Regione

Giava

175 specie

Giava è la meno estesa delle quattro grandi isole della Sonda, ma è il cuore dell'Indonesia, di cui è la parte più popolosa e sviluppata economicamente, con una superficie di 125.

Geografia fisica

Geologicamente l'isola è di costituzione recente, tanto che l'imbasamento è formato da rocce terziarie, le quali affiorano come marne e calcari nella zona orientale, mentre quasi dovunque sono ricoperte da rocce vulcaniche o da formazioni alluvionali quaternarie. I geologi ritengono che le formazioni terziarie riposino su strati più antichi di scisti paleozoici, i quali però non sono stati segnalati in nessun punto dell'isola, mentre appaiono nel gruppo insulare di Karimundjawa nel mare a nord dell'isola. Le formazioni terziarie appartengono al Miocene o al Pliocene, ma per due terzi almeno le rocce superficiali sono attribuibili all'azione vulcanica e al Pleistocene.

Morfologicamente l'isola appare costituita da una serie di alture che la attraversano da ovest a est, a cui si appoggiano verso nord una zona pianeggiante piuttosto estesa e continua e verso sud rilievi collinari intervallati da minori pianure. Non si tratta di una vera catena, ma piuttosto d'un allineamento di massicci quasi sempre di origine vulcanica, separati da ampie valli o da zone depresse che ne interrompono la continuità. Gli strati terziari, rimasti quasi orizzontali, tanto lungo la costa settentrionale, quanto nella parte meridionale dell'isola, presentano pieghe più forti lungo la linea centrale, dove si allunga un solco accentuato nel quale hanno trovato posto le valli superiori di alcuni fiumi, fra cui i principali sono il Solo ed il suo tributario, il Lusi.

In corrispondenza di questo solco e lungo i suoi fianchi si è manifestata un'intensa attività vulcanica, che dapprima, e specialmente nel Miocene, era costituita dall'emissione di lave basaltiche o andesitiche attraverso larghe fessure allungate nella direzione dei paralleli, mentre sulla fine del Pliocene e nel Quaternario l'attività vulcanica assunse il carattere di tipo esplosivo, con la formazione dei grandi coni vulcanici con materiale piroclastico alternato a grandi colate laviche. Soltanto pochi di questi vulcani hanno conservato il cono originario: spesso si presentano troncati nella parte superiore da successive esplosioni o semidistrutti dalle erosioni per cui gli antichi crateri, in parte franati, si mostrano come enormi caldere, con diametri di decine di chilometri, come è il caso del Ringgit di Giava orientale.

Le formazioni vulcaniche recenti costituiscono le zone più elevate dell'isola: 45 coni recenti si elevano da 2000 a 3000 m e 14 sorpassano i 3000 m, come il Tjareme (3078 m) a sud di Tjirebon, noto per la forma quasi perfetta del suo cono; lo Slamet (3432 m) e il Sundara (3151 m) a sud di Pekalongan; il Lawu (3269 m) a est di Surakarta e, più a oriente, il Semeru (3676 m) e il Raung (3332 m), che domina lo stretto di Bali. In complesso con i suoi 121 vulcani, di cui 27 tuttora attivi, Giava è certo il territorio più ricco di vulcani del mondo. Il clima è equatoriale, ma temperato in parte dall'influenza del mare, che si fa sentire anche nell'interno, e dall'altitudine. La piovosità è notevole e ben distribuita, ma subisce l'influenza dei monsoni specialmente nella parte orientale, dove domina per alcuni mesi il monsone asciutto proveniente dall'Australia, per cui in quelle zone si nota una stagione secca abbastanza decisa, che in certi anni insidia lo sviluppo delle coltivazioni. La temperatura è quasi dovunque alta e costante e le medie annuali variano da 25 a 27 °C; Giacarta ha un'escursione annua di appena un centigrado, con dei massimi che non arrivano a 33 °C e con dei minimi che non scendono sotto i 20 °C. Nelle zone più elevate sul mare la temperatura si attenua e il clima diventa sopportabile anche per gli Europei, che hanno fondato sugli altopiani stazioni di soggiorno.

