Iena delle caverne
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SPECIE
Crocuta crocuta spelaea

La iena delle caverne (Crocuta crocuta spelaea, Goldfuss, 1823) è una iena, ora estinta, originaria dell'Eurasia occidentale, che si diffuse dalla penisola iberica fino alla Crimea durante l'era geologica del Pleistocene. È stata resa nota dalla vasta gamma di resti fossili e da alcuni dipinti preistorici rinvenuti.

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È stato uno dei predatori dominanti dell'Europa pleistocenica, assieme ai leoni della steppa e ai lupi, e si nutriva delle carcasse di grandi erbivori come elefanti, rinoceronti lanosi e orsi delle caverne. Nonostante ciò, ci sono prove che essa fosse specializzata nella caccia di equini e di bisonti della steppa. Come l'odierna iena maculata africana, aveva una pelliccia maculata e le femmine superavano in grandezza i maschi.

Il suo stato tassonomico è tuttora dibattuto: certi autori la considerano una sottospecie della iena maculata, in base alle analisi del DNA che mostrano che le sue divergenze sono raggruppabili entro la diversità genetica della iena maculata. Altri autori sostengono invece che si tratti di una specie a sé stante, basandosi soprattutto sulla forma del telencefalo, che è meno sviluppato rispetto a quello della iena macchiata e perciò indicativo di comportamenti e abitudini alimentari diversi.

La iena delle caverne ha una lunga storia d'associazione con l'uomo; ne esistono rappresentazioni artistiche risalenti al Paleolitico superiore, inclusi dipinti rupestri nelle Grotte di Lascaux e Chauvet. Inoltre, ci sono prove che fosse sia predatore che preda dell'uomo.

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Aspetto

La differenza principale tra la iena macchiata e la iena delle caverne sta nella diversa lunghezza delle ossa degli arti posteriori ed anteriori. Nella iena delle caverne, l'omero ed il femore sono più lunghi, ad indicare un adattamento ad ambienti diversi da quelli della iena macchiata. Il primo era inoltre un animale più pesante e robusto: un esemplare quasi completo, rinvenuto dalla caverna Los Aprendices nella Spagna settentrionale, fu stimato a pesare 103 chili in vita. Come nella iena macchiata, le femmine erano più grandi dei maschi.

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Uno studio svolto su 16 esemplari fossili di Crocuta pleistocenici indicò che la iena delle caverne era soggetta alla Regola di Bergmann, diventando più grande durante i periodi glaciali e più piccola durante i periodi interglaciali. Lo stesso studiò rivelò un progressivo aumento negli adattamenti carnivori dei denti durante i periodi glaciali, indicando che era una cacciatrice ancora più attiva dell'odierna iena macchiata, un comportamento reso necessario dal bisogno di nutrirsi di carne fresca ricca di calorie in un ambiente gelido.

I dipinti rupestri nelle Grotte di Lascaux e Chauvet indicano che la iena delle caverne disponeva delle macchie e criniera caratteristiche della iena macchiata moderna. È stato proposto che possedesse una pelliccia più folta della iena macchiata come adattamento ambientale.

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Distribuzione

Geografia

La maggior parte dei resti di iena delle caverne sono stati rinvenuti nelle grotte verticali, i terrazzi fluviali, i löss e i carsismi di gesso in zone di pianura e montagnose, evidentemente usati come tane dagli animali in vita. Sono stati identificati tre categorie di tana, differenziate dai loro contenuti ossei:

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  • tane di nascita, dove si riscontrano i denti di latte dei cuccioli e ossa di prede rosicchiate dai cuccioli durante lo svezzamento;
  • tane comuni, in cui si trovano i resti di iene adulte e vecchie e coproliti abbondanti usati nella marcatura territoriale;
  • tane di preda, dove le iene trasportavano i resti delle carcasse.

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Abitudini e stile di vita

Dieta e nutrizione

Le prede più comuni rinvenute nelle tane trovate in Europa sono invariabilmente i cavalli: nella sola caverna di Srbsko Chlum-Komìn della Repubblica Ceca, i resti di cavallo costituiscono il 51% delle specie presenti. Questa predilezioni per gli equini è condivisa con la iena macchiata odierna, per cui le zebre possono costituire il 70% delle prede. Gli emioni erano anch'essi predati, ma i loro resti sono più rari, essendo limitati a zone di steppa.

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I resti di bisonte della steppa sono generalmente rari nelle tane di iene, ed è stato proposto che, tranne durante i periodi freddi, questi erano evitati per diminuire la concorrenza con i leoni delle caverne e i lupi. Certi siti però, come la grotta di San Teodoro, dove i bisonti costituiscono il 50% dei resti, indicano che certe popolazioni di iene si specializzavano alla loro caccia ove scarseggiavano i mammut e gli orsi, le cui carcasse erano una principale fonte di cibo in gran parte d'Europa.

Il rinoceronte lanoso era, insieme al cavallo, una preda principale nel carsismo boemo. I resti di rinoceronte dimostrano gli stessi segni di disarticolazione che si riscontra nelle carcasse di megafauna africana consumata dalle iene moderne, specificamente nella rimozione delle ossa zigomatiche per esportare la mandibola. I cervidi sono rari o assenti nelle tane, essendo probabilmente troppo veloci per le iene. La presenza dei palchi nelle tane però indica che le iene li raccoglievano per poi rosicchiarle.

L'orso delle caverne era la preda principale nelle zone boreali: nelle grotte di Perick e di Bilstein in Germania, il 67-94% dei ritrovamenti ossei nelle tane di iena sono d'orso. È stato proposto che molti presunti "flauti di Neanderthal" fatti con i femori dei cuccioli d'orso, incluso il flauto di Divje Babe, siano infatti i risultati di tentativi da parte delle iene di perforare le ossa.

I resti di elefante (Loxodonta, Mammuthus e Palaeoloxodon) sono presenti soprattutto nei siti di pianura ma rari nelle zone boreali. La presenza di segni di rosicchiatura sulla superficie inferiore delle vertebre indicano che le iene delle caverne si cibavano di elefanti come fanno le iene odierne, cominciando dalla pelle sottile dell'ano per poi consumare le carcassa dall'interno.

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Popolazione

Nicchia ecologica

Le iene delle caverne evidentemente erano concorrenti con i leoni delle steppe per lo spazio vitale nelle grotte e per le prede, in particolare gli orsi. Circa 1-3% di tutti i resti di leone pleistocenico dimostrano segni di consumo da parte delle iene, ed ambedue specie rinvenute nella caverna di Zoolithen, in Germania, dimostrando patologie sul cranio associate con scontri aggressivi.

Riferimenti

1. Iena delle caverne articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Crocuta_crocuta_spelaea

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