Paese

Laos

1167 specie

Il Laos, ufficialmente Repubblica Popolare Democratica del Laos, è uno Stato del sud-est asiatico che non ha sbocco sul mare.

Geografia

Il territorio del Laos occupa una porzione orientale dell'Indocina, allungata in senso nord-ovest/sud-est per un migliaio di chilometri e compresa essenzialmente tra lo spartiacque della catena annamita, dove confina a est con il Vietnam, e il medio corso del fiume Mekong, dove confina a ovest con la Thailandia. Il Paese confina inoltre a nord-ovest con il Myanmar, a nord con la Cina e a sud con la Cambogia.

Privo di sbocco al mare e prevalentemente montuoso, il Laos ha una struttura fisica notevolmente articolata. La sezione settentrionale, accidentata ma non impervia, è costituita da rilievi che superano i 2000 m d'altezza, propaggini meridionali delle montagne cinesi dello Yunnan. Il lembo occidentale, a ovest del Mekong, è formato da rilievi paleozoici notevolmente ammorbiditi dall'erosione (monti di Luang-Prabang). La sezione centrale, che culmina nel massiccio cristallino del monte Bia (2820 m), che sovrasta a nord la Piana delle Giare, ampia zona ribassata che collega il bacino del Mekong con il golfo del Tonchino, è dominata dalle catene dell'Annam che digradano lievemente fino al corso del fiume Mekong. La parte meridionale, decisamente più articolata, comprende le propaggini occidentali dell'Annam, con una serie di rilievi calcarei intensamente carsificati (Khammouan) e l'isolato altopiano basaltico dei Bolovens. Il territorio appartiene quasi interamente al bacino idrografico del Mekong, unico vero fattore unificante del Paese, che vi scorre per 1800 km seguendo parte dei confini con il Myanmar e soprattutto con la Thailandia. L'influenza del monsone di sud-ovest determina un regime decisamente pluviale con forti piene estive. Il tratto settentrionale, incassato tra i monti, che si snoda dal confine cinese fino a Luang-Prabang, non è navigabile anche se, in prossimità della città, si allarga fino a 400 metri. Da Luang-Prabang a Vientiane il corso del Mekong è reso accidentato da frequenti e violentissime rapide e strette gole; diventa più regolare e navigabile, per più di 500 km, nel tratto a valle, fino oltre Savannakhet ove il suo alveo raggiunge la larghezza di 2 km. Di nuovo rapide e gole ne impediscono la navigazione fino alla piana di Pakxe dove si avvia verso la foce, ancora lontana, con un maestoso procedere entro un ampio e ramificato letto largo da 10 a 12 km.

Il clima è di tipo tropicale monsonico, con modeste escursioni termiche e temperature molto elevate nel periodo da marzo a maggio, soprattutto nelle valli dove si trovano i principali centri urbani (a Vientiane, Savannakhet e Luang-Prabang la media in questo periodo è di 27-30 °C). Le regioni montane invece godono di condizioni più temperate dovute all'altitudine. Da maggio a settembre il monsone estivo porta abbondanti piogge che provocano le piene del Mekong e dei suoi affluenti con frequenti inondazioni (le precipitazioni medie annue, di 1000–2000 mm, diventano anche di 2500 mm sulle montagne). A volte, in questo periodo, arrivano anche i tifoni che si formano nel mar Cinese Meridionale. Nella stagione secca, invernale, che va da ottobre all'inizio di aprile, il caldo è insopportabile nelle valli, mentre nelle regioni montuose settentrionali diminuisce notevolmente.

La foresta pluviale, ricchissima di specie vegetali sempreverdi, ricopre le zone più basse e di media altitudine. Le essenze arboree sono costituite da alberi che raggiungono i 40–50 m di altezza e da un sottobosco di arbusti. Pianta tipica e spontanea è il tek, che fornisce un legno duro e resistente. Nelle regioni meridionali dove la foresta è più rada, essa è facilmente soggetta agli incendi durante la stagione secca, lasciando il posto a macchie arbustive con felci e bambù. Nelle zone meno piovose si sviluppa la savana, con essenze prevalentemente xerofile. Lungo i rilievi, sopra i 1500 m di altezza, la foresta è sostituita da foreste di conifere e da pascoli.

Tra i grandi animali selvatici delle foreste e delle savane laotiane sono particolarmente diffusi l'elefante, utilizzato come animale da lavoro, e il bufalo, spesso addomesticato.

mostra meno

Il Laos, ufficialmente Repubblica Popolare Democratica del Laos, è uno Stato del sud-est asiatico che non ha sbocco sul mare.

