Paese

Arabia Saudita

593 specie

L'Arabia Saudita, ufficialmente conosciuta come Regno dell'Arabia Saudita, è il più grande Stato arabo dell'Asia occidentale per superficie e il più grande del mondo arabo dopo l'Algeria.

Geografia

Il Regno dell'Arabia Saudita occupa circa l'80% della Penisola araba. Nel 2000, l'Arabia Saudita e lo Yemen firmarono un accordo ponendo termine alle controversie sulla linea di confine. Tuttavia, per buona parte, i confini meridionali dello Stato, rispettivamente con Emirati Arabi Uniti e Oman, non sono precisamente definiti, e pertanto la dimensione esatta del paese resta sconosciuta. Il governo saudita la stima in 2.149.690 km². Altre stime variano tra 1.960.582 km² e 2.240.000 km². L'Arabia Saudita è convenzionalmente indicata come il 13º Stato più grande del mondo.

La geografia dell'Arabia Saudita è variegata: dal deserto umido della Tihama, posto al livello del mar Rosso, ci si innalza lungo la catena montuosa del Jabal al-Hijaz, che a ovest taglia in lunghezza la penisola. Oltre questa catena si trova l'altopiano del Najd, che si estende nella parte centrale del paese. La regione sud-occidentale di Asir presenta montagne che raggiungono i 3.000 metri sul livello del mare e possiede il clima più fresco e il paesaggio più verde del paese, attirando nei mesi estivi molti sauditi in località come Abha. L'est è principalmente una pianura rocciosa o sabbiosa che si estende fino alle rive del golfo Persico. Lungo i confini meridionali si trova il deserto del Rubʿ al-Khālī.

Per lo più disabitata, la gran parte della massa continentale dello Stato è costituita da deserti con un clima semi-arido. Meno del due per cento della superficie totale del paese è adatta alle coltivazioni. I centri abitati principali si trovano lungo le coste o in prossimità delle oasi interne come Hufuf e Burayda. L'Arabia Saudita non ha fiumi o laghi permanenti per tutto l'anno; tuttavia la sua linea di costa si estende per 2.640 km.

Clima

Il clima è tendenzialmente secco, nelle zone più interne propriamente desertico e presenta grandi sbalzi di temperature. Il regime delle precipitazioni rende il paese arido o semi-arido, con terreno principalmente stepposo e talora a prevalenza sabbiosa. Nella maggior parte del regno la vegetazione è spontanea e arbustiva. La zona costiera del mar Rosso, specialmente la barriera corallina, ha una fauna marina molto ricca. D'estate la temperatura può raggiungere i 50 gradi, d'inverno è mite con temporali vicino al canale dell'Egitto.

Ambiente

Speciali riserve naturali, dette ḥimā (Arabo حمى, ossia "protezione", "cosa riservata"), risalgono a oltre duemila anni fa, e quindi al periodo preislamico. Lo storico Hishām b. al-Kalbī informa però nel suo Kitāb al-aṣnām ("Il libro degli idoli", ed. Aḥmad Zakī Pascià, Cairo, Dār al-maʿārif, 1914) che queste aree erano riservate ai capi tribù (sayyid) per il pascolo dei loro animali o erano annesse ai primitivi santuari pagani. La sacertà (ḥaram) di tali aree era tale che un animale che fosse casualmente penetrato nel ḥimā di una data divinità veniva senz'altro acquisito al patrimonio del santuario e di esso era vietato il recupero o la cattura.

Oggi l'Arabia Saudita ha un vasto sistema di aree protette, grazie alla grande importanza che la cultura islamica attribuisce alla natura. Fra queste aree vi sono: il parco nazionale dell'Asir, alcuni ḥimā tradizionali e riserve naturali tra cui la Dawhat al-Dafi e la Dawhat al-Musallamiyya, che in totale ricoprono il 37% (nel 2007) del territorio del paese. Importanti aree protette sono situate nelle zone militari presso il confine con la Giordania e nel Rubʿ al-Khālī orientale.

L'Arabia Saudita ha aderito alla World Heritage Convention (Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità). Il paese ha ratificato accordi internazionali per l'ambiente riguardanti il cambiamento del clima, lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, la desertificazione e la protezione dell'ozonosfera. A livello locale, è impegnato nella cooperazione per la protezione degli ambienti marini condivisi con altri paesi, nel golfo Persico, nel mar Rosso e nel golfo di Aden.

Flora e fauna

A causa dell'aridità del suolo, la vegetazione è molto rara e limitata a palme da dattero e arbusti. Soltanto nelle oasi e nelle zone dove sono presenti sufficienti riserve d'acqua, circa il 2% del territorio del paese, è possibile coltivare cereali e ortaggi. La fauna annovera, tra le specie principali, la iena, la volpe, il gatto selvatico, il leopardo, la gazzella, l’antilope e lo struzzo.

Nonostante sia un paese costituito in gran parte da deserti, l'Arabia Saudita possiede una biodiversità piuttosto ricca; gran parte della flora e della fauna è endemica. Secondo le stime, nel paese si trovano 3.500 specie di piante e 77 specie di mammiferi terrestri, 9 (2004) delle quali sono a rischio d'estinzione; vi sono inoltre 413 specie conosciute di uccelli, 17 (2004) delle quali rare.

