Paese

Svizzera

825 specie

La Svizzera, ufficialmente Confederazione Svizzera o Confederazione Elvetica, è uno Stato federale dell'Europa centrale, composto da 26 cantoni autonomi di cui 6 sono semicantoni.

Geografia

La Svizzera è situata tra il 46º e il 47º parallelo nord e tra il 5º e 10º meridiano est. La sua morfologia ne fa il tetto d'Europa e i fiumi che nascono in territorio elvetico sfociano in quattro diversi mari. La massima estensione nord-sud (da Bargen a Chiasso) misura 220,1 km, mentre quella est-ovest (da Chancy alla Val Monastero) misura 348,4 km. La cima più alta è la Punta Dufour a 4 634 metri s.l.m.; il punto più basso è il pelo del Lago Maggiore a 193 m. La località più elevata è Juf a 2126 m, quella più bassa è Ascona a 196 m. La Svizzera ha una frontiera di 1858 km: due terzi dei confini sono costituiti da elementi naturali (spartiacque, laghi, fiumi), il resto è segnato convenzionalmente da termini di confine.

Il confine di Stato più esteso è quello in comune con l'Italia, a sud, che misura 741 km (compresi i 7,1 km dell'enclave di Campione d'Italia). A ovest la frontiera con la Francia misura 572 km. A nord e a est la frontiera, costituita in gran parte dal corso del Reno e dal lago di Costanza, si estende per 346 km con la Germania (compresi i 16,8 km dell'enclave di Büsingen), per 165 km con l'Austria e per 42 km con il Principato del Liechtenstein. Il 23,9% della superficie svizzera è utilizzato per attività agricole e il 13% per gli alpeggi. Gli insediamenti coprono il 6,8% della superficie totale. Oltre un quarto del territorio (la parte più elevata dell'arco alpino) è inutilizzato (25,5%), mentre il restante 30,8% è coperto da foreste.

Clima

Nonostante la sua posizione all'interno del continente europeo, il clima del paese è influenzato dall'Atlantico. Le correnti d'aria provenienti da occidente portano sui cieli svizzeri aria umida e mite, in modo da raffreddare il clima in estate e di mantenerlo temperato in inverno. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutti i mesi dell'anno. Le regioni che si trovano a sud delle Alpi sono influenzate dal clima mediterraneo e registrano inverni più caldi che al nord. Le valli alpine risultano riparate dalle forti precipitazioni e alcune hanno un clima più secco delle regioni circostanti (2000 mm di acqua all'anno nelle Prealpi contro i circa 650 dell'Engadina e i 550 del Vallese). La variazione di temperatura nelle diverse località svizzere è influenzata soprattutto dall'altitudine. Sull'Altipiano (Mittelland) le temperature vanno da 1 °C in gennaio ai 17 °C in luglio. Nel Sud del Ticino sono mediamente superiori di 1 o 2 °C. Sopra i 1 500 di altitudine le temperature oscillano dai -5° in gennaio agli 11 °C in luglio. Una singolarità del clima alpino è costituita dal favonio (Föhn): vento che spira in direzione nord-sud al sud delle Alpi (e in senso inverso al nord delle stesse) creando delle zone miti e asciutte nei mesi invernali.

