Paese

Sudan

1250 specie

Il Sudan, ufficialmente Repubblica del Sudan, è uno Stato arabo-africano, che confina con l'Egitto a nord, col mar Rosso a nord-est, con l'Eritrea e l'Etiopia ad est, con il Sudan del Sud a sud, con la Repubblica Centrafricana a sud-ovest, con il Ciad a ovest e con la Libia a nord-ovest.

Geografia

Il Sudan confina a nord con l'Egitto, ad est con il Mar Rosso, l'Eritrea e l'Etiopia, a sud con il Sudan del Sud, ad ovest con la Repubblica Centrafricana e il Ciad e a nord-ovest con la Libia.

Clima

Il Sudan ha un clima tropicale con accentuati caratteri di continentalità in quasi tutto il vasto territorio. Soltanto lungo il tratto costiero nord-orientale il Mar Rosso introduce certe caratteristiche marittime, limitate però alla breve pianura costiera e al versante orientale dei monti che la delimitano. Le manifestazioni climatiche, e in particolar modo le precipitazioni, sono tuttavia sensibilmente diverse passando dalla parte settentrionale a quella meridionale del paese. Anche fattori locali, strettamente legati alla morfologia, contribuiscono a determinare alcune condizioni climatiche particolari.

Rispetto al clima il territorio sudanese si può suddividere in tre distinte regioni. La prima si estende a nord del 19º parallelo. Si tratta di una regione desertica interessata da venti secchi d'origine settentrionale e quasi priva di precipitazioni, se si escludono poche decine di millimetri (Wadi Halfa) che si registrano quasi interamente nel mese di luglio. La temperatura oscilla tra le medie di 16 °C in gennaio e di 32 °C da luglio a settembre (media annuale intorno ai 26 °C). Notevoli sono le escursioni termiche giornaliere, che a Wadi Halfa possono toccare nei mesi più caldi i 18 °C. Sempre a Wadi Halfa la temperatura raggiunge in certe giornate i 50 °C, che corrispondono ai valori assoluti più elevati di tutto il Sudan.

Una regione climatica distinta è quella che si affaccia al Mar Rosso e delimitata verso ovest dai rilievi paralleli alla costa. Le piogge cadono prevalentemente da ottobre a dicembre, ma d'estate vi è una breve stagione piovosa (giugno-settembre) corrispondente alla stagione delle piogge continentale. Complessivamente cadono durante l'anno a Port Sudan circa 100-110 mm di pioggia. La temperatura varia sensibilmente durante l'anno, passando da medie di 35 °C in agosto a medie di 24 °C in febbraio. L'escursione termica giornaliera si aggira sui 10 °C; piuttosto sensibile è qui l'umidità relativa, che rende penosa l'abitabilità.

A sud del 19º parallelo si può individuare l'ultima regione climatica, caratterizzata dall'alternarsi delle masse d'aria umida provenienti da sud (alle quali si deve una stagione piovosa) e delle masse d'aria secca provenienti da nord (che determinano una stagione priva di piogge). La regione si classifica come semiarida, caratterizzata da poche precipitazioni che si registrano per gran parte da giugno a settembre. A Khartum esse raggiungono annualmente i 170 mm, ma aumentano a Kassala (230 mm) e ad al-Fashir (300 mm), a causa della maggior altitudine. Valori eccezionali (fino a 600 mm) si registrano sul Jebel Marra, che è la zona più piovosa del Sudan. La temperatura varia da un minimo di 24 °C in gennaio a un massimo di 32 °C in aprile e maggio (a Khartoum 34 °C in giugno). L'escursione diurna è sensibilissima, specialmente nella parte più occidentale; ad al-Fashir essa si aggira sui 20 °C. Nel Darfur sensibili sono gli effetti dell'harmattan, il vento secco del Sahara che spira d'inverno portando siccità e polvere che vela costantemente il cielo.

Flora e fauna

Nel Sudan, come del resto in tutta l'Africa sudanese, la vegetazione varia da sud a nord strettamente in funzione delle precipitazioni; fanno eccezione le zone situate lungo i fiumi o quelle che possono comunque fruire di suoli relativamente umidi anche durante la stagione secca.

Nella fascia desertica settentrionale non si ha un vuoto vegetale assoluto: ai piedi dei rilievi, lungo i torrenti temporanei che alimentano esigue falde sotterranee e specialmente lungo il Nilo si possono trovare alcune specie di acacie (Acacia mellifera, Acacia nilotica, ecc.), più o meno sviluppate, che si ritrovano poi in zone a piovosità più elevata nel loro sviluppo più naturale. Sempre nelle zone che accolgono tracce di umidità sotterranea vivono isolati arbusti sempreverdi di Balanites. Nelle oasi compare regolarmente la palma dattilifera.

