Emù
Regno
Phylum
Classe
Famiglia
Genere
SPECIE
Dromaius novaehollandiae
Dimensione della popolazione
630-725 Thou
Durata
5-20 years
Massima velocità
50
31
km/hmph
km/h mph 
Peso
18-60
39.6-132
kglbs
kg lbs 
Altezza
150-190
59.1-74.8
cminch
cm inch 
Lunghezza
148.5-157
58.5-61.8
cminch
cm inch 

L'emù (Dromaius novaehollandiae (Latham, 1790)) è un grande uccello appartenente alla famiglia Casuariidae, e rappresenta il secondo uccello vivente più alto al mondo dopo il suo parente ratite, lo struzzo. È endemico dell'Australia, dove è il più grande uccello autoctono e l'unico membro esistente del genere Dromaius. L'areale dell'emù comprende gran parte parte dell'Australia continentale, mentre le sottospecie insulari che abitavano le isole di Tasmania, Kangaroo Island e King Island si estinsero a seguito dell'insediamento dei coloni europei nelle isole nel 1788.

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Gli emù sono uccelli dalle piume morbide, marroni, incapaci di volare dal lungo collo e zampe, che possono raggiungere fino a 1,9 metri di altezza. Come tutti i ratiti gli emù sono incapaci di volare, ma sono eccellenti corridori, e un emù in corsa può raggiungere anche i 48 km/h; si nutrono di una gran varietà di piante e insetti, e possono trascorrere intere settimane senza mangiare. Bevono di rado, assumendo la maggior parte dell'acqua dalle piante e dagli insetti di cui si nutrono, bevendo quanta più acqua possibile quando se ne presenta l'occasione.

La stagione degli accoppiamenti si svolge durante i mesi di maggio e giugno, ed in questo periodo le femmine si battono tra di loro per accoppiarsi con un maschio. Le femmine possono accoppiarsi più volte e deporre diverse covate in una singola stagione. Come per la maggior parte dei ratiti, è il maschio a covare le uova; durante questo periodo il maschio mangia o beve poco perdendo notevolmente peso. Le uova si schiudono dopo circa otto settimane e i piccoli vengono nutriti dai padri. I pulcini crescono in fretta e raggiungono le loro dimensioni adulte nel giro di sei mesi, ma possono rimanere con il padre fino alla prossima stagione riproduttiva. L'emù è un'importante icona culturale in Australia, e per questo compare sia sullo stemma che su varie monete australiane. L'uccello ha un posto di rilievo anche nella mitologia indigena australiana.

L'uccello è sufficientemente comune per essere classificato come specie a rischio minimo dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Nonostante ciò, alcune popolazioni locali sono elencate come in pericolo, mentre le tre sottospecie insulari, come l'emù della Tasmania, si sono estinte intorno al 1800. Le minacce più comuni includono la predazione delle loro uova, gli incidenti stradali e la frammentazione dei loro habitat.

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Aspetto

L'emù è il secondo uccello più alto del mondo, essendo superato in altezza solo dallo struzzo; gli individui più grandi possono raggiungere un'altezza compresa tra i 150 e i 190 centimetri. Misurato dal becco alla coda, l'emù varia in lunghezza da 139 a 164 centimetri, con una lunghezza media dei maschi di 148,5 centimetri e una di 156,8 centimetri per le femmine. Inoltre, l'emù è il quarto, o quinto, uccello vivente più pesante al mondo dopo le due specie di struzzo e le due specie più grandi di casuario, raggiungendo un peso medio leggermente maggiore di quello di un pinguino imperatore. Un emù adulto può pesare tra i 18 e i 60 kg, con una media di 31,5 e 37 kg, rispettivamente per i maschi e per le femmine. Le femmine sono generalmente leggermente più grandi dei maschi e sostanzialmente più robuste a livello della groppa.