La vegetazione, grazie alla fertilità dei terreni di disfacimento vulcanico e all'abbondanza delle precipitazioni, è rigogliosissima: le case e i centri minori appaiono come seppelliti tra il verde. Anche il paesaggio vegetale però varia con l'altitudine, per cui si distinguono quattro zone altitudinali di vegetazione: la zona bassa fino a 700 m comprende la cimosa costiera spesso paludosa, la pianura già coperta da foreste equatoriali e ora in gran parte occupata da risaie e da piantagioni di palme da cocco e, nella parte orientale più scarsa di piogge, da savane più o meno poste a coltura. La seconda fascia da 700 a 1500 m era pure occupata da foreste pluviali, ma queste sono state in buona parte sostituite da piantagioni di Hevea brasiliensis, di caffè, di tabacco. La terza zona fino a 2000 m vede diminuire la grandezza e il numero delle piante forestali a cui si alternano alberi della zona temperata: in netta diminuzione o del tutto mancanti il sottobosco e le epifite. Infine al di sopra dei 2000 m si trovano boschi di tipo alpino alternati con prati e con pascoli.

Ricchissima è anche la fauna: tra i mammiferi più grossi si trova il rinoceronte giavanese a un solo corno, la tigre e numerose scimmie, tra cui assai diffuso il Macacus. Innumerevoli gli uccelli di ogni genere e tra essi ben noto il pavone, con penne più splendide di quelle del pavone indiano, e infinita la varietà e il numero degli insetti.

Geografia umana

A Giava sorge la capitale dell'Indonesia, Giacarta. Sono popolari destinazioni turistiche la città di Yogyakarta, un enorme monumento a forma piramidale dedicato a Buddha conosciuto come il Borobudur, e Prambanan, il maggior tempio indù dell'isola. Giava ha una densità di abitanti tra le più alte al mondo, e vi abita circa il 60% della popolazione complessiva dello Stato indonesiano. A partire dagli anni settanta, il governo indonesiano ha attuato dei programmi di trasmigrazione (indonesiano transmigrasi) finalizzati a reinsediare la popolazione di Giava su altre isole meno popolose dell'arcipelago. Questo programma ha ottenuto diversi risultati, e può esser ritenuto causa di molti eventi di tensione etnica e violenza tra la popolazione nativa e i "colonizzatori".

L'isola è suddivisa amministrativamente in 4 province, una regione speciale (daerah istimewa) e un distretto speciale per la capitale (daerah khusus ibukota):

  • Banten
  • Giacarta
  • Giava Occidentale (Jawa Barat)
  • Giava Centrale (Jawa Tengah)
  • Giava Orientale (Jawa Timur)
  • Yogyakarta
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Giava è la meno estesa delle quattro grandi isole della Sonda, ma è il cuore dell'Indonesia, di cui è la parte più popolosa e sviluppata economicamente, con una superficie di 125.

Geografia fisica

Geologicamente l'isola è di costituzione recente, tanto che l'imbasamento è formato da rocce terziarie, le quali affiorano come marne e calcari nella zona orientale, mentre quasi dovunque sono ricoperte da rocce vulcaniche o da formazioni alluvionali quaternarie. I geologi ritengono che le formazioni terziarie riposino su strati più antichi di scisti paleozoici, i quali però non sono stati segnalati in nessun punto dell'isola, mentre appaiono nel gruppo insulare di Karimundjawa nel mare a nord dell'isola. Le formazioni terziarie appartengono al Miocene o al Pliocene, ma per due terzi almeno le rocce superficiali sono attribuibili all'azione vulcanica e al Pleistocene.

Morfologicamente l'isola appare costituita da una serie di alture che la attraversano da ovest a est, a cui si appoggiano verso nord una zona pianeggiante piuttosto estesa e continua e verso sud rilievi collinari intervallati da minori pianure. Non si tratta di una vera catena, ma piuttosto d'un allineamento di massicci quasi sempre di origine vulcanica, separati da ampie valli o da zone depresse che ne interrompono la continuità. Gli strati terziari, rimasti quasi orizzontali, tanto lungo la costa settentrionale, quanto nella parte meridionale dell'isola, presentano pieghe più forti lungo la linea centrale, dove si allunga un solco accentuato nel quale hanno trovato posto le valli superiori di alcuni fiumi, fra cui i principali sono il Solo ed il suo tributario, il Lusi.

In corrispondenza di questo solco e lungo i suoi fianchi si è manifestata un'intensa attività vulcanica, che dapprima, e specialmente nel Miocene, era costituita dall'emissione di lave basaltiche o andesitiche attraverso larghe fessure allungate nella direzione dei paralleli, mentre sulla fine del Pliocene e nel Quaternario l'attività vulcanica assunse il carattere di tipo esplosivo, con la formazione dei grandi coni vulcanici con materiale piroclastico alternato a grandi colate laviche. Soltanto pochi di questi vulcani hanno conservato il cono originario: spesso si presentano troncati nella parte superiore da successive esplosioni o semidistrutti dalle erosioni per cui gli antichi crateri, in parte franati, si mostrano come enormi caldere, con diametri di decine di chilometri, come è il caso del Ringgit di Giava orientale.

