Leopardo
Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Sottordine
Famiglia
Genere
SPECIE
Panthera pardus
Dimensione della popolazione
Unknown
Durata
10-20 years
Massima velocità
58
36
km/hmph
km/h mph 
Peso
28-90
61.6-198
kglbs
kg lbs 
Altezza
57-70
22.4-27.6
cminch
cm inch 
Lunghezza
90-190
35.4-74.8
cminch
cm inch 

Il leopardo, Panthera pardus (Linnaeus, 1758) è una specie di felide della sottofamiglia dei panterini. In passato era noto anche con il nome di pardo o, soprattutto per quanto riguarda la popolazione asiatica, pantera. Questo felino presenta un manto fulvo costellato da rosette, simili a quelle del giaguaro, ma più piccole e con una distribuzione più fitta. Esiste anche una forma melanica, conosciuta col nome di pantera nera. Eccellente arrampicatore e saltatore, il leopardo ha la particolarità di issare le sue prede alla biforcatura di un albero per metterle fuori dalla portata di altri predatori.

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Felino solitario e opportunista, il leopardo è ampiamente diffuso in Africa e in Asia sud-orientale in numerosi tipi di habitat. L'entità della popolazione, tuttavia, è considerata in diminuzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura, che classifica la specie come vulnerabile. Con circa il 58% di attacchi a segno è il predatore più efficiente fra i grandi felini. Cinque sottospecie sono considerate in pericolo o in pericolo critico di estinzione: il leopardo d'Arabia, il leopardo dell'Amur, il leopardo di Giava, il leopardo di Ceylon e il leopardo persiano.

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Aspetto

Il leopardo ha un corpo lungo e muscoloso, con grandi zampe. I muscoli pettorali sono sviluppati per consentirgli di arrampicarsi sugli alberi. La lunga coda viene tenuta incurvata verso l'alto quando l'animale cammina e funge da bilanciere durante gli spostamenti tra gli alberi. Il peso medio del leopardo è di 58 kg nei maschi e 37 kg nelle femmine. Gli esemplari più grandi possono raggiungere i 90 kg e si trovano prevalentemente in Asia centrale e in Iran, in alcune foreste indiane dove la tigre è assente e in Sri Lanka, nonché in certe parti dell'Africa come il Sudafrica, le valli montane del Kenya, le foreste tropicali dell'Africa occidentale (Congo, Gabon, Camerun) e, anticamente, l'Algeria. In tutte queste zone, il leopardo svolge il ruolo di superpredatore. La taglia della femmina è pari a circa due terzi quella del maschio. La lunghezza del corpo è di 1-1,9 metri nei maschi e di 0,95-1,25 metri nelle femmine, con una coda di 52–90 cm. Il leopardo più lungo è stato catturato nel 1913, e la sua lunghezza da testa a coda era di 2,75 m. L'altezza al garrese varia da 45 a 78 cm. Gli artigli del leopardo (che possono raggiungere i 2,5 cm di lunghezza) sono i più affilati fra tutti i felini (necessari per arrampicarsi). I canini possono raggiungere i 6 cm di lunghezza.

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I leopardi presentano un certo dimorfismo sessuale: oltre alle dimensioni maggiori, i maschi posseggono anche una giogaia sotto la gola, assente nelle femmine, e che si accentua con l'età, in particolare a partire dai 6-7 anni. Il significato di essa è sconosciuto, ma è presumibile che abbia un ruolo nella conquista della femmina e come segnale di avvertimento per gli altri maschi, al pari della criniera dei leoni e della "barba" delle tigri maschio.

