Anoplolepis gracilipes
Anoplolepis gracilipes (F.Smith, 1857) è una formica della sottofamiglia Formicinae, comunemente nota come formica pazza gialla, a causa dei frenetici movimenti erratici che compie quando disturbata.
È una specie invasiva inserita nella lista delle 100 of the World's Worst Invasive Alien Species.
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inizia conAnoplolepis gracilipes è una formica di taglia medio-piccola (lunghezza da 2 a 5 mm), caratterizzata da zampe e antenne particolarmente lunghe; ha colorazione variabile dal giallo al bruno, con il gastro più scuro del capo e del torace.
La specie è ritenuta nativa dell'Africa orientale ma a seguito di ripetute introduzioni ha stabilito estese colonie in Asia tropicale, in Oceania e nei Caraibi. È stata introdotta dai trasporti umani in diversi paesi della fascia tropicale e subtropicale incluse numerose isole dell'oceano Indiano (Seychelles, Madagascar, Mauritius, Réunion, le isole Cocos e Christmas Island) e del Pacifico (Nuova Caledonia, Hawaii, Polinesia francese, Okinawa, Vanuatu, Micronesia e Galápagos).
È una specie poliginica, cioè che forma colonie in cui sono presenti più regine, e polidomica, cioè con più nidi contigui; forma aggregazioni molto numerose, denominate "supercolonie", in cui gli individui si muovono liberamente tra i nidi.
Esse nidificano prevalentemente sotto la lettiera o in buche nel terreno, ma talora costruiscono il nido all'interno del tronco degli alberi, o sulla sommità delle palme.
Possono aggredire e talora uccidere, spruzzando grosse quantità di acido formico, sia invertebrati di taglia molto maggiore della loro, che piccoli vertebrati, sino a prede della dimensione di un uccello.
Queste formiche stabiliscono un rapporto mutualistico con afidi e cocciniglie (ordine Rincoti, sottordine Omotteri, sezione Sternorrhyncha), parassiti di diverse specie di piante. Le formiche soddisfano gran parte del loro bisogno di nutrimento dalla melata, un liquido zuccherino prodotto dagli afidi. In cambio le formiche proteggono gli afidi e le loro neanidi dai loro potenziali predatori e ne facilitano la diffusione sulle piante.