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Sebbene incapaci di volare, gli emù conservano ancora delle minuscole ali vestigiali, dotate di una corda alare di circa 20 centimetri, e ciascuna ala presenta un piccolo artiglio all'estremità. Quando in corsa gli emù sbattono queste piccole ali, forse per stabilizzarsi quando si muovono velocemente. Hanno un collo e gambe molto lunghe, e possono raggiungere anche i 48 km/h, grazie alla potente muscolatura pelvica altamente specializzata. I piedi presentano tre dita artigliate; gli emù sono unici tra gli uccelli in quanto i loro muscoli gastrocnemi nella parte posteriore della parte inferiore delle gambe presentano quattro pance anziché tre. I muscoli pelvici dell'emù contribuiscono in una proporzione simile alla massa corporea totale dei muscoli da volo degli uccelli volatori. Quando cammina, l'emù fa passi di circa 100 centimetri, mentre quando in corsa, una falcata può coprire fino a 275 centimetri. Le gambe sono prive di piume e la pianta dei piedi è costituita da cuscinetti cutanei spessi e imbottiti. Come nei casuari, i piedi dell'emù sono armati di tre forti artigli che rappresentano la principale arma offensiva dell'animale, venendo primariamente usati durante i combattimenti intraspecifici per infliggere ferite agli avversari calciando. Il dito e l'artiglio sono lunghi insieme 15 centimetri. Il becco è piuttosto piccolo, misurando da 5,6 a 6,7 centimetri, ed è morbido, essendo adatto al pascolo. Gli emù hanno un'ottima vista e udito, il che consente loro di avvistare e udire possibili minacce a metri di distanza.

Il collo dell'emù è piumato solo per metà, mentre l'altra metà, testa compresa, è nuda o ricoperta da lanuggine nera. La pelle dell'emù è azzurro pallido e può essere intravista anche attraverso le piume sparse. Presentano un piumaggio grigio-bruno dall'aspetto ispido, mentre le rachidi e le punte delle piume sono nere. Le radiazioni solari vengono assorbite dalle punte e il piumaggio interno isola la pelle. Questo impedisce agli uccelli di surriscaldarsi, consentendo loro di essere attivi anche durante le ore più calde del giorno. Una caratteristica unica delle piume degli emù è la doppia rachide che emerge da un'unica rachide principale. Entrambe le rachidi hanno la stessa lunghezza, mentre la trama è variabile lungo tutta la lunghezza della piuma; l'area vicino alla pelle è piuttosto pelosa, mentre quelle più vicino all'estremità assomigliano a ciuffi d'erba. I sessi sono simili nell'aspetto, sebbene il pene del maschio possa intravisto quando questo urina e/o defeca. Il piumaggio può variare di colore in base a fattori ambientali, conferendo all'uccello un mimetismo naturale: gli emù che vivono nelle aree più aride dal terreno rosso hanno una tinta rossiccia mentre gli uccelli che risiedono in condizioni umide hanno generalmente una tonalità più scura. Il piumaggio dei pulcini è beige chiaro solcato da striature orizzontali marrone scuro. Intorno ai tre mesi, il piumaggio si inscurisce, soprattutto intorno alla testa e sul collo. Le piume del viso e del collo si assottigliano gradualmente per esporre la pelle bluastra. Il piumaggio adulto si sviluppa a circa quindici mesi.

Gli occhi dell'emù sono protetti da membrane nittitanti. Queste sono palpebre secondarie traslucide che si muovono orizzontalmente dal bordo interno dell'occhio al bordo esterno. Funzionano come visiere per proteggere gli occhi dalla polvere prevalente nelle regioni aride e ventose. Gli emù hanno una sacca tracheale, che diventa più prominente durante la stagione degli amori, lunga più di 30 centimetri, piuttosto spaziosa, dalle pareti sottili e un'apertura lunga 8 centimetri.

