Paese

Pakistan

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Il Pakistan o Pachistan, ufficialmente Repubblica Islamica del Pakistan, è uno Stato dell'Asia meridionale, il quinto più popoloso nel mondo, con una popolazione superiore ai 231 milioni di persone ed è il 35º paese più esteso con 783 940 km².

Geografia

Il Pakistan si trova nell'Asia meridionale, si estende tra i 24° e i 37° di latitudine nord e i 61° e i 77° di longitudine est occupando una superficie di 796 095 km², questo dato non comprende i territori settentrionali dell'Azad Kashmir e del Gilgit-Baltistan amministrati dal Pakistan ma contesi con l'India e quindi non conteggiati nei dati ufficiali.

Da nord a sud lo Stato si estende per 1.500 km, a est confina con l'India per 2.912 km; a ovest, l'Iran ha 909 km di confine con il Pakistan. A nord ovest si trova l'Afghanistan, il cui confine comune misura 2.430 km. Infine a nord est ci sono 523 km di confine con la Cina. A sud si affaccia sul Mare Arabico per uno sviluppo costiero di 1.046 km.

Idrografia

Il territorio, a eccezione per i fiumi Dashte e Hingol, comprende gran parte del bacino dell'Indo, cosa molto importante se si considera che l'economia del Pakistan, paese assai arido, è essenzialmente condizionata dalla disponibilità di acqua che questo fiume e i suoi tributari possono fornire. Superato il settore trans-himalayano del suo corso, volge verso sud e nella depressione di Peshāwar è raggiunto dal Kabul, che raccoglie le acque dell'Hindukush afghano; quindi, dopo un lungo tratto pressoché parallelo alla catena dei Sulaymān, riceve gli apporti dei fiumi del Punjab. Questa regione, che si può considerare come un unico grande conoide di deiezione ai piedi dell'Himalaya, è una delle più ricche e popolose del Pakistan. I “cinque fiumi” che lo attraversano (punj significa appunto cinque, e ab significa "acqua") drenano il versante esterno himalayano, da cui fuoriescono dopo corsi tortuosi in valli profonde, trasportando spesso, con furia devastatrice, ingenti quantitativi di detriti. I maggiori fiumi del Punjab sono il Chenāb, il Rāvi e il Sutlej, il principale. L'Indo dopo la confluenza con il Sutlej non riceve più consistenti tributi. Il suo regime dipende dalle piogge monsoniche e dallo scioglimento delle nevi e dei ghiacci. Così come quelle del Gange, le piene dell'Indo conoscono violenze incalcolabili, anche per le loro enormi masse alluvionali; per contro l'effetto benefico di queste colossali piene è evidente: esse permettono l'irrigazione delle colture estive e, dove è possibile, lo sbarramento delle acque, anche di quelle invernali.

Clima

Il Pakistan ha un clima tendenzialmente arido, con alcune caratteristiche simili a quelle mediterranee, ben distinto perciò dal clima tropicale monsonico prevalente in India. Sul territorio gli influssi monsonici dell'Oceano Indiano giungono assai attenuati e si fanno sentire soprattutto sui versanti himalayani, mentre il Pakistan è aperto ai venti caldi e asciutti provenienti da sud-ovest.

D'estate le precipitazioni sono molto scarse, almeno su gran parte del Paese. Più rilevanti, invece, le precipitazioni invernali, determinate dal regime di basse pressioni che si forma ai margini delle alte pressioni continentali, così come nel Mediterraneo. Le precipitazioni annue complessive variano da zona a zona: in tutta la sezione centrale e meridionale del Paese non superano i 400 mm; si elevano un po' nel Punjab e più considerevolmente sui primi rilievi. In media però raramente superano i 500 mm annui e in alcune zone non raggiungono neppure i 200 mm. Dal punto di vista termico si può parlare per il Pakistan di un clima di tipo continentale, specie nella pianura dell'Indo, dove le temperature sono elevate, con sensibili differenze tra gennaio e luglio.

Nelle zone montuose si hanno le stesse escursioni stagionali, però con valori nettamente più bassi. Diverse sono le condizioni nella fascia costiera: per l'azione mitigatrice dell'oceano, sono più elevate le temperature dei mesi freddi con medie di 22-23 °C e assai più basse quelle dei mesi estivi (28 °C).