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L'Arabia Saudita, ufficialmente conosciuta come Regno dell'Arabia Saudita, è il più grande Stato arabo dell'Asia occidentale per superficie e il più grande del mondo arabo dopo l'Algeria.

Geografia

Il Regno dell'Arabia Saudita occupa circa l'80% della Penisola araba. Nel 2000, l'Arabia Saudita e lo Yemen firmarono un accordo ponendo termine alle controversie sulla linea di confine. Tuttavia, per buona parte, i confini meridionali dello Stato, rispettivamente con Emirati Arabi Uniti e Oman, non sono precisamente definiti, e pertanto la dimensione esatta del paese resta sconosciuta. Il governo saudita la stima in 2.149.690 km². Altre stime variano tra 1.960.582 km² e 2.240.000 km². L'Arabia Saudita è convenzionalmente indicata come il 13º Stato più grande del mondo.

La geografia dell'Arabia Saudita è variegata: dal deserto umido della Tihama, posto al livello del mar Rosso, ci si innalza lungo la catena montuosa del Jabal al-Hijaz, che a ovest taglia in lunghezza la penisola. Oltre questa catena si trova l'altopiano del Najd, che si estende nella parte centrale del paese. La regione sud-occidentale di Asir presenta montagne che raggiungono i 3.000 metri sul livello del mare e possiede il clima più fresco e il paesaggio più verde del paese, attirando nei mesi estivi molti sauditi in località come Abha. L'est è principalmente una pianura rocciosa o sabbiosa che si estende fino alle rive del golfo Persico. Lungo i confini meridionali si trova il deserto del Rubʿ al-Khālī.

Per lo più disabitata, la gran parte della massa continentale dello Stato è costituita da deserti con un clima semi-arido. Meno del due per cento della superficie totale del paese è adatta alle coltivazioni. I centri abitati principali si trovano lungo le coste o in prossimità delle oasi interne come Hufuf e Burayda. L'Arabia Saudita non ha fiumi o laghi permanenti per tutto l'anno; tuttavia la sua linea di costa si estende per 2.640 km.

Clima

Il clima è tendenzialmente secco, nelle zone più interne propriamente desertico e presenta grandi sbalzi di temperature. Il regime delle precipitazioni rende il paese arido o semi-arido, con terreno principalmente stepposo e talora a prevalenza sabbiosa. Nella maggior parte del regno la vegetazione è spontanea e arbustiva. La zona costiera del mar Rosso, specialmente la barriera corallina, ha una fauna marina molto ricca. D'estate la temperatura può raggiungere i 50 gradi, d'inverno è mite con temporali vicino al canale dell'Egitto.

Ambiente

Speciali riserve naturali, dette ḥimā (Arabo حمى, ossia "protezione", "cosa riservata"), risalgono a oltre duemila anni fa, e quindi al periodo preislamico. Lo storico Hishām b. al-Kalbī informa però nel suo Kitāb al-aṣnām ("Il libro degli idoli", ed. Aḥmad Zakī Pascià, Cairo, Dār al-maʿārif, 1914) che queste aree erano riservate ai capi tribù (sayyid) per il pascolo dei loro animali o erano annesse ai primitivi santuari pagani. La sacertà (ḥaram) di tali aree era tale che un animale che fosse casualmente penetrato nel ḥimā di una data divinità veniva senz'altro acquisito al patrimonio del santuario e di esso era vietato il recupero o la cattura.

Oggi l'Arabia Saudita ha un vasto sistema di aree protette, grazie alla grande importanza che la cultura islamica attribuisce alla natura. Fra queste aree vi sono: il parco nazionale dell'Asir, alcuni ḥimā tradizionali e riserve naturali tra cui la Dawhat al-Dafi e la Dawhat al-Musallamiyya, che in totale ricoprono il 37% (nel 2007) del territorio del paese. Importanti aree protette sono situate nelle zone militari presso il confine con la Giordania e nel Rubʿ al-Khālī orientale.

L'Arabia Saudita ha aderito alla World Heritage Convention (Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità). Il paese ha ratificato accordi internazionali per l'ambiente riguardanti il cambiamento del clima, lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, la desertificazione e la protezione dell'ozonosfera. A livello locale, è impegnato nella cooperazione per la protezione degli ambienti marini condivisi con altri paesi, nel golfo Persico, nel mar Rosso e nel golfo di Aden.

Flora e fauna

A causa dell'aridità del suolo, la vegetazione è molto rara e limitata a palme da dattero e arbusti. Soltanto nelle oasi e nelle zone dove sono presenti sufficienti riserve d'acqua, circa il 2% del territorio del paese, è possibile coltivare cereali e ortaggi. La fauna annovera, tra le specie principali, la iena, la volpe, il gatto selvatico, il leopardo, la gazzella, l’antilope e lo struzzo.

Nonostante sia un paese costituito in gran parte da deserti, l'Arabia Saudita possiede una biodiversità piuttosto ricca; gran parte della flora e della fauna è endemica. Secondo le stime, nel paese si trovano 3.500 specie di piante e 77 specie di mammiferi terrestri, 9 (2004) delle quali sono a rischio d'estinzione; vi sono inoltre 413 specie conosciute di uccelli, 17 (2004) delle quali rare.

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