Flora e fauna

Il 30% circa della superficie del paese è ricoperta da boschi. Sulle Alpi dominano le conifere (abeti, pecci, larici e pini cembri). I boschi alpini hanno l'importante funzione di trattenere gli smottamenti, impedire le frane e permettere una filtrazione più equilibrata dell'acqua piovana nel terreno. Sull'Altipiano, nel Giura e sul versante sud delle Alpi (al di sotto dei 1000 m) dominano invece le latifoglie. Nel 2007 le foreste svizzere coprivano una superficie di 1,25 milioni di ettari, con una ripartizione ineguale fra una regione e l'altra: se il versante meridionale delle Alpi è particolarmente ricco, l'Altipiano, con il suo intenso popolamento, è molto meno boscoso. Nel Ticino, in particolare, vi sono ancora importanti selve castanili, che rivestivano negli anni passati un fondamentale ruolo economico per la popolazione. Tra il 1994 e il 2005 la superficie boschiva è aumentata complessivamente del 4,9%: stabile sull'Altipiano (0%), 0,9% nel Giura, 2,2% nelle Prealpi, 9,1% nelle Alpi e del 9,8% a sud delle Alpi. Il volume totale dei boschi si è elevato a 420 milioni di metri cubi. La parte del territorio non boschiva né coperta dagli insediamenti è tenuta a pascolo oppure è coltivata: principalmente orzo, avena, frumento, mais, patate, barbabietole e alberi da frutto: meli nella parte orientale (destinati in gran parte alla produzione del mosto) e ciliegi nella Svizzera centrale. Nella Svizzera romanda, lungo il Reno e nel Cantone Ticino riveste un'importanza sempre maggiore la coltivazione della vite (9 000 aziende, 13 000 ettari di vigneti, 120 milioni di litri di vino, per la metà bianco).

La fauna svizzera varia notevolmente soprattutto in rapporto all'altitudine. Anche se si incontrano alcune specie endemiche, la fauna di montagna è comune a tutto l'arco alpino. In Svizzera vivono circa 83 specie di mammiferi. I grandi predatori sono scomparsi nell'ultimo secolo; tuttavia l'importanza dei predatori per il mantenimento di un ecosistema sano è stata presto compresa e oggi linci, lupi e orsi bruni sono protetti. La lince è stata reintrodotta artificialmente, i lupi sono migrati dalla Francia, mentre nella parte sudorientale del Cantone dei Grigioni è riapparso, nel 2005, l'orso bruno, migrato probabilmente dal Trentino o dalla Slovenia. Le volpi rosse, i gatti selvatici e le martore non sono mai scomparsi e - anche se in numero ridotto - sono ancora visibili. La lontra europea è invece scomparsa nel 1990, ma è riapparso il castoro (insediatosi soprattutto lungo la Thur). Il cervo nobile (Cervus elaphus) è presente soprattutto nei Grigioni. Al di sopra del limite di vegetazione arborea si incontra il capriolo (Capreolus capreolus). La lepre bianca (Lepus timidus) è visibile sino ai 3 000 metri ben al di sopra del limite boschivo: in inverno ha un manto bianco che si ricopre di chiazze brune nei mesi caldi. Il roditore alpino più diffuso è la marmotta (Marmota marmota), difficile da sorprendere, ma facile da ascoltare grazie al suo inconfondibile fischio acuto.

Il camoscio (Rupicapra rupicapra) è diffuso sia sulle Alpi sia nella catena del Giura, la densità più alta (forse la più elevata d'Europa) è probabilmente in Engadina. Ad altitudini ancora superiori (fino ai 4 000 metri) vivono gli stambecchi (Capra ibex): i due branchi più numerosi sono stati avvistati sul Piz Albris (Pontresina) e nella Val des Bagnes (Canton Vallese), raramente scendono sino al limite di vegetazione arborea. Tra i pennuti, i più grandi sono l'aquila reale (Aquila chrysaetos) e il gipeto barbuto (Gypaetus barbatus). Nel Giura l'uccello più tipico è il gallo cedrone (Tetrao urogallus) di cui si sente il richiamo, simile a uno schiocco, nelle mattine di primavera. Ingente il patrimonio zootecnico, che garantisce due terzi del reddito dell'agricoltura svizzera (e i bovini da soli costituiscono metà del reddito). Nel paese vengono allevati soprattutto bovini: ve ne sono oltre 1,7 milioni, principalmente razze da latte: la Pezzata rossa, la Simmental e la Bruna alpina. Ogni anno circa 750 000 capi di bestiame raggiungono i circa 10 000 alpeggi in alta quota. Si contano anche 400 000 pecore (importanti per la gestione e la cura dei pascoli ripidi), 60 000 capre (principalmente Saanen, Camosciata, Toggenburgo e Nera verzaschese), circa un migliaio di suini e 6,3 milioni di volatili (per un terzo galline ovaiole).