Flora e fauna

L'animale nazionale del Pakistan è il markhor e il suo uccello nazionale il chukar, detto anche chakhoor in urdu. La grande varietà di habitat e di climi del Pakistan permette lo sviluppo di una vasta varietà di animali e uccelli. Le varie foreste possono essere formate da conifere alpine e sub-alpine, come abeti, pini e cedri dell'Himalaya, sulle montagne settentrionali o da alberi decidui, come lo shisham, simile al gelso, sui Monti Sulaiman a sud. Sulle colline occidentali crescono ginepri e tamerici, oltre a sparuti ciuffi d'erba ed arbusti. Lungo le coste meridionali gran parte delle paludi costiere sono formate da foreste di mangrovie.

Nel sud, i coccodrilli nuotano nelle acque fangose delle foci dell'Indo, mentre sulle rive del fiume vivono cinghiali, cervi, istrici e piccoli roditori. Nelle boscaglie sabbiose del Pakistan centrale si trovano sciacalli, iene, gatti selvatici, pantere e leopardi e negli azzurri cieli sovrastanti volano sparvieri, falchi ed aquile. Nei deserti sud-occidentali sopravvivono i rarissimi ghepardi asiatici. Sulle montagne settentrionali è diffusa una gran varietà di specie minacciate, tra cui pecore di Marco Polo, pecore urial, markhor, stambecchi, orsi neri asiatici, orsi bruni dell'Himalaya e il rarissimo leopardo delle nevi. Nell'agosto 2006, il Pakistan ha donato un cucciolo orfano di questo felino, chiamato Leo, agli USA. Un'altra specie rara è il delfino di fiume dell'Indo, completamente cieco, del quale si ritiene sopravvivano circa 1100 esemplari, protetti nella Riserva del Delfino di Fiume dell'Indo, nel Sindh. Negli ultimi anni il numero di animali selvatici uccisi per il commercio di pelli e pellicce ha portato all'istituzione di una nuova legge che vieta la loro uccisione e la creazione di numerosi santuari della fauna selvatica e di riserve di caccia. Da allora il numero dei cacciatori è notevolmente diminuito.

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Il Pakistan o Pachistan, ufficialmente Repubblica Islamica del Pakistan, è uno Stato dell'Asia meridionale, il quinto più popoloso nel mondo, con una popolazione superiore ai 231 milioni di persone ed è il 35º paese più esteso con 783 940 km².

Geografia

Il Pakistan si trova nell'Asia meridionale, si estende tra i 24° e i 37° di latitudine nord e i 61° e i 77° di longitudine est occupando una superficie di 796 095 km², questo dato non comprende i territori settentrionali dell'Azad Kashmir e del Gilgit-Baltistan amministrati dal Pakistan ma contesi con l'India e quindi non conteggiati nei dati ufficiali.

Da nord a sud lo Stato si estende per 1.500 km, a est confina con l'India per 2.912 km; a ovest, l'Iran ha 909 km di confine con il Pakistan. A nord ovest si trova l'Afghanistan, il cui confine comune misura 2.430 km. Infine a nord est ci sono 523 km di confine con la Cina. A sud si affaccia sul Mare Arabico per uno sviluppo costiero di 1.046 km.

Idrografia

Il territorio, a eccezione per i fiumi Dashte e Hingol, comprende gran parte del bacino dell'Indo, cosa molto importante se si considera che l'economia del Pakistan, paese assai arido, è essenzialmente condizionata dalla disponibilità di acqua che questo fiume e i suoi tributari possono fornire. Superato il settore trans-himalayano del suo corso, volge verso sud e nella depressione di Peshāwar è raggiunto dal Kabul, che raccoglie le acque dell'Hindukush afghano; quindi, dopo un lungo tratto pressoché parallelo alla catena dei Sulaymān, riceve gli apporti dei fiumi del Punjab. Questa regione, che si può considerare come un unico grande conoide di deiezione ai piedi dell'Himalaya, è una delle più ricche e popolose del Pakistan. I “cinque fiumi” che lo attraversano (punj significa appunto cinque, e ab significa "acqua") drenano il versante esterno himalayano, da cui fuoriescono dopo corsi tortuosi in valli profonde, trasportando spesso, con furia devastatrice, ingenti quantitativi di detriti. I maggiori fiumi del Punjab sono il Chenāb, il Rāvi e il Sutlej, il principale. L'Indo dopo la confluenza con il Sutlej non riceve più consistenti tributi. Il suo regime dipende dalle piogge monsoniche e dallo scioglimento delle nevi e dei ghiacci. Così come quelle del Gange, le piene dell'Indo conoscono violenze incalcolabili, anche per le loro enormi masse alluvionali; per contro l'effetto benefico di queste colossali piene è evidente: esse permettono l'irrigazione delle colture estive e, dove è possibile, lo sbarramento delle acque, anche di quelle invernali.