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Distribuzione

Geografia

Un tempo comuni sulla costa orientale australiana, gli emù sono ormai rari nella regione; al contrario, lo sviluppo dell'agricoltura e la fornitura di acqua constante per il bestiame all'interno del continente hanno ampliato l'areale dell'emù nelle regioni aride. Gli emù vivono in vari habitat in tutta l'Australia sia nell'entroterra che vicino alla costa. Sono più comuni nelle aree boschive delle savana e delle foreste di sclerofille, e meno comuni nei distretti densamente popolati e nelle aree aride con precipitazioni annuali inferiori a 600 millimetri. Gli emù viaggiano prevalentemente in coppia e, sebbene possano formare grandi stormi, questo è un comportamento sociale atipico che nasce dal bisogno comune di spostarsi verso una nuova fonte di cibo. È infatti noto che gli emù possono percorrere lunghe distanze per raggiungere aree ricche di cibo. Nell'Australia occidentale, i movimenti degli emù seguono un andamento stagionale distinto: a nord in estate e a sud in inverno. Sulla costa orientale le loro peregrinazioni sembrano essere più casuali e non sembrano seguire uno schema stabile.

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Gli emù furono introdotti su Maria Island, al largo della Tasmania, e sull'isola dei Canguri al largo della costa dell'Australia meridionale, nel corso del 20º secolo. La popolazione di Maria Island si è estinta a metà degli anni '90, mentre gli uccelli introdotti sull'isola dei Canguri hanno invece stabilito con successo una popolazione riproduttiva.

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Emù mappa dell'habitat
Emù mappa dell'habitat
Emù
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Abitudini e stile di vita

Gli emù sono uccelli diurni, che trascorrono la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo, pulendosi il piumaggio con il becco, facendosi bagni di polvere e riposando. Sono uccelli generalmente gregari, che si muovono in coppia o in piccoli gruppi. Quando si riuniscono in grandi stormi, certi individui rimangono vigili e fungono da sentinelle mentre gli altri si nutrono. Nonostante l'aspetto, gli emù amano l'acqua e sono in grado di nuotare egregiamente, spesso immergendosi per ripulire il piumaggio e rinfrescarsi nelle ore più calde della giornata.

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Al calare del sole gli emù si trovano una zona riparata per dormire durante la notte. Il loro sonno non è continuato, svegliandosi più volte durante la notte. Quando si addormentano, gli emù si accovacciano prima sui loro tarsi ed entrano in uno stato di sonnolenza durante il quale sono abbastanza vigili da reagire agli stimoli e tornare rapidamente a uno stato completamente sveglio se disturbati. Quando cadono in un sonno più profondo, il loro collo si ripiega sul dorso e le palpebre iniziano a chiudersi. Se non vengono disturbati, cadono in un sonno più profondo dopo circa venti minuti. Durante questa fase, il corpo si abbassa gradualmente fino a toccare il suolo. Il becco viene rivolto verso il basso in modo che l'intero collo formi una S, piegandosi su se stesso. In caso di pioggia, le piume fanno scivolare le gocce ai lati del corpo verso il suolo. È stato suggerito che questa posizione durante il sonno abbia anche la funzione di camuffare l'animale, imitando un piccolo cespuglio. In genere, si svegliano dal sonno profondo una volta ogni novanta minuti circa, rimanendo in piedi per nutrirsi brevemente o per defecare. Questo periodo di veglia dura dai dieci ai venti minuti, dopodiché tornano a dormire. Nel complesso, un emù dorme per circa sette ore al giorno. I pulcini, di solito, dormono con il collo disteso al suolo.

Le vocalizzazioni degli emù consistono principalmente in vari suoni "rimbombanti", grugniti e sibili. Il boom è creato dalla sacca gonfiabile all'interno della gola; il tono può essere regolato dall'uccello e dipende dalla dilatazione della sacca. La maggior parte dei richiami "rimbombanti" è emesso dalle femmine, in quanto fanno parte del rituale di corteggiamento, venendo utilizzati per annunciare la presa di possesso di un territorio, e/o per minacciare potenziali rivali. Un boom ad alta intensità è udibile a 2 chilometri di distanza, mentre un richiamo basso e più risonante, prodotto durante la stagione riproduttiva, può inizialmente attirare dei compagni e divenire più acuto mentre il maschio cova le uova. La maggior parte dei grugniti è, invece, emessa dai maschi, venendo utilizzati principalmente durante il periodo riproduttivo per la difesa del territorio, come minaccia per altri maschi, durante il corteggiamento e durante la deposizione delle uova da parte della femmina. Entrambi i sessi, a volte, emettono suoni rimbombanti e grugniti come esibizione di ostilità o quando incontrano strani oggetti.