Biodiversità

Sul territorio svizzero sono presenti circa 10 000 specie vegetali e poco meno di 40 000 specie animali. La biodiversità è generalmente elevata nelle zone montagnose, nelle foreste e sulle superfici verdi delle zone abitate. Tuttavia, sulla maggior parte del territorio utilizzato intensamente, come gran parte dell'Altipiano, la biodiversità diminuisce. Solo raramente il numero di specie è in aumento e questo è dovuto alla colonizzazione da parte di specie già diffuse, un fenomeno che comporta, secondo l'Ufficio federale dell'ambiente, "la semplificazione e la banalizzazione degli habitat". È stato monitorato lo stato di salute di circa il 20% delle specie (piante, animali e funghi). Circa un terzo delle specie monitorate risulta essere a rischio e potenzialmente minacciato di estinzione. In particolare è a rischio il 79% delle specie di rettili e il 70% di quelle degli anfibi. Nel 1982 è stata istituita ad Aarau la fondazione ProSpecieRara con lo scopo di salvaguardare la diversità biologica presente sul territorio elvetico (con particolare attenzione alle razze animali da reddito, agli ortaggi e alle bacche). Nel 1992 la Confederazione ha sottoscritto la Convenzione di Rio sulla salvaguardia della biodiversità. Da allora ProSpecieRara lavora a stretto contatto con l'Ufficio federale dell'agricoltura (da cui è in parte finanziata) e con le associazioni di coltivatori e allevatori, proponendo ai contadini svizzeri di coltivare e allevare specie che andrebbero altrimenti perse.

Protezione dell'ambiente

Le prime zone protette sul territorio svizzero sono state le bandite federali di caccia (foreste in cui vige il divieto di caccia) istituite nel 1875 per proteggere le specie di ungulati all'epoca fortemente minacciate (camosci, stambecchi, cervi, caprioli): vi sono 41 bandite di caccia che coprono complessivamente una superficie di 150 900 ettari (quasi il 4% della superficie svizzera). Il 1º agosto 1914 venne creato il Parco nazionale Svizzero, nel Canton Grigioni (dal 1979, Riserva UNESCO della biosfera). Nel 1961 a Zurigo venne fondato il WWF, da allora la sensibilità per la protezione dell'ambiente è andata crescendo. A partire dal 1991 è stata decisa la protezione di ambienti adatti agli uccelli acquatici e di zone di sosta per gli uccelli migratori. Nello stesso anno si è decisa la protezione di biotopi di importanza nazionale: paludi alte e intermedie (1991), zone golenali (1992, 283 siti per una superficie complessiva di 22 640 ettari), paludi (1994), siti adatti alla riproduzione degli anfibi (2001, 897 siti, per una superficie di 13 900 ettari), prati secchi e pascoli secchi (2010, 3 000 siti).

Negli ultimi anni il numero delle aree protette e dei parchi è notevolmente aumentato. Sul territorio nazionale si contano cinque parchi, oltre al PNS, il Parco naturale regionale dell'Entlebuch (39 500 ettari) nel Canton Lucerna, il Parco naturale di Thal nel Canton Soletta, la riserva naturale integrale di Zurigo (alle porte di Zurigo) e il Parco naturale della Val Monastero nel Canton Grigioni. Nel 2011 sono state inoltrate domande per l'istituzione di altri otto parchi: il Parco del paesaggio di Binntal (nel Canton Vallese), il Parco di Chasseral, quello di Diemtigtal, quello del Gantrisch e quello del Lago di Thun e Hohgant (nel Canton Berna), il Parco della Gruyère (nel Canton Friburgo) e lo Jurapark (nel Canton Argovia). Sono attualmente in allestimento altri sette parchi: il Parc Adula (nei cantoni Ticino e Grigioni), il Parco del Locarnese (nel Cantone Ticino), il Parco Beverin (nel Canton Grigioni), il Parco della Doubs (nei cantoni di Neuchâtel e Giura), il Parco del Giura Vodese (nel Canton Vaud) e i parchi di Pfyn-Finges e della Val d'Hérens (nel Canton Vallese).

mostra meno

La Svizzera, ufficialmente Confederazione Svizzera o Confederazione Elvetica, è uno Stato federale dell'Europa centrale, composto da 26 cantoni autonomi di cui 6 sono semicantoni.

