Paese

Senegal

1254 specie

Il Senegal, ufficialmente Repubblica del Senegal è uno Stato dell'Africa occidentale, con capitale Dakar.

Geografia

Il territorio è in gran parte pianeggiante, in piccola parte presenta rilievi montuosi di origine vulcanica che formano le isole di Capo Verde. I fiumi più importanti sono il Senegal, che segna il confine settentrionale, il Gambia e il Casamance; gli altri hanno carattere torrentizio. A nord le coste sono basse, a sud sono costellate di lagune.

Clima

Il Senegal ha un clima equatoriale con un piacevole calore durante tutto l'anno, con stagioni asciutte e umide ben definite. La stagione secca (da dicembre ad aprile) è dominata dal vento caldo e secco, detto armattano. Le precipitazioni annuali di Dakar di circa 600 mm si verificano tra giugno e ottobre quando la temperatura massima è di 30 °C e minima di 24,2 °C; Le temperature massime da dicembre a febbraio sono in media di 25,7 °C e di minimo 18 °C.

Le temperature interne sono più alte rispetto alla costa (ad esempio, le temperature medie giornaliere di Kaolack e Tambacounda a maggio sono rispettivamente di 30 °C e 26,7 °C rispetto a 23,2 °C di Dakar) e le precipitazioni aumentano sensibilmente più a sud, superando i 1500 mm all'anno in alcune aree.

A Tambacounda, nell'estremo interno, in particolare al confine con il Mali, dove inizia il deserto, le temperature possono raggiungere anche i 47 °C. La parte più settentrionale del paese ha un clima desertico e caldo, la parte centrale ha un clima caldo semi-arido e la parte più meridionale ha un clima tropicale.

Ambiente

Il Senegal è il paese più occidentale di tutta l'Africa; la punta all'estremità occidentale del continente, Le Point des Almadies, si trova immediatamente a nord di Dakar. Il Senegal occupa una superficie di poco meno di 200000 km², pari a quella della Scozia e dell'Inghilterra messe assieme, ed è per lo più pianeggiante, con una vegetazione naturale tipica della savana asciutta. Il confine occidentale del paese, lungo circa 600 km, è segnato dalla costa che si affaccia sull'Oceano Atlantico. Il Senegal ha quattro fiumi principali, che scorrono in direzione est-ovest dall'altopiano del Fouta Jallon in Guinea fino all'Oceano Atlantico. Il Fiume Senegal scorre nella regione più settentrionale, il Fiume Gambia attraversa l'unica zona montuosa del paese (il territorio che circonda Kedougou) prima di entrare nello stato omonimo, all'estremo sud il Fiume Casamance dà il suo nome alla regione circostante, e il Fiume Saloum sfocia nell'oceano con un ampio delta a sud della Petite Côte. Questa è una zona di paludi di mangrovie labirintiche, pianure salmastre, lagune, piccoli canali e isole fluviali.

Il Senegal è situato nella zona del Sahel e la sua vegetazione naturale è formata da alberi radi (per esempio, baobab) e bassi arbusti. In alcune zone settentrionali, il paesaggio si fa quasi desertico, e le regioni più verdi sono la Casamance a sud e il Siné-Saloum, la cui lussureggiante vegetazione dell'estuario, comprese le mangrovie, cresce rigogliosa lungo fiumi e canali.

Le zone più adatte per praticare il birdwatching sono il Parc National des Oiseaux du Djoudj, il terzo rifugio degli uccelli più esteso del mondo; il Parc National de la Langue de Barbarie; e la zona delle mangrovie della Casamance e del Delta del Siné-Saloum, Nell'entroterra, l'arido territorio del Sahel ospita diverse specie tipiche della savana che difficilmente vivono in altre regioni dell'Africa. Tra le specie di mammiferi facilmente identificabili ricordiamo i babbuini e tre tipi di scimmie (il cercopiteco verde, la scimmia «patas» e la scimmia colobus rossa), mentre il Parc National du Niokolo-Koba ospita diversi gruppi di scimpanzé. Nel parco si trovano anche praterie più aride dove vivono alcune specie di antilope (come l'antilope cob, l'antilope nera «roan», l'antilope d'acqua e l'antilope eland gigante o Derby) e può anche capitare di avvistare iene, bufali e ippopotami. Percorrendo la strada principale che attraversa il parco di mattina presto ci sono buone probabilità di incontrare un leone vicino al ciglio della strada.