Il manto è contrassegnato da macchie su un fondo di colore variabile dal giallo pallido al marrone camoscio. La gola, il petto, il ventre, la faccia interna delle zampe e la coda sono bianchi. Le orecchie arrotondate hanno la parte posteriore nera e una macchia bianca all'interno. Sui fianchi, il dorso e la parte superiore delle zampe, le macchie formano delle rosette dall'interno bruno che talvolta presentano anche una macchiolina nera, come quelle del giaguaro. La testa, le zampe e la coda hanno macchie nere. Sulla coda, le macchie possono formare degli anelli. La disposizione e la forma delle macchie variano molto da un individuo all'altro. Nelle regioni tropicali, il pelame tende a essere corto e di colore scuro e brillante, mentre nelle regioni fredde è più lungo, setoso e chiaro. Il leopardo dell'Amur è la sottospecie che presenta rosette più distanziate e manto più chiaro. Il leopardo d'Arabia ha una colorazione chiara ed è caratterizzato dalla piccola taglia.

Il leopardo nero, noto comunemente come «pantera nera», presenta una variazione di colore dovuta a una mutazione genetica chiamata melanismo: il mantello conserva le sue macchie, ma esse sono visibili solo da certe angolazioni di luce. Questa mutazione, che non è propria di un'unica sottospecie, è più frequente nelle foreste umide e fitte del Bengala e di Giava, ove la colorazione costituisce un camuffamento efficace.

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video

Distribuzione

Geografia

Il leopardo è il felino che occupa l'areale più esteso. Originariamente, era diffuso in tutta l'Africa. Oggi è scomparso dal Nordafrica, a eccezione di alcune popolazioni residue sull'Atlante del Marocco e presso la frontiera tra Algeria e Marocco; alcune osservazioni sono state effettuate anche nell'Ahaggar in Algeria nel 2006. Il leopardo viene considerato estinto in Egitto. Il leopardo è ancora comune nell'Africa sub-sahariana, sebbene sia divenuto raro in Africa occidentale e le sue popolazioni siano frammentate. Le maggiori rarefazioni della specie sono avvenute in Nigeria, in Sudafrica e nel Sahel. L'area di distribuzione del felino si è ridotta a livello locale nelle zone più densamente popolate. Dagli inizi del XX secolo, l'area di distribuzione del leopardo in Africa si è ridotta del 36,7%.

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In Asia, è diffuso dal Medio Oriente alla Cina, anche se le popolazioni si stanno riducendo sempre di più al di fuori delle aree protette. Nella penisola arabica, la popolazione totale è stata stimata dalla Arabian Fauna Conservation Workshop a meno di 200 individui suddivisi in tre aree distinte: il Negev, le montagne di Wada'a nello Yemen e le montagne del Dhofar nell'Oman. La presenza del felino in Arabia Saudita è dubbia. Il leopardo è presente sull'isola dello Sri Lanka, sebbene le popolazioni abbiano subito un declino del 75% tra l'inizio e la fine del XX secolo. In Indonesia, il felino è presente sulle isole di Giava e di Kangean. Le popolazioni dell'Amur sono molto minacciate; ne rimangono solo pochi esemplari in Russia e forse in Corea del Nord.

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Leopardo mappa dell'habitat
Leopardo mappa dell'habitat
Leopardo
Public Domain Dedication (CC0)

Abitudini e stile di vita

Durante uno scatto, la velocità di un leopardo può raggiungere i 65 km/h. Eccellente arrampicatore, questo felino solleva prede molto più pesanti di lui, come la carcassa di un piccolo di giraffa che può raggiungere i 150 kg di peso, fino all'altezza di 6 m.. È l'unico grande felino in grado di scendere lungo il tronco degli alberi a testa in giù, col muso rivolto verso il basso. Condivide questa abilità con solo altri due (piccoli) felini: il margay e il leopardo nebuloso. Il leopardo è in grado di effettuare da fermo salti di sei metri di lunghezza e tre metri di altezza. È anche un abile nuotatore, seppur non ami l'acqua, e può percorrere diverse centinaia di metri a nuoto.

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Per quanto riguarda l'habitat, il leopardo è una specie molto versatile. Tranne che ai deserti aperti e alle mangrovie, il felino si adatta a foreste sempreverdi, savane, boschi, colline rocciose, paludi, coste marine e montagne. Una carcassa di leopardo è stata trovata a 5700 metri di altitudine sul Kilimangiaro in Tanzania.