Nelle giornate più calde, per mantenere stabile la temperatura corporea gli emù ansimano. I loro polmoni funzionano come refrigeratori evaporativi e, a differenza di altre specie, i bassi livelli di anidride carbonica nel sangue non sembrano causare alcalosi. Per la normale respirazione durante le giornate più fresche, hanno passaggi nasali grandi e multipiegati. L'aria fresca si riscalda mentre passa nei polmoni, estraendo calore dalla regione nasale. Durante l'espirazione, i turbinati nasali freddi dell'emù condensano l'umidità dall'aria e la assorbono per il riutilizzo. Come con altri ratiti, l'emù ha una grande capacità omeotermica e può mantenere questo stato da -5 a 45 °C. La zona termoneutra dell'emù si trova tra i 10 e i 30 °C.

Come gli altri ratiti, gli emù hanno un tasso metabolico basale, relativamente basso rispetto ad altri tipi di uccelli. A -5 °C, il tasso metabolico di un emù seduto è circa il 60% di uno in piedi, in parte perché la mancanza di piume sotto lo stomaco porta a un più alto tasso di perdita di calore quando in piedi e con lo stomaco esposto.

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Il richiamo dell'uccello

Dieta e nutrizione

Gli emù si nutrono secondo uno schema diurno e consumano un gran varietà di specie vegetali autoctone e introdotte. La dieta dipende dalla disponibilità stagionale, con una predilezione per piante come l'Acacia, la Casuarina e le graminacee. Si nutrono anche di insetti e altri artropodi, tra cui cavallette e grilli, scarafaggi, scarabei, coccinelle, falene bogong e le sue larve, formiche, ragni e millepiedi, che forniscono gran parte del loro fabbisogno proteico. Nell'Australia occidentale, sono state osservate diverse preferenze alimentari negli emù nomadi; questi si nutrono di semi di Acacia aneura fino all'arrivo delle piogge, spostandosi poi su germogli di erba fresca e bruchi; in inverno si nutrono delle foglie e dei baccelli della Cassia e in primavera consumano cavallette e il frutto del Santalum acuminatum, una sorta di quandong. Sono anche noti per nutrirsi di grano, e di qualsiasi frutto o altro raccolto a cui possono accedere, scavalcando facilmente anche alte recinzioni se necessario. L'emù rappresenta un importante agente per la dispersione dei semi, che contribuendo alla biodiversità floreale. Un effetto indesiderato di ciò si è verificato nel Queensland all'inizio del XX secolo, quando un gruppo di emù cominciò a nutrirsi dei frutti dei fichi d'India nell'entroterra. Gli uccelli dispersero i semi in vari luoghi mentre si spostavano, il che portò a una serie di campagne di caccia all'emù per prevenire la diffusione dei semi del cactus invasivo. I cactus furono infine riportati sotto controllo con l'introduzione della falena dei cactus (Cactoblastis cactorum) le cui larve si nutrivano della pianta, uno dei primi esempi di controllo biologico. Il δ13C della dieta dell'emù si riflette nel δ13C della calcite del guscio delle uova.

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Per favorire la macinazione e la digestione del materiale vegetale, l'emù ingoia piccole pietre che, singolarmente, possono pesare 45 grammi. Un singolo uccello può avere fino a 745 grammi di pietre nel ventriglio. All'interno del ventriglio, con i movimenti del corpo e del ventriglio stesso, le pietre sminuzzano i cibo che viene poi digerito più facilmente. Alcuni esemplari sono stati osservati ingerire anche carbone, anche se il motivo non è chiaro. Gli individui che vivono nelle aree urbane sono stati osservati ingoiare frammenti di vetro, marmi, chiavi di automobili, gioielli, dadi e bulloni.