Geografia

La Svizzera è situata tra il 46º e il 47º parallelo nord e tra il 5º e 10º meridiano est. La sua morfologia ne fa il tetto d'Europa e i fiumi che nascono in territorio elvetico sfociano in quattro diversi mari. La massima estensione nord-sud (da Bargen a Chiasso) misura 220,1 km, mentre quella est-ovest (da Chancy alla Val Monastero) misura 348,4 km. La cima più alta è la Punta Dufour a 4 634 metri s.l.m.; il punto più basso è il pelo del Lago Maggiore a 193 m. La località più elevata è Juf a 2126 m, quella più bassa è Ascona a 196 m. La Svizzera ha una frontiera di 1858 km: due terzi dei confini sono costituiti da elementi naturali (spartiacque, laghi, fiumi), il resto è segnato convenzionalmente da termini di confine.

Il confine di Stato più esteso è quello in comune con l'Italia, a sud, che misura 741 km (compresi i 7,1 km dell'enclave di Campione d'Italia). A ovest la frontiera con la Francia misura 572 km. A nord e a est la frontiera, costituita in gran parte dal corso del Reno e dal lago di Costanza, si estende per 346 km con la Germania (compresi i 16,8 km dell'enclave di Büsingen), per 165 km con l'Austria e per 42 km con il Principato del Liechtenstein. Il 23,9% della superficie svizzera è utilizzato per attività agricole e il 13% per gli alpeggi. Gli insediamenti coprono il 6,8% della superficie totale. Oltre un quarto del territorio (la parte più elevata dell'arco alpino) è inutilizzato (25,5%), mentre il restante 30,8% è coperto da foreste.

Clima

Nonostante la sua posizione all'interno del continente europeo, il clima del paese è influenzato dall'Atlantico. Le correnti d'aria provenienti da occidente portano sui cieli svizzeri aria umida e mite, in modo da raffreddare il clima in estate e di mantenerlo temperato in inverno. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutti i mesi dell'anno. Le regioni che si trovano a sud delle Alpi sono influenzate dal clima mediterraneo e registrano inverni più caldi che al nord. Le valli alpine risultano riparate dalle forti precipitazioni e alcune hanno un clima più secco delle regioni circostanti (2000 mm di acqua all'anno nelle Prealpi contro i circa 650 dell'Engadina e i 550 del Vallese). La variazione di temperatura nelle diverse località svizzere è influenzata soprattutto dall'altitudine. Sull'Altipiano (Mittelland) le temperature vanno da 1 °C in gennaio ai 17 °C in luglio. Nel Sud del Ticino sono mediamente superiori di 1 o 2 °C. Sopra i 1 500 di altitudine le temperature oscillano dai -5° in gennaio agli 11 °C in luglio. Una singolarità del clima alpino è costituita dal favonio (Föhn): vento che spira in direzione nord-sud al sud delle Alpi (e in senso inverso al nord delle stesse) creando delle zone miti e asciutte nei mesi invernali.