Nella fascia steppica (il sahel) comincia il dominio delle graminacee, ma in particolari ambienti compare anche qualche individuo arboreo, quasi sempre acacie di bassa statura. In generale dove le erbe diventano più alte e fitte procedendo verso sud, manca qualsiasi specie arborea; dove si fanno più rade crescono i cespugli spinosi e i primi alberi, che segnano l'inizio della savana. Questa si stende nella fascia con precipitazioni superiori ai 400 mm, e in essa predominano sempre le acacie, tra cui la preziosa Acacia senegal che fornisce la gomma arabica (hashab), che è stata a lungo uno dei principali prodotti d'esportazione del Sudan. Specialmente lungo i torrenti temporanei crescono begli esemplari di Ficus sycomorus e di Tamarix nilotica. Un'altra pianta di bella statura delle savane sudanesi è il tamarindo (Tamarindus indica). Isolato compare spesso il possente baobab, con il tronco tozzo e decrepito, ma con le radici dallo sviluppo eccezionale.

La fioritura di molti alberi della savana avviene verso la fine della stagione secca e le foglie spuntano con le prime piogge. Però lungo i fiumi o nelle zone dove gli alberi possono attingere regolarmente l'acqua di falda, la vegetazione conserva un aspetto sempreverde che contrasta nel periodo della siccità con il colore bruno e funereo della vegetazione circostante, sia arbustiva che arborea. Nelle zone più elevate sono diffuse le euforbiacee, tra cui l'Euphorbia nubica, dai delicati fiori rosa, tipica del Darfur. Nella parte più meridionale delle savane compaiono la palma dum (Hyphaene thebaica) e la palma deleb (Borassus aethiopum).

Vaste aree della vegetazione naturale del Sudan sono scomparse a causa degli effetti di secoli di coltivazione e degli incendi del manto erboso che ogni anno possono estendersi su oltre la metà del paese. Ulteriori pericoli per la vita delle piante sono gli effetti del pascolo eccessivo, dell'erosione del suolo, dell'abbassamento della falda acquifera e dell'avanzamento del deserto da nord.

La fauna selvatica del paese comprende leoni, leopardi e ghepardi, così come elefanti, giraffe, rinoceronti e numerose varietà di antilope. Alcune specie di scimmie si trovano nelle foreste. Tra gli uccelli stanziali ricordiamo otarde, faraone e cicogne. Tra i rettili figurano coccodrilli e varie lucertole. L'entomofauna è abbondante e la mosca tse-tse si diffonde ovunque a sud del 12º parallelo ogni volta che si verificano condizioni adeguate.

Nel Sudan si trovano diverse aree naturali protette, tra cui riserve di caccia e parchi nazionali. Il parco nazionale del Dinder, nel sud-est del paese, e il parco nazionale di Radom, nel sud-ovest, sono stati designati come riserve della biosfera dall'UNESCO.

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Il Sudan, ufficialmente Repubblica del Sudan, è uno Stato arabo-africano, che confina con l'Egitto a nord, col mar Rosso a nord-est, con l'Eritrea e l'Etiopia ad est, con il Sudan del Sud a sud, con la Repubblica Centrafricana a sud-ovest, con il Ciad a ovest e con la Libia a nord-ovest.

Geografia

Il Sudan confina a nord con l'Egitto, ad est con il Mar Rosso, l'Eritrea e l'Etiopia, a sud con il Sudan del Sud, ad ovest con la Repubblica Centrafricana e il Ciad e a nord-ovest con la Libia.

Clima

Il Sudan ha un clima tropicale con accentuati caratteri di continentalità in quasi tutto il vasto territorio. Soltanto lungo il tratto costiero nord-orientale il Mar Rosso introduce certe caratteristiche marittime, limitate però alla breve pianura costiera e al versante orientale dei monti che la delimitano. Le manifestazioni climatiche, e in particolar modo le precipitazioni, sono tuttavia sensibilmente diverse passando dalla parte settentrionale a quella meridionale del paese. Anche fattori locali, strettamente legati alla morfologia, contribuiscono a determinare alcune condizioni climatiche particolari.

Rispetto al clima il territorio sudanese si può suddividere in tre distinte regioni. La prima si estende a nord del 19º parallelo. Si tratta di una regione desertica interessata da venti secchi d'origine settentrionale e quasi priva di precipitazioni, se si escludono poche decine di millimetri (Wadi Halfa) che si registrano quasi interamente nel mese di luglio. La temperatura oscilla tra le medie di 16 °C in gennaio e di 32 °C da luglio a settembre (media annuale intorno ai 26 °C). Notevoli sono le escursioni termiche giornaliere, che a Wadi Halfa possono toccare nei mesi più caldi i 18 °C. Sempre a Wadi Halfa la temperatura raggiunge in certe giornate i 50 °C, che corrispondono ai valori assoluti più elevati di tutto il Sudan.

Una regione climatica distinta è quella che si affaccia al Mar Rosso e delimitata verso ovest dai rilievi paralleli alla costa. Le piogge cadono prevalentemente da ottobre a dicembre, ma d'estate vi è una breve stagione piovosa (giugno-settembre) corrispondente alla stagione delle piogge continentale. Complessivamente cadono durante l'anno a Port Sudan circa 100-110 mm di pioggia. La temperatura varia sensibilmente durante l'anno, passando da medie di 35 °C in agosto a medie di 24 °C in febbraio. L'escursione termica giornaliera si aggira sui 10 °C; piuttosto sensibile è qui l'umidità relativa, che rende penosa l'abitabilità.