Gli emù bevono raramente, ma quando trovano una fonte d'acqua bevono il più possibile. In genere bevono una volta al giorno, prima ispezionando il corpo idrico e l'area circostante in gruppi prima di inginocchiarsi sul bordo per bere. Preferiscono stare su un terreno solido mentre bevono, piuttosto che su rocce o fango, ma se avvertono un pericolo, rimangono vigili e in piedi piuttosto che inginocchiarsi. Se non vengono disturbati, possono bere continuamente anche per dieci minuti. A causa della scarsità di fonti d'acqua, gli emù sono talvolta costretti a rimanere senz'acqua per diversi giorni. In natura, condividono spesso pozze d'acqua con canguri, uccelli e altri animali; sono diffidenti e tendono ad aspettare che gli altri animali se ne vadano prima di bere.

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Gli emù formano coppie riproduttive durante i mesi estivi, rimanendo insieme per circa cinque mesi, durante i quali pattugliano e proteggono un proprio territorio. Sia i maschi che le femmine aumentano di peso durante la stagione riproduttiva, con le femmine che diventano leggermente più pesanti, tra i 45 e i 58 kg. L'accoppiamento avviene solitamente tra aprile e giugno; il momento esatto è determinato dal clima poiché gli uccelli nidificano durante la parte più fresca dell'anno. Durante la stagione riproduttiva, i maschi sperimentano cambiamenti ormonali, incluso un aumento dei livelli di ormone luteinizzante e testosterone, e i loro testicoli raddoppiano di dimensioni.

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Sono i maschi a costruire il nido, generalmente in una depressione semi-riparata nel terreno, usando corteccia, erba, bastoncini e foglie per rivestirlo. Il nido è quasi sempre una superficie piana dai bordi bassi, a meno di temperature particolarmente basse, in quel caso i bordi del nido possono essere alzati fino a 7 centimetri per fornire una ritenzione di calore extra. In caso di mancanza di materiale, gli emù usano i cespugli di triodia come base, nonostante la natura spinosa della pianta. Il nido viene solitamente costruito in un radura, vicino a un arbusto o a una roccia, in un'area in cui il genitore ha una visione chiara dell'ambiente circostante e può avvistare facilmente i predatori in avvicinamento.

Negli emù sono le femmine a corteggiare i maschi; durante la stagione riproduttiva, il piumaggio della femmina si scurisce leggermente e le piccole chiazze di pelle nuda appena sotto gli occhi e vicino al becco diventano blu turchese. Il colore del piumaggio del maschio rimane invariato, mentre le chiazze di pelle nuda su collo e volto diventano azzurre. Quando si corteggiano, le femmine si muovono a grandi passi, tirando indietro il collo mentre gonfiano le piume ed emettendo suoni bassi e monosillabici che sono stati paragonati ai ritmi di batteria. Questi richiami vengono emessi quando i maschi sono al di fuori del campo visivo della femmina o a più di 50 metri di distanza. Una volta ottenuta l'attenzione del maschio, la femmina comincerà a girare intorno al suo potenziale compagno a una distanza compresa tra i 10 e i 40 metri. Mentre lo fa, lo guarda girando il collo, mantenendo allo stesso tempo la parte posteriore rivolta verso di lui. Se il maschio mostra interesse per la femmina in parata, si avvicinerà; di risposta la femmina continuerà il corteggiamento allontanandosi ma continuando a girare intorno al maschio.

Se un maschio è interessato, allungherà il collo ed gonfierà le piume, quindi si piegherà e beccherà per terra. Girerà in cerchio su stesso e si avvicinerà alla femmina, ondeggiando il corpo e il collo da un lato all'altro e strofinando il ventre contro il dorso del partner. Spesso, in questo stadio, se la femmina non è soddisfatta della performance del maschio può rifiutare le sue avances allontanandolo con aggressività, ma se disponibile, segnala l'accettazione accovacciandosi e sollevando il posteriore.