Flora e fauna

Il 30% circa della superficie del paese è ricoperta da boschi. Sulle Alpi dominano le conifere (abeti, pecci, larici e pini cembri). I boschi alpini hanno l'importante funzione di trattenere gli smottamenti, impedire le frane e permettere una filtrazione più equilibrata dell'acqua piovana nel terreno. Sull'Altipiano, nel Giura e sul versante sud delle Alpi (al di sotto dei 1000 m) dominano invece le latifoglie. Nel 2007 le foreste svizzere coprivano una superficie di 1,25 milioni di ettari, con una ripartizione ineguale fra una regione e l'altra: se il versante meridionale delle Alpi è particolarmente ricco, l'Altipiano, con il suo intenso popolamento, è molto meno boscoso. Nel Ticino, in particolare, vi sono ancora importanti selve castanili, che rivestivano negli anni passati un fondamentale ruolo economico per la popolazione. Tra il 1994 e il 2005 la superficie boschiva è aumentata complessivamente del 4,9%: stabile sull'Altipiano (0%), 0,9% nel Giura, 2,2% nelle Prealpi, 9,1% nelle Alpi e del 9,8% a sud delle Alpi. Il volume totale dei boschi si è elevato a 420 milioni di metri cubi. La parte del territorio non boschiva né coperta dagli insediamenti è tenuta a pascolo oppure è coltivata: principalmente orzo, avena, frumento, mais, patate, barbabietole e alberi da frutto: meli nella parte orientale (destinati in gran parte alla produzione del mosto) e ciliegi nella Svizzera centrale. Nella Svizzera romanda, lungo il Reno e nel Cantone Ticino riveste un'importanza sempre maggiore la coltivazione della vite (9 000 aziende, 13 000 ettari di vigneti, 120 milioni di litri di vino, per la metà bianco).

La fauna svizzera varia notevolmente soprattutto in rapporto all'altitudine. Anche se si incontrano alcune specie endemiche, la fauna di montagna è comune a tutto l'arco alpino. In Svizzera vivono circa 83 specie di mammiferi. I grandi predatori sono scomparsi nell'ultimo secolo; tuttavia l'importanza dei predatori per il mantenimento di un ecosistema sano è stata presto compresa e oggi linci, lupi e orsi bruni sono protetti. La lince è stata reintrodotta artificialmente, i lupi sono migrati dalla Francia, mentre nella parte sudorientale del Cantone dei Grigioni è riapparso, nel 2005, l'orso bruno, migrato probabilmente dal Trentino o dalla Slovenia. Le volpi rosse, i gatti selvatici e le martore non sono mai scomparsi e - anche se in numero ridotto - sono ancora visibili. La lontra europea è invece scomparsa nel 1990, ma è riapparso il castoro (insediatosi soprattutto lungo la Thur). Il cervo nobile (Cervus elaphus) è presente soprattutto nei Grigioni. Al di sopra del limite di vegetazione arborea si incontra il capriolo (Capreolus capreolus). La lepre bianca (Lepus timidus) è visibile sino ai 3 000 metri ben al di sopra del limite boschivo: in inverno ha un manto bianco che si ricopre di chiazze brune nei mesi caldi. Il roditore alpino più diffuso è la marmotta (Marmota marmota), difficile da sorprendere, ma facile da ascoltare grazie al suo inconfondibile fischio acuto.

Il camoscio (Rupicapra rupicapra) è diffuso sia sulle Alpi sia nella catena del Giura, la densità più alta (forse la più elevata d'Europa) è probabilmente in Engadina. Ad altitudini ancora superiori (fino ai 4 000 metri) vivono gli stambecchi (Capra ibex): i due branchi più numerosi sono stati avvistati sul Piz Albris (Pontresina) e nella Val des Bagnes (Canton Vallese), raramente scendono sino al limite di vegetazione arborea. Tra i pennuti, i più grandi sono l'aquila reale (Aquila chrysaetos) e il gipeto barbuto (Gypaetus barbatus). Nel Giura l'uccello più tipico è il gallo cedrone (Tetrao urogallus) di cui si sente il richiamo, simile a uno schiocco, nelle mattine di primavera. Ingente il patrimonio zootecnico, che garantisce due terzi del reddito dell'agricoltura svizzera (e i bovini da soli costituiscono metà del reddito). Nel paese vengono allevati soprattutto bovini: ve ne sono oltre 1,7 milioni, principalmente razze da latte: la Pezzata rossa, la Simmental e la Bruna alpina. Ogni anno circa 750 000 capi di bestiame raggiungono i circa 10 000 alpeggi in alta quota. Si contano anche 400 000 pecore (importanti per la gestione e la cura dei pascoli ripidi), 60 000 capre (principalmente Saanen, Camosciata, Toggenburgo e Nera verzaschese), circa un migliaio di suini e 6,3 milioni di volatili (per un terzo galline ovaiole).