Il Senegal ha sei parchi nazionali: il Parc National du Niokolo-Koba a sud-est, che è il più esteso e ospita una notevole varietà di habitat; il Parc National du Delta du Saloum (costituito prevalentemente da lagune costiere, mangrovie, isole e territori aridi); l'Île de la Madeleine vicino a Dakar; e, nella parte settentrionale del Senegal, il Parc National des Oiseaux du Djoudj e il Parc National de la Langue de Barbarie, entrambi famosi per la ricca presenza di avifauna. Il Parc National de Basse-Casamance è chiuso da anni per l'attività dei ribelli e la presenza di mine. Tra le altre zone protette ci sono le riserve naturali di Ferlo, la Réserve de Bandia, le piccole riserve di Popenguine e La Somone (quest'ultima gestita dalla comunità locale), e la Aire Marine Protegeé de Bamboung, un'area marina protetta, anch'essa gestita dalla comunità locale.

La pesca condotta in maniera massiccia, il disboscamento e l'erosione della costa sono i principali problemi ambientali che il paese si trova a fronteggiare. L'erosione della costa è causata soprattutto dall'asportazione illegale della sabbia. A Malika, vicino a Dakar, il problema si è fatto talmente grave che il mare ha raggiunto la prima fila degli alberi e i primi edifici turistici di un villaggio di vacanze un tempo molto animato. Va fatta anche un'altra considerazione: la sabbia non è particolarmente indicata per l'edilizia, poiché il suo elevato contenuto salino rovina le strutture metalliche delle costruzioni in cemento armato. La pesca è praticata sia da pescatori locali sia da grandi pescherecci europei e ha raggiunto livelli tali che il caratteristico metodo di pesca del Senegal, il thiof, è sempre più raro. L'Aire Marine Protégeé de Bamboung - riserva gestita dalla comunità locale e istituita per proteggere le specie ittiche a rischio di estinzione - sta ottenendo un grande successo nel ripopolamento delle specie, ma occupa soltanto una piccola area. In parte, il disboscamento è causato dalla crescente domanda di terreno da coltivare, soprattutto per le piantagioni di arachidi, ma gli alberi vengono tagliati anche per farne legna da ardere e carbone, in buona parte impiegato per affumicare il pesce.

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Il Senegal, ufficialmente Repubblica del Senegal è uno Stato dell'Africa occidentale, con capitale Dakar.

Geografia

Il territorio è in gran parte pianeggiante, in piccola parte presenta rilievi montuosi di origine vulcanica che formano le isole di Capo Verde. I fiumi più importanti sono il Senegal, che segna il confine settentrionale, il Gambia e il Casamance; gli altri hanno carattere torrentizio. A nord le coste sono basse, a sud sono costellate di lagune.

Clima

Il Senegal ha un clima equatoriale con un piacevole calore durante tutto l'anno, con stagioni asciutte e umide ben definite. La stagione secca (da dicembre ad aprile) è dominata dal vento caldo e secco, detto armattano. Le precipitazioni annuali di Dakar di circa 600 mm si verificano tra giugno e ottobre quando la temperatura massima è di 30 °C e minima di 24,2 °C; Le temperature massime da dicembre a febbraio sono in media di 25,7 °C e di minimo 18 °C.

Le temperature interne sono più alte rispetto alla costa (ad esempio, le temperature medie giornaliere di Kaolack e Tambacounda a maggio sono rispettivamente di 30 °C e 26,7 °C rispetto a 23,2 °C di Dakar) e le precipitazioni aumentano sensibilmente più a sud, superando i 1500 mm all'anno in alcune aree.

A Tambacounda, nell'estremo interno, in particolare al confine con il Mali, dove inizia il deserto, le temperature possono raggiungere anche i 47 °C. La parte più settentrionale del paese ha un clima desertico e caldo, la parte centrale ha un clima caldo semi-arido e la parte più meridionale ha un clima tropicale.