Geografia

Il territorio del Laos occupa una porzione orientale dell'Indocina, allungata in senso nord-ovest/sud-est per un migliaio di chilometri e compresa essenzialmente tra lo spartiacque della catena annamita, dove confina a est con il Vietnam, e il medio corso del fiume Mekong, dove confina a ovest con la Thailandia. Il Paese confina inoltre a nord-ovest con il Myanmar, a nord con la Cina e a sud con la Cambogia.

Privo di sbocco al mare e prevalentemente montuoso, il Laos ha una struttura fisica notevolmente articolata. La sezione settentrionale, accidentata ma non impervia, è costituita da rilievi che superano i 2000 m d'altezza, propaggini meridionali delle montagne cinesi dello Yunnan. Il lembo occidentale, a ovest del Mekong, è formato da rilievi paleozoici notevolmente ammorbiditi dall'erosione (monti di Luang-Prabang). La sezione centrale, che culmina nel massiccio cristallino del monte Bia (2820 m), che sovrasta a nord la Piana delle Giare, ampia zona ribassata che collega il bacino del Mekong con il golfo del Tonchino, è dominata dalle catene dell'Annam che digradano lievemente fino al corso del fiume Mekong. La parte meridionale, decisamente più articolata, comprende le propaggini occidentali dell'Annam, con una serie di rilievi calcarei intensamente carsificati (Khammouan) e l'isolato altopiano basaltico dei Bolovens. Il territorio appartiene quasi interamente al bacino idrografico del Mekong, unico vero fattore unificante del Paese, che vi scorre per 1800 km seguendo parte dei confini con il Myanmar e soprattutto con la Thailandia. L'influenza del monsone di sud-ovest determina un regime decisamente pluviale con forti piene estive. Il tratto settentrionale, incassato tra i monti, che si snoda dal confine cinese fino a Luang-Prabang, non è navigabile anche se, in prossimità della città, si allarga fino a 400 metri. Da Luang-Prabang a Vientiane il corso del Mekong è reso accidentato da frequenti e violentissime rapide e strette gole; diventa più regolare e navigabile, per più di 500 km, nel tratto a valle, fino oltre Savannakhet ove il suo alveo raggiunge la larghezza di 2 km. Di nuovo rapide e gole ne impediscono la navigazione fino alla piana di Pakxe dove si avvia verso la foce, ancora lontana, con un maestoso procedere entro un ampio e ramificato letto largo da 10 a 12 km.

Il clima è di tipo tropicale monsonico, con modeste escursioni termiche e temperature molto elevate nel periodo da marzo a maggio, soprattutto nelle valli dove si trovano i principali centri urbani (a Vientiane, Savannakhet e Luang-Prabang la media in questo periodo è di 27-30 °C). Le regioni montane invece godono di condizioni più temperate dovute all'altitudine. Da maggio a settembre il monsone estivo porta abbondanti piogge che provocano le piene del Mekong e dei suoi affluenti con frequenti inondazioni (le precipitazioni medie annue, di 1000–2000 mm, diventano anche di 2500 mm sulle montagne). A volte, in questo periodo, arrivano anche i tifoni che si formano nel mar Cinese Meridionale. Nella stagione secca, invernale, che va da ottobre all'inizio di aprile, il caldo è insopportabile nelle valli, mentre nelle regioni montuose settentrionali diminuisce notevolmente.

La foresta pluviale, ricchissima di specie vegetali sempreverdi, ricopre le zone più basse e di media altitudine. Le essenze arboree sono costituite da alberi che raggiungono i 40–50 m di altezza e da un sottobosco di arbusti. Pianta tipica e spontanea è il tek, che fornisce un legno duro e resistente. Nelle regioni meridionali dove la foresta è più rada, essa è facilmente soggetta agli incendi durante la stagione secca, lasciando il posto a macchie arbustive con felci e bambù. Nelle zone meno piovose si sviluppa la savana, con essenze prevalentemente xerofile. Lungo i rilievi, sopra i 1500 m di altezza, la foresta è sostituita da foreste di conifere e da pascoli.

Tra i grandi animali selvatici delle foreste e delle savane laotiane sono particolarmente diffusi l'elefante, utilizzato come animale da lavoro, e il bufalo, spesso addomesticato.

mostra meno