Glyphis gangeticus
Lo squalo del Gange (Glyphis gangeticus Müller ed Henle, 1839) è una rara specie di squalo della famiglia dei Carcarinidi diffusa nel corso del Gange, in India. Non deve essere confuso con lo squalo leuca, anch'esso presente nel Gange e talvolta chiamato erroneamente «squalo del Gange».
Nell'aspetto esteriore G. gangeticus mostra le caratteristiche tipiche di tutti i Carcarinidi: corpo tozzo, muso piuttosto arrotondato e occhi piccoli. La prima pinna dorsale è situata sull'ultimo terzo delle pinne pettorali e la sua estremità libera si trova proprio davanti alle pinne pelviche. La seconda pinna dorsale è molto più piccola della prima, sebbene sia ugualmente piuttosto grande. La pinna anale è leggermente più piccola della seconda pinna dorsale. Le pinne pettorali sono larghe e falcate. È presente una fossetta precaudale superiore longitudinale, ma manca la cresta interdorsale. Raggiunge al massimo 2 metri di lunghezza.
Questa specie tende ad avere una colorazione uniforme grigia o marroncina, senza strisce o macchie apparenti.
Lo squalo del Gange, come dice il nome, vive solamente nei fiumi dell'India orientale e nord-orientale, soprattutto nell'Hughli (Bengala Occidentale), nel Gange (Assam), nel Brahmaputra (Bihar) e nel Mahanadi (Orissa). I bengalesi lo chiamano Baagh Maach, che significa «pesce tigre». Generalmente predilige il corso medio-inferiore dei fiumi.
Lo squalo del Gange si trova in grave pericolo di estinzione. Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, è una delle 20 specie di squalo più minacciate del mondo. La sovrapesca, molto diffusa e tuttora in aumento, ha diminuito notevolmente il numero di questi squali. L'olio da essi ricavato, insieme a quello ottenuto dal platanista, è molto richiesto.