A sud del 19º parallelo si può individuare l'ultima regione climatica, caratterizzata dall'alternarsi delle masse d'aria umida provenienti da sud (alle quali si deve una stagione piovosa) e delle masse d'aria secca provenienti da nord (che determinano una stagione priva di piogge). La regione si classifica come semiarida, caratterizzata da poche precipitazioni che si registrano per gran parte da giugno a settembre. A Khartum esse raggiungono annualmente i 170 mm, ma aumentano a Kassala (230 mm) e ad al-Fashir (300 mm), a causa della maggior altitudine. Valori eccezionali (fino a 600 mm) si registrano sul Jebel Marra, che è la zona più piovosa del Sudan. La temperatura varia da un minimo di 24 °C in gennaio a un massimo di 32 °C in aprile e maggio (a Khartoum 34 °C in giugno). L'escursione diurna è sensibilissima, specialmente nella parte più occidentale; ad al-Fashir essa si aggira sui 20 °C. Nel Darfur sensibili sono gli effetti dell'harmattan, il vento secco del Sahara che spira d'inverno portando siccità e polvere che vela costantemente il cielo.

Flora e fauna

Nel Sudan, come del resto in tutta l'Africa sudanese, la vegetazione varia da sud a nord strettamente in funzione delle precipitazioni; fanno eccezione le zone situate lungo i fiumi o quelle che possono comunque fruire di suoli relativamente umidi anche durante la stagione secca.

Nella fascia desertica settentrionale non si ha un vuoto vegetale assoluto: ai piedi dei rilievi, lungo i torrenti temporanei che alimentano esigue falde sotterranee e specialmente lungo il Nilo si possono trovare alcune specie di acacie (Acacia mellifera, Acacia nilotica, ecc.), più o meno sviluppate, che si ritrovano poi in zone a piovosità più elevata nel loro sviluppo più naturale. Sempre nelle zone che accolgono tracce di umidità sotterranea vivono isolati arbusti sempreverdi di Balanites. Nelle oasi compare regolarmente la palma dattilifera.

Nella fascia steppica (il sahel) comincia il dominio delle graminacee, ma in particolari ambienti compare anche qualche individuo arboreo, quasi sempre acacie di bassa statura. In generale dove le erbe diventano più alte e fitte procedendo verso sud, manca qualsiasi specie arborea; dove si fanno più rade crescono i cespugli spinosi e i primi alberi, che segnano l'inizio della savana. Questa si stende nella fascia con precipitazioni superiori ai 400 mm, e in essa predominano sempre le acacie, tra cui la preziosa Acacia senegal che fornisce la gomma arabica (hashab), che è stata a lungo uno dei principali prodotti d'esportazione del Sudan. Specialmente lungo i torrenti temporanei crescono begli esemplari di Ficus sycomorus e di Tamarix nilotica. Un'altra pianta di bella statura delle savane sudanesi è il tamarindo (Tamarindus indica). Isolato compare spesso il possente baobab, con il tronco tozzo e decrepito, ma con le radici dallo sviluppo eccezionale.

La fioritura di molti alberi della savana avviene verso la fine della stagione secca e le foglie spuntano con le prime piogge. Però lungo i fiumi o nelle zone dove gli alberi possono attingere regolarmente l'acqua di falda, la vegetazione conserva un aspetto sempreverde che contrasta nel periodo della siccità con il colore bruno e funereo della vegetazione circostante, sia arbustiva che arborea. Nelle zone più elevate sono diffuse le euforbiacee, tra cui l'Euphorbia nubica, dai delicati fiori rosa, tipica del Darfur. Nella parte più meridionale delle savane compaiono la palma dum (Hyphaene thebaica) e la palma deleb (Borassus aethiopum).

Vaste aree della vegetazione naturale del Sudan sono scomparse a causa degli effetti di secoli di coltivazione e degli incendi del manto erboso che ogni anno possono estendersi su oltre la metà del paese. Ulteriori pericoli per la vita delle piante sono gli effetti del pascolo eccessivo, dell'erosione del suolo, dell'abbassamento della falda acquifera e dell'avanzamento del deserto da nord.

La fauna selvatica del paese comprende leoni, leopardi e ghepardi, così come elefanti, giraffe, rinoceronti e numerose varietà di antilope. Alcune specie di scimmie si trovano nelle foreste. Tra gli uccelli stanziali ricordiamo otarde, faraone e cicogne. Tra i rettili figurano coccodrilli e varie lucertole. L'entomofauna è abbondante e la mosca tse-tse si diffonde ovunque a sud del 12º parallelo ogni volta che si verificano condizioni adeguate.

Nel Sudan si trovano diverse aree naturali protette, tra cui riserve di caccia e parchi nazionali. Il parco nazionale del Dinder, nel sud-est del paese, e il parco nazionale di Radom, nel sud-ovest, sono stati designati come riserve della biosfera dall'UNESCO.

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