Le dimensioni del territorio del leopardo variano a seconda dell'habitat. Nella savana, nelle zone dove le prede sono abbondanti, il territorio misura da 30 a 78 km² per i maschi e da 16 a 38 km² per le femmine. Nelle regioni montuose, il territorio può estendersi fino a 400 km². In Thailandia, i leopardi occupano un territorio di 27–37 km², mentre in Russia il territorio può raggiungere i 300 km². Il territorio del maschio si sovrappone a quello di una o più femmine. La marcatura del territorio viene effettuata graffiando gli alberi, o spruzzando urina su cespugli e rocce.

La densità di popolazione varia notevolmente da regione a regione. Essa viene stimata a 6 individui ogni 100 km² nella foresta di Taï in Costa d'Avorio, a 8-12 individui nella foresta dell'Ituri nella Repubblica Democratica del Congo, a 3,5 individui nel parco nazionale Kruger in Sudafrica (ma tale numero sale a 30 individui nelle zone ricche di corsi d'acqua). Tra i parchi nazionali che ospitano buone popolazioni di leopardo figurano quelli di Amboseli, Nairobi, Serengeti, Hwange, Sud-Luangwa e Kruger.

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Comportamento stagionale

Dieta e nutrizione

Il leopardo è un predatore generalmente crepuscolare che trascorre il giorno riposando all'ombra e va a caccia di notte. Nelle foreste pluviali, può cacciare durante il giorno se non vi è alcuna fonte di disturbo nelle vicinanze. La preda viene individuata tramite la vista e l'udito. Il leopardo è un predatore furtivo che si avvicina alla preda strisciandole incontro prima di saltarle addosso e ucciderla con un morso alla nuca o tramite strangolamento. Può anche sorprendere la preda saltandole addosso dalla cima di un albero. Nel caso la preda fugga via, il leopardo abbandona rapidamente l'inseguimento. Eccellente arrampicatore, il leopardo ha la particolarità di issare la sua preda su un albero, lontano da altri predatori. Può sollevare anche prede molto più pesanti di lui, come la carcassa di un piccolo di giraffa, che può raggiungere i 150 kg di peso, fino a 6 m di altezza.

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Un adulto consuma da 1,5 a 2,5 kg di carne al giorno. Nel caso la preda sia di grosse dimensioni, continua a mangiarla per diversi giorni. Per le scimmie, il leopardo ha sviluppato una tecnica di caccia particolare: finge di arrampicarsi su un albero, aspetta che la scimmia scenda al suolo e la cattura.

Predatore opportunista, è il felino con la dieta più variegata; si nutre di tutti gli animali di taglia medio-piccola che può catturare (scimmie, roditori, uccelli, insetti, lucertole, serpenti, anfibi, procavie, pesci), nonché di carogne. Le sue prede predilette in Africa sono la gazzella di Thomson (Eudorcas thomsonii), la gazzella di Grant (Nanger granti), l'impala (Aepyceros melampus), la cervicapra redunca (Redunca redunca), il tragelafo striato (Tragelaphus striatus), il cobo (Kobus ellipsiprymnus), il lichi (Kobus leche), gli gnu (Connochaetes), il damalisco (Damaliscus korrigum), l'alcelafo (Alcelaphus buselaphus), il facocero (Phacochoerus africanus), lo springbok (Antidorcas marsupialis), l'istrice (Hystrix cristata), varie specie di colobi e cercopitechi (Colobus e Cercopithecus), le antilopi di foresta, il potamocero (Potamochoerus larvatus), il potamochero (Potamochoerus porcus), i babbuini (Papio), e gli scimpanzé (Pan troglodytes). In Israele, si nutre di procavie delle rocce (Procavia capensis), di stambecchi (Capra nubiana) e di istrici e aggiunge cinghiali al suo menu in Iran. Prede principali sono il cervo pomellato (Axis axis), gli entelli (Semnopithecus), i cinghiali indiani (Sus scrofa cristatus) e le antilopi indiane (Antilope cervicapra) in India, Sri Lanka e Nepal, il muntjac (Muntiacus) nella penisola indocinese e il cervo dal ciuffo (Elaphodus cephalophus) e il mosco (Moschus) in Cina. Dovunque viva, la dieta del leopardo si compone anche di altri carnivori più piccoli, tra cui sciacalli, volpi, otocioni, cani procioni, linci, leopardi nebulosi, caracal, servali, gatti selvatici, gatti leopardo e altri piccoli felini, proteli, tassi, martore, tassi del miele e altri mustelidi, manguste, suricati, genette, civette, binturong e panda minori. Il peso medio della preda varia da 5 a 175 kg.

