Mare

Mar Mediterraneo

400 specie

Il mar Mediterraneo è situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale. È un mare marginale dell'Oceano Atlantico, da cui è dipendente e a cui è connesso a ovest tramite lo stretto di Gibilterra; lo stretto del Bosforo lo collega a nord-est al Mar Nero mentre il canale di Suez, artificiale, lo collega a sud-est al Mar Rosso e quindi all'Oceano Indiano.

La sua superficie approssimativa è di 2,51×106 km² con uno sviluppo massimo lungo i paralleli di circa 3700 km, la lunghezza totale delle sue coste è di 46000 km, la profondità media si aggira sui 1500 m, quella massima di 5270 m presso le coste del Peloponneso, mentre la salinità media varia fra il 36,2 e il 39‰.

La popolazione presente negli stati bagnati dalle sue acque, noto come bacino del Mediterraneo, ammonta a circa 450 milioni di persone.

Clima

Il clima di gran parte dei paesi che si affacciano sul bacino del Mar Mediterraneo è caratterizzato da estati calde e asciutte con piovosità concentrata nel periodo autunnale e invernale. Queste caratteristiche climatiche sono riscontrate anche in altre parti del Pianeta e precisamente nella California centro-meridionale, in Australia occidentale, in Sudafrica e nella parte centro settentrionale del Cile. L'influenza delle correnti marine ne costituisce uno dei fattori fondamentali in quanto queste convogliano acque la cui temperatura è più elevata rispetto alla latitudine, inoltre la vicinanza del tropico permette nei periodi estivi la permanenza di masse di aria calda e secca, come nei climi sub-tropicali.

Di seguito viene riportato un grafico che riferisce la temperatura del Mediterraneo presso varie città marittime che vi si affacciano.

Effetti del riscaldamento climatico

In particolare il Mediterraneo, trovandosi nella zona di confine tra Africa e Eurasia è particolarmente sensibile al cambiamento climatico attuale ovvero al riscaldamento globale con il rischio sensibile di aumento della sua temperatura media e superficiale con possibili effetti, secondo gli studiosi, di Tropicalizzazione del Mediterraneo e Meridionalizzazione del Mediterraneo, già parzialmente in atto. Le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo sarebbero invece a rischio desertificazione per spostamento verso nord della cella di Hadley e con essa dell'anticiclone africano.

Alcuni studi stimano un innalzamento medio delle temperature del bacino del mediterraneo di 6 °C tra il 2070 e il 2100. Questa variazione climatica secondo i modelli climatici produrrà siccità ed estati torride con notevoli riduzioni delle precipitazioni in inverno. Attivo in questo senso è il Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

Ecosistema

Nonostante il mar Mediterraneo sia un mare oligotrofico, quindi piuttosto povero di nutrienti, in esso è presente una grande biodiversità e circa il 28% delle specie presenti sono endemiche di questo mare. Tutto ciò è dovuto principalmente alla presenza di habitat diversificati che favoriscono l'insorgenza di nicchie ecologiche e alle condizioni idrologiche e climatiche proprie di questo bacino. Un'eccezione alla condizione oligotrofica si riscontra nei pressi delle foci dei numerosi grandi fiumi che vi affluiscono, dal Nilo al Rodano, dall'Ebro al Po. I loro delta formano veri e propri ecosistemi diversi sulle coste del Mare nostrum.

Perès e Picard nel 1964 hanno messo a punto un sistema di classificazione dei vari tipi di ecosistemi presenti nel Mediterraneo che ancora oggi è utilizzato dalla maggior parte degli studiosi di questo mare. Questo sistema di classificazione si basa sia su fattori abiotici, come profondità, temperatura, tipi di substrati, ecc., sia sulle interazioni interspecifiche tra gli organismi. Rispetto agli organismi che vivono negli oceani, quelli che vivono nel Mediterraneo raggiungono dimensioni minori e possiedono un ciclo vitale piuttosto breve. Nel tratto di mare tra Liguria e Toscana è stata istituita un'area protetta denominata Santuario per i mammiferi marini, ove vivono varie specie di cetacei tra cui la balenottera comune.Nella stessa area è stato altresì riscontrato il più grande accumulo di microplastiche in sospensione.