Biodiversità

Sul territorio svizzero sono presenti circa 10 000 specie vegetali e poco meno di 40 000 specie animali. La biodiversità è generalmente elevata nelle zone montagnose, nelle foreste e sulle superfici verdi delle zone abitate. Tuttavia, sulla maggior parte del territorio utilizzato intensamente, come gran parte dell'Altipiano, la biodiversità diminuisce. Solo raramente il numero di specie è in aumento e questo è dovuto alla colonizzazione da parte di specie già diffuse, un fenomeno che comporta, secondo l'Ufficio federale dell'ambiente, "la semplificazione e la banalizzazione degli habitat". È stato monitorato lo stato di salute di circa il 20% delle specie (piante, animali e funghi). Circa un terzo delle specie monitorate risulta essere a rischio e potenzialmente minacciato di estinzione. In particolare è a rischio il 79% delle specie di rettili e il 70% di quelle degli anfibi. Nel 1982 è stata istituita ad Aarau la fondazione ProSpecieRara con lo scopo di salvaguardare la diversità biologica presente sul territorio elvetico (con particolare attenzione alle razze animali da reddito, agli ortaggi e alle bacche). Nel 1992 la Confederazione ha sottoscritto la Convenzione di Rio sulla salvaguardia della biodiversità. Da allora ProSpecieRara lavora a stretto contatto con l'Ufficio federale dell'agricoltura (da cui è in parte finanziata) e con le associazioni di coltivatori e allevatori, proponendo ai contadini svizzeri di coltivare e allevare specie che andrebbero altrimenti perse.

Protezione dell'ambiente

Le prime zone protette sul territorio svizzero sono state le bandite federali di caccia (foreste in cui vige il divieto di caccia) istituite nel 1875 per proteggere le specie di ungulati all'epoca fortemente minacciate (camosci, stambecchi, cervi, caprioli): vi sono 41 bandite di caccia che coprono complessivamente una superficie di 150 900 ettari (quasi il 4% della superficie svizzera). Il 1º agosto 1914 venne creato il Parco nazionale Svizzero, nel Canton Grigioni (dal 1979, Riserva UNESCO della biosfera). Nel 1961 a Zurigo venne fondato il WWF, da allora la sensibilità per la protezione dell'ambiente è andata crescendo. A partire dal 1991 è stata decisa la protezione di ambienti adatti agli uccelli acquatici e di zone di sosta per gli uccelli migratori. Nello stesso anno si è decisa la protezione di biotopi di importanza nazionale: paludi alte e intermedie (1991), zone golenali (1992, 283 siti per una superficie complessiva di 22 640 ettari), paludi (1994), siti adatti alla riproduzione degli anfibi (2001, 897 siti, per una superficie di 13 900 ettari), prati secchi e pascoli secchi (2010, 3 000 siti).

Negli ultimi anni il numero delle aree protette e dei parchi è notevolmente aumentato. Sul territorio nazionale si contano cinque parchi, oltre al PNS, il Parco naturale regionale dell'Entlebuch (39 500 ettari) nel Canton Lucerna, il Parco naturale di Thal nel Canton Soletta, la riserva naturale integrale di Zurigo (alle porte di Zurigo) e il Parco naturale della Val Monastero nel Canton Grigioni. Nel 2011 sono state inoltrate domande per l'istituzione di altri otto parchi: il Parco del paesaggio di Binntal (nel Canton Vallese), il Parco di Chasseral, quello di Diemtigtal, quello del Gantrisch e quello del Lago di Thun e Hohgant (nel Canton Berna), il Parco della Gruyère (nel Canton Friburgo) e lo Jurapark (nel Canton Argovia). Sono attualmente in allestimento altri sette parchi: il Parc Adula (nei cantoni Ticino e Grigioni), il Parco del Locarnese (nel Cantone Ticino), il Parco Beverin (nel Canton Grigioni), il Parco della Doubs (nei cantoni di Neuchâtel e Giura), il Parco del Giura Vodese (nel Canton Vaud) e i parchi di Pfyn-Finges e della Val d'Hérens (nel Canton Vallese).

mostra meno