Clima

Il Pakistan ha un clima tendenzialmente arido, con alcune caratteristiche simili a quelle mediterranee, ben distinto perciò dal clima tropicale monsonico prevalente in India. Sul territorio gli influssi monsonici dell'Oceano Indiano giungono assai attenuati e si fanno sentire soprattutto sui versanti himalayani, mentre il Pakistan è aperto ai venti caldi e asciutti provenienti da sud-ovest.

D'estate le precipitazioni sono molto scarse, almeno su gran parte del Paese. Più rilevanti, invece, le precipitazioni invernali, determinate dal regime di basse pressioni che si forma ai margini delle alte pressioni continentali, così come nel Mediterraneo. Le precipitazioni annue complessive variano da zona a zona: in tutta la sezione centrale e meridionale del Paese non superano i 400 mm; si elevano un po' nel Punjab e più considerevolmente sui primi rilievi. In media però raramente superano i 500 mm annui e in alcune zone non raggiungono neppure i 200 mm. Dal punto di vista termico si può parlare per il Pakistan di un clima di tipo continentale, specie nella pianura dell'Indo, dove le temperature sono elevate, con sensibili differenze tra gennaio e luglio.

Nelle zone montuose si hanno le stesse escursioni stagionali, però con valori nettamente più bassi. Diverse sono le condizioni nella fascia costiera: per l'azione mitigatrice dell'oceano, sono più elevate le temperature dei mesi freddi con medie di 22-23 °C e assai più basse quelle dei mesi estivi (28 °C).

Flora e fauna

L'animale nazionale del Pakistan è il markhor e il suo uccello nazionale il chukar, detto anche chakhoor in urdu. La grande varietà di habitat e di climi del Pakistan permette lo sviluppo di una vasta varietà di animali e uccelli. Le varie foreste possono essere formate da conifere alpine e sub-alpine, come abeti, pini e cedri dell'Himalaya, sulle montagne settentrionali o da alberi decidui, come lo shisham, simile al gelso, sui Monti Sulaiman a sud. Sulle colline occidentali crescono ginepri e tamerici, oltre a sparuti ciuffi d'erba ed arbusti. Lungo le coste meridionali gran parte delle paludi costiere sono formate da foreste di mangrovie.

Nel sud, i coccodrilli nuotano nelle acque fangose delle foci dell'Indo, mentre sulle rive del fiume vivono cinghiali, cervi, istrici e piccoli roditori. Nelle boscaglie sabbiose del Pakistan centrale si trovano sciacalli, iene, gatti selvatici, pantere e leopardi e negli azzurri cieli sovrastanti volano sparvieri, falchi ed aquile. Nei deserti sud-occidentali sopravvivono i rarissimi ghepardi asiatici. Sulle montagne settentrionali è diffusa una gran varietà di specie minacciate, tra cui pecore di Marco Polo, pecore urial, markhor, stambecchi, orsi neri asiatici, orsi bruni dell'Himalaya e il rarissimo leopardo delle nevi. Nell'agosto 2006, il Pakistan ha donato un cucciolo orfano di questo felino, chiamato Leo, agli USA. Un'altra specie rara è il delfino di fiume dell'Indo, completamente cieco, del quale si ritiene sopravvivano circa 1100 esemplari, protetti nella Riserva del Delfino di Fiume dell'Indo, nel Sindh. Negli ultimi anni il numero di animali selvatici uccisi per il commercio di pelli e pellicce ha portato all'istituzione di una nuova legge che vieta la loro uccisione e la creazione di numerosi santuari della fauna selvatica e di riserve di caccia. Da allora il numero dei cacciatori è notevolmente diminuito.

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