Il markhor, anche markor o capra di Falconer (Capra falconeri Wagner, 1839) è una grossa specie di capra selvatica diffusa nell'Afghanistan nord-orientale, in Pakistan (Gilgit-Baltistan Pakistan settentrionale), nel Nord dell'India e nelle regioni meridionali di Tagikistan e Uzbekistan. La specie viene considerata «In pericolo» dalla IUCN dal momento che ne rimangono meno di 2500 esemplari adulti, tuttora in diminuzione (nel corso delle ultime 2 generazioni la specie è diminuita del 20%). È l'animale nazionale del Pakistan.
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DiurnoNel comportamento animale la diurnalità indica un animale attivo durante il giorno e che si riposa durante la notte. Gli animali che non sono diur...
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ViviparoLa viviparità è un tipo di riproduzione in cui lo sviluppo embrionale avviene all'interno dell'organismo materno. Il termine può riferirsi sia a...
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BrancoUn branco è un gruppo di mammiferi che si riuniscono spontaneamente e operano in modo omogeneo. Il termine viene in genere utilizzato per riferirs...
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Le migliori cornaIl markhor misura 65–110 cm di altezza al garrese e 132–186 cm di lunghezza; pesa 32–110 kg. Tra le specie del genere Capra è quella che raggiunge un'altezza maggiore, ma in lunghezza e peso viene superato dallo stambecco siberiano. Il mantello, di un colore brizzolato variabile dal marrone chiaro al nero, è ruvido e corto in estate, ma diviene molto più lungo e folto in inverno. I peli della parte inferiore delle zampe sono bianchi e neri. Il markhor presenta un evidente dimorfismo sessuale: i maschi hanno lunghi peli su mento, gola, petto e stinchi. Le femmine, invece, hanno una colorazione più rossastra, peli più corti, una breve barbetta nera e sono prive di criniera. In entrambi i sessi sono presenti corna estremamente ricurve, a forma di cavatappi, vicine tra loro alla base ma rivolte all'esterno verso le estremità. Nei maschi possono raggiungere i 160 cm di lunghezza, mentre nelle femmine non superano i 25 cm. I markhor emanano un odore pungente, ben più intenso di quello delle capre domestiche.
I markhor si sono adattati a vivere su terreni montuosi e si incontrano a quote comprese tra i 600 e i 3600 metri. Generalmente vivono in foreste arbustive composte principalmente da querce (Quercus ilex), pini (Pinus gerardiana) e ginepri (Juniperus macropoda). Hanno abitudini diurne e sono più attivi di primo mattino e nel tardo pomeriggio. La loro dieta varia a seconda delle stagioni: in primavera ed estate si nutrono di erba, ma in inverno brucano le foglie, rimanendo talvolta ritti sulle zampe posteriori per raggiungere meglio i rami più alti. Durante la stagione degli amori, coincidente con il periodo invernale, i maschi combattono tra di loro, balzandosi addosso e incastrando le corna nel tentativo di far perdere l'equilibrio all'avversario. Dopo una gestazione di 135–170 giorni nascono generalmente uno o due piccoli, molto raramente tre. I markhor vivono in branchi, formati solitamente da nove esemplari, composti da più femmine adulte con i loro piccoli. I maschi adulti sono per lo più solitari. Il richiamo di allarme di questa specie ricorda moltissimo il belato delle capre domestiche. In inverno si possono scorgere maschi e femmine che vivono insieme nelle distese erbose aperte e sui pendii privi di alberi all'interno delle foreste. Durante l'estate i maschi rimangono nella foresta, mentre le femmine generalmente salgono sulle creste rocciose soprastanti. Il markhor è preda del leopardo delle nevi e del lupo tibetano.
Tra i cacciatori dell'India britannica il markhor era considerato una delle prede più stimolanti, a causa dei pericoli che venivano corsi nell'avvicinamento e nell'inseguimento di questo animale sugli elevati terreni montuosi. Secondo quanto scrisse Arthur Brinckman in The rifle in Cashmere, «qualsiasi buon camminatore non desidera altra attività migliore della caccia allo stambecco o al markhor». Elliot Roosevelt raccontò nei suoi scritti di come riuscì nel 1881 ad abbattere due markhor, l'8 luglio e il 1º agosto. Sebbene in Afghanistan la caccia al markhor sia illegale, questo animale viene da sempre cacciato nel Nuristan e nel Laghman e tale pratica si è addirittura intensificata durante la guerra. In India i markhor vengono ancora cacciati per la loro carne lungo il confine con il Pakistan. In Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, oltre che per la carne, vengono cacciati anche per le corna, a cui vengono attribuite presunte proprietà mediche. Questi animali sono stati introdotti con successo in alcune riserve di caccia private del Texas. Diversamente da ammotraghi, antilopi cervicapra, stambecchi e cervi pomellati, i markhor non sono però fuggiti da tali aree in modo sufficiente da costituire popolazioni selvatiche.