Il leopardo, tuttavia, è un felino molto forte, e potenzialmente in grado di uccidere animali molto più grandi di quelli sopra riportati; la preda più grande osservata essere abbattuta da un leopardo è stato un eland gigante di 900 kg, dieci volte più pesante del felino stesso. La selezione della preda è influenzata dalla presenza di altri grandi predatori: dove sono presenti in buon numero competitori come leoni, iene e tigri, il leopardo punta agli animali di taglia medio-piccola; laddove essi siano invece scarsi o assenti, tende a cacciare le specie più grandi del suo habitat, come zebre, orici, kudu, sambar, nilgau e gorilla.

Nelle aree urbane, il leopardo attacca cani, gatti e bestiame, e a volte anche bambini. Gli animali domestici e da fattoria costituiscono il 25% della sua alimentazione nelle aree urbane

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Il leopardo è un animale esclusivamente solitario tranne durante la stagione degli amori. La stagione riproduttiva è situata all'inizio della primavera (gennaio-febbraio) nelle regioni subtropicali, ma dura tutto l'anno nelle zone tropicali. L'estro dura circa sette giorni. La femmina partorisce ogni due anni dopo 90-105 giorni di gestazione. La sua tana può essere una fessura della roccia, un albero cavo, o un fitto cespuglio; essa cambia dimora di tanto in tanto trasportando uno alla volta i suoi piccoli per la collottola. La cucciolata è in genere composta da due a tre piccoli, talvolta da quattro. Essi sono ricoperti da una peluria lanosa con macchie indistinte e pesano solo 430-600 g alla nascita. Aprono gli occhi dopo sette-dieci giorni e iniziano a esplorare l'ambiente a due settimane. La madre insegna loro a cacciare a partire dal terzo mese e rimangono con lei fino alla prossima cucciolata.

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La maturità sessuale viene raggiunta a 24-36 mesi dai maschi, a 30-36 mesi dalle femmine, e in media a 33 mesi. I giovani della stessa cucciolata possono rimanere insieme per qualche mese prima di separarsi. Il 41% dei giovani muore prima di aver raggiunto un anno di età. La longevità è di 12-15 anni in natura e può raggiungere i 23 anni in cattività.

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Popolazione

Nicchia ecologica

Sebbene il leopardo sia un potente predatore, ha dei nemici: il leone in Africa e la tigre in Asia, che possono uccidere sia i cuccioli che gli adulti. I leopardi, dal loro canto, possono uccidere sia i cuccioli di tigre, sia i cuccioli di leone, se li trovano isolati dalle madri. I leopardi maschi stessi possono commettere infanticidio uccidendo i leopardi giovani, per invogliare le femmine ad accoppiarsi con loro.

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Altri potenziali nemici sono le iene maculate, i licaoni, le iene striate, gli sciacalli dalla gualdrappa, i lupi, le iene brune, gli sciacalli dorati e i cuon che, in superiorità numerica, possono scacciare il leopardo dalla preda e cacciare gli esemplari anziani e i cuccioli. È pur vero che si conosce almeno un caso in cui fu il felino a sottrarre la preda ad un gruppo di licaoni. D'altro canto, un leopardo maschio adulto è in grado di uccidere ciascuno di loro, se li sorprende isolati dal branco; gli sciacalli in particolare costituiscono una parte della dieta del felino. Inoltre, i leopardi uccidono i cuccioli di questi competitori, per diminuire la loro concorrenza.