Durante il periodo del corteggiamento, le femmine sono più aggressive dei maschi e spesso si battono tra loro per l'accesso ai compagni. Questi scontri rappresentano più della metà delle interazioni aggressive di questi uccelli durante il periodo del corteggiamento. Se una femmina prova corteggiare un maschio che ha già un partner, la femmina in questione cercherà di respingere la concorrente, inseguendola e calciandola. Queste interazioni possono durare fino a cinque ore, soprattutto quando il maschio per cui si litiga è single e nessuna delle due femmine ha un vantaggio sull'altra. In questi casi, le femmine in genere intensificano i loro richiami e le loro esibizioni per impressionare il maschio.

Lo sperma usato durante accoppiamento viene immagazzinato dalla femmina e può essere sufficiente per fecondare circa 6 uova. Dopo i corteggiamenti, la nuova coppia si accoppierà ogni giorno o due, e ogni secondo o terzo giorno la femmina deporrà un uovo, fino a comporre una covata composta da cinque a quindici uova verdi molto grandi e dal guscio spesso. Il guscio ha uno spessore di circa 1 millimetro, più sottile all'apice secondo gli indigeni australiani. Il guscio è composto da calcite e il suo δ13C dipende dalla dieta dell'animale. Le uova misurano in media 13 centimetri × 9 centimetri, e pesano tra i 450 e i 650 grammi. L'investimento materno nell'uovo è considerevole e la proporzione tra tuorlo e albume, a circa il 50%, è maggiore di quanto ci si aspetterebbe per un uovo precocie di queste dimensioni. Ciò è probabilmente correlato al lungo periodo di incubazione, il che significa che il pulcino in via di sviluppo deve consumare maggiori risorse prima della schiusa. La prima occorrenza verificata di gemelli aviari geneticamente identici è stata dimostrata proprio negli emù. La superficie dell'uovo è granulare e verde chiaro, colorazione data dalla presenza di biliverdina. Durante il periodo di incubazione l'uovo diventa verde scuro, e se non dovesse mai schiudersi, diventerà bianco per l'effetto sbiancante del sole.

Negli emù è il maschio che cova le uova, e può già iniziare ad incubarle ancor prima che la femmina abbia finito di deporre l'intera covata. Da quel momento, il maschio non mangia, non beve o defeca, muovendosi solamente per girare le uova, cosa che fa una decina di volte al giorno. Durante questo periodo, sviluppa una placca da covata, un'area di pelle nuda rugosa che è a stretto contatto con le uova. Nel corso del periodo di incubazione di otto settimane, perderà un terzo del suo peso e sopravviverà solo grazie al grasso corporeo immagazzinato prima della stagione riproduttiva e alla rugiada mattutina che riesce a raggiungere dal nido. Come in molti altri uccelli australiani, come lo scricciolo superbo (Malurus cyaneus), l'infedeltà è la norma negli emù, nonostante il legame di coppia iniziale: una volta che il maschio inizia a covare, la femmina di solito si allontana, e può accoppiarsi con altri maschi e deporre in più nidi; quindi, fino alla metà dei pulcini di una covata potrebbe non essere generata dal maschio in incubazione, o anche da nessuno dei genitori, poiché anche negli emù è stato osservato il parassitismo di cova.

Alcune femmine rimangono e difendono il nido fino a quando i pulcini non iniziano a schiudersi, ma la maggior parte lascia completamente l'area di nidificazione per nidificare di nuovo; in una buona stagione, una femmina può nidificare per ben tre volte con tre partener diversi. Se i genitori stanno insieme durante il periodo di incubazione, si alterneranno a fare la guardia alle uova permettendo al partner di bere e nutrirsi nelle vicinanze. Quando percepiscono un pericolo, si accasceranno sul nido, cercando di mimetizzarsi con l'ambiente circostante, per poi balzare all'improvviso per affrontare e spaventare l'aggressore.