Ambiente

Il Senegal è il paese più occidentale di tutta l'Africa; la punta all'estremità occidentale del continente, Le Point des Almadies, si trova immediatamente a nord di Dakar. Il Senegal occupa una superficie di poco meno di 200000 km², pari a quella della Scozia e dell'Inghilterra messe assieme, ed è per lo più pianeggiante, con una vegetazione naturale tipica della savana asciutta. Il confine occidentale del paese, lungo circa 600 km, è segnato dalla costa che si affaccia sull'Oceano Atlantico. Il Senegal ha quattro fiumi principali, che scorrono in direzione est-ovest dall'altopiano del Fouta Jallon in Guinea fino all'Oceano Atlantico. Il Fiume Senegal scorre nella regione più settentrionale, il Fiume Gambia attraversa l'unica zona montuosa del paese (il territorio che circonda Kedougou) prima di entrare nello stato omonimo, all'estremo sud il Fiume Casamance dà il suo nome alla regione circostante, e il Fiume Saloum sfocia nell'oceano con un ampio delta a sud della Petite Côte. Questa è una zona di paludi di mangrovie labirintiche, pianure salmastre, lagune, piccoli canali e isole fluviali.

Il Senegal è situato nella zona del Sahel e la sua vegetazione naturale è formata da alberi radi (per esempio, baobab) e bassi arbusti. In alcune zone settentrionali, il paesaggio si fa quasi desertico, e le regioni più verdi sono la Casamance a sud e il Siné-Saloum, la cui lussureggiante vegetazione dell'estuario, comprese le mangrovie, cresce rigogliosa lungo fiumi e canali.

Le zone più adatte per praticare il birdwatching sono il Parc National des Oiseaux du Djoudj, il terzo rifugio degli uccelli più esteso del mondo; il Parc National de la Langue de Barbarie; e la zona delle mangrovie della Casamance e del Delta del Siné-Saloum, Nell'entroterra, l'arido territorio del Sahel ospita diverse specie tipiche della savana che difficilmente vivono in altre regioni dell'Africa. Tra le specie di mammiferi facilmente identificabili ricordiamo i babbuini e tre tipi di scimmie (il cercopiteco verde, la scimmia «patas» e la scimmia colobus rossa), mentre il Parc National du Niokolo-Koba ospita diversi gruppi di scimpanzé. Nel parco si trovano anche praterie più aride dove vivono alcune specie di antilope (come l'antilope cob, l'antilope nera «roan», l'antilope d'acqua e l'antilope eland gigante o Derby) e può anche capitare di avvistare iene, bufali e ippopotami. Percorrendo la strada principale che attraversa il parco di mattina presto ci sono buone probabilità di incontrare un leone vicino al ciglio della strada.

Il Senegal ha sei parchi nazionali: il Parc National du Niokolo-Koba a sud-est, che è il più esteso e ospita una notevole varietà di habitat; il Parc National du Delta du Saloum (costituito prevalentemente da lagune costiere, mangrovie, isole e territori aridi); l'Île de la Madeleine vicino a Dakar; e, nella parte settentrionale del Senegal, il Parc National des Oiseaux du Djoudj e il Parc National de la Langue de Barbarie, entrambi famosi per la ricca presenza di avifauna. Il Parc National de Basse-Casamance è chiuso da anni per l'attività dei ribelli e la presenza di mine. Tra le altre zone protette ci sono le riserve naturali di Ferlo, la Réserve de Bandia, le piccole riserve di Popenguine e La Somone (quest'ultima gestita dalla comunità locale), e la Aire Marine Protegeé de Bamboung, un'area marina protetta, anch'essa gestita dalla comunità locale.

La pesca condotta in maniera massiccia, il disboscamento e l'erosione della costa sono i principali problemi ambientali che il paese si trova a fronteggiare. L'erosione della costa è causata soprattutto dall'asportazione illegale della sabbia. A Malika, vicino a Dakar, il problema si è fatto talmente grave che il mare ha raggiunto la prima fila degli alberi e i primi edifici turistici di un villaggio di vacanze un tempo molto animato. Va fatta anche un'altra considerazione: la sabbia non è particolarmente indicata per l'edilizia, poiché il suo elevato contenuto salino rovina le strutture metalliche delle costruzioni in cemento armato. La pesca è praticata sia da pescatori locali sia da grandi pescherecci europei e ha raggiunto livelli tali che il caratteristico metodo di pesca del Senegal, il thiof, è sempre più raro. L'Aire Marine Protégeé de Bamboung - riserva gestita dalla comunità locale e istituita per proteggere le specie ittiche a rischio di estinzione - sta ottenendo un grande successo nel ripopolamento delle specie, ma occupa soltanto una piccola area. In parte, il disboscamento è causato dalla crescente domanda di terreno da coltivare, soprattutto per le piantagioni di arachidi, ma gli alberi vengono tagliati anche per farne legna da ardere e carbone, in buona parte impiegato per affumicare il pesce.

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