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Il mar Mediterraneo è situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale. È un mare marginale dell'Oceano Atlantico, da cui è dipendente e a cui è connesso a ovest tramite lo stretto di Gibilterra; lo stretto del Bosforo lo collega a nord-est al Mar Nero mentre il canale di Suez, artificiale, lo collega a sud-est al Mar Rosso e quindi all'Oceano Indiano.

La sua superficie approssimativa è di 2,51×106 km² con uno sviluppo massimo lungo i paralleli di circa 3700 km, la lunghezza totale delle sue coste è di 46000 km, la profondità media si aggira sui 1500 m, quella massima di 5270 m presso le coste del Peloponneso, mentre la salinità media varia fra il 36,2 e il 39‰.

La popolazione presente negli stati bagnati dalle sue acque, noto come bacino del Mediterraneo, ammonta a circa 450 milioni di persone.

Clima

Il clima di gran parte dei paesi che si affacciano sul bacino del Mar Mediterraneo è caratterizzato da estati calde e asciutte con piovosità concentrata nel periodo autunnale e invernale. Queste caratteristiche climatiche sono riscontrate anche in altre parti del Pianeta e precisamente nella California centro-meridionale, in Australia occidentale, in Sudafrica e nella parte centro settentrionale del Cile. L'influenza delle correnti marine ne costituisce uno dei fattori fondamentali in quanto queste convogliano acque la cui temperatura è più elevata rispetto alla latitudine, inoltre la vicinanza del tropico permette nei periodi estivi la permanenza di masse di aria calda e secca, come nei climi sub-tropicali.

Di seguito viene riportato un grafico che riferisce la temperatura del Mediterraneo presso varie città marittime che vi si affacciano.

Effetti del riscaldamento climatico

In particolare il Mediterraneo, trovandosi nella zona di confine tra Africa e Eurasia è particolarmente sensibile al cambiamento climatico attuale ovvero al riscaldamento globale con il rischio sensibile di aumento della sua temperatura media e superficiale con possibili effetti, secondo gli studiosi, di Tropicalizzazione del Mediterraneo e Meridionalizzazione del Mediterraneo, già parzialmente in atto. Le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo sarebbero invece a rischio desertificazione per spostamento verso nord della cella di Hadley e con essa dell'anticiclone africano.

Alcuni studi stimano un innalzamento medio delle temperature del bacino del mediterraneo di 6 °C tra il 2070 e il 2100. Questa variazione climatica secondo i modelli climatici produrrà siccità ed estati torride con notevoli riduzioni delle precipitazioni in inverno. Attivo in questo senso è il Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

Ecosistema

Nonostante il mar Mediterraneo sia un mare oligotrofico, quindi piuttosto povero di nutrienti, in esso è presente una grande biodiversità e circa il 28% delle specie presenti sono endemiche di questo mare. Tutto ciò è dovuto principalmente alla presenza di habitat diversificati che favoriscono l'insorgenza di nicchie ecologiche e alle condizioni idrologiche e climatiche proprie di questo bacino. Un'eccezione alla condizione oligotrofica si riscontra nei pressi delle foci dei numerosi grandi fiumi che vi affluiscono, dal Nilo al Rodano, dall'Ebro al Po. I loro delta formano veri e propri ecosistemi diversi sulle coste del Mare nostrum.

Perès e Picard nel 1964 hanno messo a punto un sistema di classificazione dei vari tipi di ecosistemi presenti nel Mediterraneo che ancora oggi è utilizzato dalla maggior parte degli studiosi di questo mare. Questo sistema di classificazione si basa sia su fattori abiotici, come profondità, temperatura, tipi di substrati, ecc., sia sulle interazioni interspecifiche tra gli organismi. Rispetto agli organismi che vivono negli oceani, quelli che vivono nel Mediterraneo raggiungono dimensioni minori e possiedono un ciclo vitale piuttosto breve. Nel tratto di mare tra Liguria e Toscana è stata istituita un'area protetta denominata Santuario per i mammiferi marini, ove vivono varie specie di cetacei tra cui la balenottera comune.Nella stessa area è stato altresì riscontrato il più grande accumulo di microplastiche in sospensione.

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