Il narvalo (Monodon monoceros/narvàlo o nàrvalo); dal norvegese narhval, (letteralmente "balena cadavere") è un cetaceo appartenente alla famiglia dei monodontidi o delfinatteri. Simile al beluga, presenta tuttavia la peculiarità di avere un dente, simile a una vite, con avvolgimento da destra verso sinistra, nella forma tipica che ha dato origine al mitico unicorno. Gli adulti di ambo i sessi presentano un solo paio di denti nella mascella superiore. Solitamente nel maschio un dente fuoriesce dal labbro superiore per formare una zanna della lunghezza di 2,4-2,7 m. Dato però l'enorme sviluppo dell'unico dente, anche il cranio è asimmetrico. Inoltre molto raramente i due denti si sviluppano in misura tale da costituire altrettante zanne e, ancora, in rari casi, si ha la loro presenza in esemplari di sesso femminile.
I narvali raggiungono in genere la lunghezza di circa 4–5 m, esclusa la zanna. La testa è arrotondata, e la pinna dorsale è alta circa 4–5 cm e si estende lungo il dorso per 60–90 cm. Le pinne natatorie infine sono piccole e rotonde. I narvali adulti sono per lo più di un bianco-grigiastro con macchie nerastre sul dorso. I giovani invece sono in genere più scuri, mentre gli esemplari più anziani possono assumere talvolta un colore quasi bianco.
È raro che i narvali si allontanino dal Mare Artico. Sono stati avvistati a breve distanza dal Polo Nord e il limite meridionale della loro area di diffusione si aggira intorno al 70° Nord, grosso modo al livello del Capo Nord, in Norvegia, e da Barrow, nell'Alaska. I narvali, tuttavia, si spostano di tanto in tanto verso sud; se ne sono talvolta arenati sulle coste della Gran Bretagna e dei Paesi Bassi.
Ca
CarnivoroIn zoologia si definisce carnivoro un animale con una dieta consistente in massima parte di carne. In un senso più generale, un animale viene cons...
Pi
PiscivoroAc
AcquaticoPr
PrecocialeNa
NatatorioCo
CongregatorioVi
ViviparoLa viviparità è un tipo di riproduzione in cui lo sviluppo embrionale avviene all'interno dell'organismo materno. Il termine può riferirsi sia a...
Po
PoliginiaSo
SocialeGe
Gerarchico da dominanzaMi
MigranteN
inizia conAn
Animali straniI narvali sono abbastanza comuni, in quanto non sottoposti a una caccia serrata come quella alle balene, per l'estrema difficoltà ad accedere alla regione artica. Generalmente vivono in piccoli gruppi, a volte fino a 50 unità, ma questi si possono ancora associare per dare origine, qua e là, a dei numerosissimi gruppi, di diverse migliaia di unità. Questi, a loro volta, possono essere misti o divisi per sesso. I narvali sono in grado di nuotare abbastanza rapidamente e, quando vengono alla superficie, respirano emettendo un fischio acuto, e quindi restano immobili sul pelo dell'acqua per alcuni minuti prima di rituffarsi.
D'estate i narvali si spostano verso le baie e risalgono talvolta i fiumi. Uno di essi è stato trovato perfino a 1000 km circa dalla foce del fiume Yukon. Talvolta, però, restano intrappolati nelle baie ostruite dal ghiaccio che progressivamente ricopre l'intera insenatura. I narvali allora cercano di aprire dei grossi fori per poter respirare e, quando rimangono catturati in gruppo, forniscono agli inuit l'opportunità di disporre di carne e di grasso per tutto l'inverno, perché le «sacssat», come gli inuit chiamano queste «celle», possono contenere fino a 1000 narvali ciascuna.
I narvali in genere si nutrono essenzialmente di seppie, di molluschi cefalopodi e di crostacei. Non hanno però denti funzionali, per cui afferrano la preda con le solide estremità delle possenti mandibole e la ingoiano intera.
Così come per molte altre balene, si sa pochissimo sulle abitudini riproduttive dei narvali; i pochi dati che si conoscono è possibile ottenerli solo quando sono tenuti in cattività negli «oceanari». Si sa che la femmina partorisce uno o due piccoli, che misurano alla nascita 1,5 m. Stando a una leggenda groenlandese pare che la coda del piccolo esca dal corpo della madre quattro-sei settimane prima del parto. Questo accenno è stato fatto anche in alcuni testi scientifici, ma per dimostrarne la veridicità occorrerebbero osservazioni più ravvicinate e approfondite, che fino a oggi sono state molto limitate.