Famiglia

Strigops habroptila

1 specie

Il cacapò (o cacapo o kakapò; dal māori kākāpō, «pappagallo notturno»; Strigops habroptila G. R. Gray, 1845), detto anche strigope, è un grosso pappagallo terricolo, dalle abitudini notturne e incapace di volare; appartiene alla famiglia degli Strigopidi ed è endemico della Nuova Zelanda. È l'unica specie del genere Strigops Gray, 1845.

Possiede un piumaggio finemente screziato di colore giallo e verde, un caratteristico disco facciale di piume sensoriali simili a vibrisse, un grosso becco grigio, zampe corte, piedi grandi e ali e coda relativamente corte. Una combinazione di fattori rende questo uccello unico tra i rappresentanti del suo genere: è l'unico pappagallo al mondo incapace di volare, nonché quello più pesante; ha abitudini notturne ed è erbivoro; presenta un netto dimorfismo sessuale per quanto riguarda le dimensioni; ha un basso metabolismo basale e il maschio non svolge alcun ruolo nelle cure parentali, anzi, questo è l'unico pappagallo che possiede un sistema riproduttivo poliginico basato sui lek. Probabilmente è anche uno degli uccelli più longevi del mondo. La sua anatomia riflette chiaramente la tendenza evolutiva degli uccelli che si trovano a vivere su isole oceaniche con pochi predatori e abbondanza di cibo: corporatura generalmente robusta, con accrescimento dell'efficienza termodinamica a scapito delle abilità di volo, muscoli delle ali ridotti e diminuzione delle dimensioni della carena dello sterno. Come molti altri uccelli della Nuova Zelanda, il cacapò, in passato, era ben noto ai Māori, gli abitanti indigeni della Nuova Zelanda, ed era uno dei protagonisti di molte loro leggende e del folclore tradizionale; ciononostante, i Māori davano a questo uccello una caccia intensa, sia per la sua carne, che veniva mangiata, che per le sue piume, che venivano impiegate per fabbricare capi di vestiario di gran pregio. Talvolta tenevano anche in cattività questi pappagalli come animali domestici.

Il cacapò è una specie gravemente minacciata di estinzione: nel dicembre 2017, secondo quanto riportato dagli esperti dell'apposito programma di recupero, il Kakapo Recovery Programme, vi erano in tutto 154 esemplari adulti, alla maggior parte dei quali sono stati dati nomi propri. In seguito alla colonizzazione da parte dei polinesiani, prima, e degli europei, dopo, e all'introduzione di predatori quali gatti, ratti, furetti ed ermellini, il cacapò si è ritrovato sulla soglia dell'estinzione. I primi programmi di conservazione ebbero inizio negli anni '90 del XIX secolo, ma i primi successi si riscontrarono solamente con la messa in atto del Kakapo Recovery Programme negli anni '80. Attualmente, tutti i cacapò rimasti si trovano su tre isole libere dai predatori, Codfish (Whenua Hou), Anchor e Little Barrier, dove vengono continuamente monitorati. Due grandi isole del Fiordland, Resolution e Secretary, sono state oggetto di programmi di ripristino ecologico su vasta scala al fine di creare ecosistemi autosufficienti con habitat adeguati per il cacapò.

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Il cacapò (o cacapo o kakapò; dal māori kākāpō, «pappagallo notturno»; Strigops habroptila G. R. Gray, 1845), detto anche strigope, è un grosso pappagallo terricolo, dalle abitudini notturne e incapace di volare; appartiene alla famiglia degli Strigopidi ed è endemico della Nuova Zelanda. È l'unica specie del genere Strigops Gray, 1845.

Possiede un piumaggio finemente screziato di colore giallo e verde, un caratteristico disco facciale di piume sensoriali simili a vibrisse, un grosso becco grigio, zampe corte, piedi grandi e ali e coda relativamente corte. Una combinazione di fattori rende questo uccello unico tra i rappresentanti del suo genere: è l'unico pappagallo al mondo incapace di volare, nonché quello più pesante; ha abitudini notturne ed è erbivoro; presenta un netto dimorfismo sessuale per quanto riguarda le dimensioni; ha un basso metabolismo basale e il maschio non svolge alcun ruolo nelle cure parentali, anzi, questo è l'unico pappagallo che possiede un sistema riproduttivo poliginico basato sui lek. Probabilmente è anche uno degli uccelli più longevi del mondo. La sua anatomia riflette chiaramente la tendenza evolutiva degli uccelli che si trovano a vivere su isole oceaniche con pochi predatori e abbondanza di cibo: corporatura generalmente robusta, con accrescimento dell'efficienza termodinamica a scapito delle abilità di volo, muscoli delle ali ridotti e diminuzione delle dimensioni della carena dello sterno. Come molti altri uccelli della Nuova Zelanda, il cacapò, in passato, era ben noto ai Māori, gli abitanti indigeni della Nuova Zelanda, ed era uno dei protagonisti di molte loro leggende e del folclore tradizionale; ciononostante, i Māori davano a questo uccello una caccia intensa, sia per la sua carne, che veniva mangiata, che per le sue piume, che venivano impiegate per fabbricare capi di vestiario di gran pregio. Talvolta tenevano anche in cattività questi pappagalli come animali domestici.

Il cacapò è una specie gravemente minacciata di estinzione: nel dicembre 2017, secondo quanto riportato dagli esperti dell'apposito programma di recupero, il Kakapo Recovery Programme, vi erano in tutto 154 esemplari adulti, alla maggior parte dei quali sono stati dati nomi propri. In seguito alla colonizzazione da parte dei polinesiani, prima, e degli europei, dopo, e all'introduzione di predatori quali gatti, ratti, furetti ed ermellini, il cacapò si è ritrovato sulla soglia dell'estinzione. I primi programmi di conservazione ebbero inizio negli anni '90 del XIX secolo, ma i primi successi si riscontrarono solamente con la messa in atto del Kakapo Recovery Programme negli anni '80. Attualmente, tutti i cacapò rimasti si trovano su tre isole libere dai predatori, Codfish (Whenua Hou), Anchor e Little Barrier, dove vengono continuamente monitorati. Due grandi isole del Fiordland, Resolution e Secretary, sono state oggetto di programmi di ripristino ecologico su vasta scala al fine di creare ecosistemi autosufficienti con habitat adeguati per il cacapò.

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