Le formazioni vulcaniche recenti costituiscono le zone più elevate dell'isola: 45 coni recenti si elevano da 2000 a 3000 m e 14 sorpassano i 3000 m, come il Tjareme (3078 m) a sud di Tjirebon, noto per la forma quasi perfetta del suo cono; lo Slamet (3432 m) e il Sundara (3151 m) a sud di Pekalongan; il Lawu (3269 m) a est di Surakarta e, più a oriente, il Semeru (3676 m) e il Raung (3332 m), che domina lo stretto di Bali. In complesso con i suoi 121 vulcani, di cui 27 tuttora attivi, Giava è certo il territorio più ricco di vulcani del mondo. Il clima è equatoriale, ma temperato in parte dall'influenza del mare, che si fa sentire anche nell'interno, e dall'altitudine. La piovosità è notevole e ben distribuita, ma subisce l'influenza dei monsoni specialmente nella parte orientale, dove domina per alcuni mesi il monsone asciutto proveniente dall'Australia, per cui in quelle zone si nota una stagione secca abbastanza decisa, che in certi anni insidia lo sviluppo delle coltivazioni. La temperatura è quasi dovunque alta e costante e le medie annuali variano da 25 a 27 °C; Giacarta ha un'escursione annua di appena un centigrado, con dei massimi che non arrivano a 33 °C e con dei minimi che non scendono sotto i 20 °C. Nelle zone più elevate sul mare la temperatura si attenua e il clima diventa sopportabile anche per gli Europei, che hanno fondato sugli altopiani stazioni di soggiorno.

La vegetazione, grazie alla fertilità dei terreni di disfacimento vulcanico e all'abbondanza delle precipitazioni, è rigogliosissima: le case e i centri minori appaiono come seppelliti tra il verde. Anche il paesaggio vegetale però varia con l'altitudine, per cui si distinguono quattro zone altitudinali di vegetazione: la zona bassa fino a 700 m comprende la cimosa costiera spesso paludosa, la pianura già coperta da foreste equatoriali e ora in gran parte occupata da risaie e da piantagioni di palme da cocco e, nella parte orientale più scarsa di piogge, da savane più o meno poste a coltura. La seconda fascia da 700 a 1500 m era pure occupata da foreste pluviali, ma queste sono state in buona parte sostituite da piantagioni di Hevea brasiliensis, di caffè, di tabacco. La terza zona fino a 2000 m vede diminuire la grandezza e il numero delle piante forestali a cui si alternano alberi della zona temperata: in netta diminuzione o del tutto mancanti il sottobosco e le epifite. Infine al di sopra dei 2000 m si trovano boschi di tipo alpino alternati con prati e con pascoli.

Ricchissima è anche la fauna: tra i mammiferi più grossi si trova il rinoceronte giavanese a un solo corno, la tigre e numerose scimmie, tra cui assai diffuso il Macacus. Innumerevoli gli uccelli di ogni genere e tra essi ben noto il pavone, con penne più splendide di quelle del pavone indiano, e infinita la varietà e il numero degli insetti.

Geografia umana

A Giava sorge la capitale dell'Indonesia, Giacarta. Sono popolari destinazioni turistiche la città di Yogyakarta, un enorme monumento a forma piramidale dedicato a Buddha conosciuto come il Borobudur, e Prambanan, il maggior tempio indù dell'isola. Giava ha una densità di abitanti tra le più alte al mondo, e vi abita circa il 60% della popolazione complessiva dello Stato indonesiano. A partire dagli anni settanta, il governo indonesiano ha attuato dei programmi di trasmigrazione (indonesiano transmigrasi) finalizzati a reinsediare la popolazione di Giava su altre isole meno popolose dell'arcipelago. Questo programma ha ottenuto diversi risultati, e può esser ritenuto causa di molti eventi di tensione etnica e violenza tra la popolazione nativa e i "colonizzatori".

L'isola è suddivisa amministrativamente in 4 province, una regione speciale (daerah istimewa) e un distretto speciale per la capitale (daerah khusus ibukota):

  • Banten
  • Giacarta
  • Giava Occidentale (Jawa Barat)
  • Giava Centrale (Jawa Tengah)
  • Giava Orientale (Jawa Timur)
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