L'incubazione dura 56 giorni e il maschio smette di incubare le uova poco prima che si schiudano. La temperatura del nido aumenta leggermente durante l'ottava settimana. Sebbene le uova vengano deposte in sequenza, tendono a schiudersi entro due giorni l'una dall'altra, poiché le uova deposte in seguito hanno subito temperature più elevate e si sono sviluppate più rapidamente. Durante il processo, i precoci pulcini di emù devono sviluppare in fretta una capacità di termoregolazione. Durante l'incubazione, gli embrioni vengono mantenuti a una temperatura costante, ma i pulcini dovranno essere in grado di far fronte a temperature esterne variabili prima della schiusa.

I pulcini appena nati sono attivi e possono lasciare il nido entro pochi giorni dalla schiusa. Appena schiusi sono alti circa 12 centimetri, pesano 0,5 kg e presentano delle distintive strisce marroni e crema longitudinali per mimetizzarsi, che svaniscono dopo circa tre mesi. Il maschio si prende cura dei pulcini per un massimo di sette mesi, insegnando loro come trovare il cibo. I pulcini crescono molto rapidamente e sono completamente cresciuti in cinque o sei mesi; possono rimanere con il loro gruppo familiare per altri sei mesi circa prima di separarsi per riprodursi nella loro seconda stagione. Durante la loro prima infanzia, i giovani emù sono difesi dal padre, che diventerà estremamente aggressivo verso gli altri emù, compresa la madre, arruffando le piume, emettendo acuti grugniti e scalciando contro chiunque si avvicini troppo. Durante la notte, il maschio e i pulcini dormono insieme sotto le sue piume. Siccome i giovani emù non possono spostarsi per lunghi tratti, i genitori devono scegliere una zona con cibo in abbondanza in cui riprodursi. In cattività, l'emù può vivere fino a dieci anni.

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Popolazione

Nicchia ecologica

Un emù adulto ha ben pochi predatori naturali nativi. In tempi preistorici, la specie aveva a che fare con numerosi predatori terrestri ora estinti, tra cui il megalania, il tilacino e forse altri marsupiali carnivori, il che potrebbe spiegare la loro capacità apparentemente ben sviluppata di difendersi dai predatori terrestri. Il principale predatore degli emù oggi è il dingo, originariamente introdotto dagli aborigeni migliaia di anni fa da uno stock di lupi semi-addomesticati. Quando cacciano, i dingo cercano di uccidere gli emù attaccando la testa. L'emù in genere cerca di respingere il dingo saltando in aria e calciando o pestando il dingo mentre in ricaduta. I dingo sono a malapena in grado di saltare abbastanza in alto da attaccare il collo dell'uccello, quindi un salto al momento giusto in concomitanza con l'affondo del dingo può tenere la testa e il collo fuori pericolo.

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Nonostante la potenziale relazione preda-predatore, la presenza dei dingo nel continente australiano non sembra influenzare pesantemente sul numero di emù. Le aquile codacuneata sono l'unico predatore aviario in grado di attaccare un l'emù adulto, anche se solitamente attaccano preferiscono i pulcini e i giovani. Le aquile attaccano gli emù piombando rapidamente dall'alto e ad alta velocità e mirando alla testa e al collo. In questo caso, la tecnica usata contro il dingo è inutile. Le aquile tendono a cacciare gli emù quando questi sono in aree aperte e prive di ostacoli dietro cui possano nascondersi. In tali circostanze, l'emù può solo correre in modo caotico e cambiare frequentemente direzione per cercare di eludere il suo aggressore. Altri rapaci, varani, e specie invasive come volpi rosse, cani randagi, maiali e gatti possono rappresentare una minaccia per i pulcini e per le uova.

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Riferimenti

2. Emù sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/22678117/0
3. Xeno-canto canto degli uccelli - https://xeno-canto.org/597154

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