I leopardi possono cacciare gli orsi malesi (anche se può rischiare la vita visto che malgrado sono gli orsi più piccoli, sono lo stesso più grossi del leopardo in questo caso) e i cuccioli di altri orsi più grandi che incontrano nel territorio asiatico, come gli orsi dal collare o i panda giganti, ma raramente entrano in competizione con essi. Il conflitto maggiore avviene tutt'oggi in Sri Lanka, dove i leopardi, superpredatori dell'isola, competono con gli orsi labiati, uccidendo i loro cuccioli ed impegnandosi con gli adulti in lotte per la difesa del territorio.

Il leopardo compete con il ghepardo, in alcune zone dell'areale africano, poiché diverse prede (tra cui gazzelle e impala) sono cacciate da entrambi i predatori; solitamente il leopardo, più grosso e forte, domina il cugino, e si sono verificati casi in cui il primo ha ucciso il secondo.

I leopardi possono venire uccisi dai coccodrilli del Nilo in Africa e dai coccodrilli marini in Asia, quando vanno ad abbeverarsi. Seppure, nel caso il combattimento avvenga sulla terraferma, il leopardo abbia nella maggior parte dei casi la meglio e riesca ad uccidere il coccodrillo.

Sia in Asia che in Africa, il leopardo incontra alcune specie di grandi serpenti costrittori, come il pitone reticolato, il pitone moluro e il pitone delle rocce africano. Gli scontri si svolgono solitamente a favore del grande felino, con il rettile che diventa un lauto pasto per il predatore; può tuttavia accadere il contrario: si sa ad esempio di un leopardo ritrovato dentro lo stomaco di un pitone indiano di 5 metri.

I grandi gruppi di babbuini e scimpanzé, se posseggono abbastanza maschi adulti, possono uccidere un incauto leopardo che abbia deciso di assalire l'intera orda; difatti, quando il felino caccia questi primati, agisce perlopiù di notte (quando le scimmie dormono) e si concentra sugli esemplari isolati.

La competizione interspecifica è bassa con il leone, in quanto quest'ultimo attacca prede più grandi di quelle catturate dal leopardo. La coesistenza con la tigre, invece, è più difficile, poiché essa può impadronirsi delle prede del leopardo. Dove le tigri sono presenti, il leopardo è più raro e trova rifugio sugli alberi. Delle tecniche di evitamento sono state osservate nel parco nazionale di Chitwan: i periodi di caccia dei due felini sono differenti, il leopardo caccia in luoghi diversi, e cattura prede diverse da quelle della tigre. Dove non sono presenti leoni e tigri, il leopardo tende a diventare il predatore incontrastato, dato che gli altri carnivori non rappresentano una minaccia per il grande felino: ciò succede ad esempio in Sri Lanka, a Giava, in Asia centrale, in Iran, nel bush africano, nella foresta pluviale africana e in alcune foreste indiane dove la tigre è assente..

Quando viene afferrato da un leone o da una tigre, il leopardo si gira sulla schiena (per difendere il collo) e si difende ferocemente, protendendo verso l'avversario gli artigli delle zampe anteriori e i denti e sferrando furiose zampate e mordendo il muso del nemico; nel frattempo le zampe posteriori sferrano calci sotto al ventre dell'aggressore, squarciandogli la pancia con gli artigli. Spesso questa difesa è sufficiente per far mollare la presa alla tigre o al leone. Famoso è stato il caso, nel Parco nazionale Kruger, di un grande leopardo maschio che è riuscito a difendersi (e a fuggire) dall'attacco simultaneo di quattro leonesse (ciascuna pesante il doppio di lui) grazie a questa tecnica.

La presenza dell'uomo non disturba affatto il felino, che può vivere anche nelle città, all'insaputa degli abitanti. Così, quando negli anni settanta vennero organizzate delle battute di caccia per catturare un leopardo fuggito dallo zoo di Nairobi, vennero catturati, oltre a lui, altri cinque esemplari.

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Coloring Pages

Riferimenti

1. Leopardo articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Panthera_pardus
2. Leopardo sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/15954/0

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