Granchio cinese

Granchio cinese

Eriocheir sinensis, Granchio peloso di shanghai,

Regno
Phylum
Classe
Ordine
Famiglia
Genere
SPECIE
Eriocheir sinensis

Eriocheir sinensis, noto anche come granchio cinese o granchio peloso di Shanghai, è una specie di granchio fossorio della famiglia Varunidae.

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È una delle rare specie di granchi che si è adattata sia all'acqua dolce che all'acqua di mare, ma ciò avviene solo allo stadio adulto: può riprodursi solo in ambiente marino o fortemente salmastro. È catadromo, come l'anguilla.

Durante la migrazione, i granchi cinesi possono aggirare gli ostacoli quando escono dall'acqua, ma tendono a minimizzare il tempo trascorso all'aria aperta, dove sono vulnerabili alla predazione. È spesso in questa occasione che ne viene segnalata la presenza sulle coste.

È stato introdotto al di fuori del suo areale naturale: ha quindi una fase di espansione in Europa a metà del XX secolo, nella quale si spinge almeno fino al Portogallo, da allora, sembra essere fortemente regredito.

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Aspetto

Una caratteristica che lo identifica è che parte delle sue chele sono ricoperte da una specie di "pelliccia" (meno appariscente nelle femmine e negli esemplari giovani). Il carapace è lungo fino a 9x8 centimetri, senza differenze di dimensione tra i sessi. La sua larghezza totale (comprese le zampe) può raggiungere i 30 cm. Le pinze anteriori, che sono più robuste nei maschi, hanno quattro grandi punte arrotondate che gli consentono di afferrare o sminuzzare le prede o il cibo. Le quattro paia di zampe sono lunghe e appiattite, foderate di pelo.

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L'adulto pesa dai 70 ai 200 grammi (anche eccezionalmente 400g).

Il carapace è di colore variabile, generalmente brunastro, bordato di verde o marrone con una marezzatura scura e olivastra.

I maschi hanno un addome a forma di V, mentre le femmine hanno un addome a forma di U.

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Distribuzione

Geografia

Il suo areale naturale è costituito dai fiumi costieri temperati e dalle coste dell'Asia orientale, dalla penisola coreana a nord alla provincia cinese del Fujian a sud, lungo il Mar Giallo passando per il Giappone. Ma è stato introdotto anche in altre parti del mondo sulle coste e in alcuni fiumi dell'Europa settentrionale e orientale e degli Stati Uniti, dove può diventare (almeno localmente) invasivo.

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Secondo il naturalista Paul Vivier, non fu tanto via mare quanto attraverso fiumi e canali che l'E. sinensis molto rapidamente colonizzò nuovi habitat terrestri in Europa, dove la sua prima identificazione risale al 26 settembre 1912 nell'Aller, un affluente del Weser. Già durante la prima guerra mondiale si incontrava regolarmente nel basso corso dell'Elba. A partire dai bacini di questi due fiumi (Elba e Weser), si sarebbe diffuso nel resto del continente, passando nell'Ems, e nel 1932 nell'Oder più a est e nel Reno a ovest. Viene poi ritrovato in tutti i fiumi costieri della Germania settentrionale fino a Königsberg e in tutti i canali dei Paesi Bassi, oltre che in Belgio, da dove raggiunge negli anni 1930-36 la costa francese del Mare del Nord.

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Abitudini e stile di vita

La durata di vita dei granchi cinesi sembra molto variabile (da 1-2 anni a 3-5 anni, a seconda delle regioni studiate). I fattori coinvolti sarebbero la temperatura e la qualità dell'acqua, la salinità e forse altri fattori che potrebbero essere ancora scarsamente identificati.

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Come il gambero di fiume, è una specie dalle abitudini piuttosto troglodite, ma che può nascondersi anche nelle piante acquatiche o nelle sabbie e la ghiaia. Scava gallerie nelle sponde limose, profonde fino a 80 cm, che terminano in una "camera".

I granchi cinesi trascorrono gran parte della loro esistenza in acqua dolce, ma devono tornare in mare per riprodursi, non esitando a percorrere fino a 2500 km per la loro migrazione.

Al momento della maturità sessuale, che raggiunge dopo 2-3 anni, maschi e femmine combattono e poi si accoppiano. I maschi riconoscono le femmine mature grazie ai feromoni che non vengono più emessi una volta assicurata la fecondazione.

Dopo l'accoppiamento, le femmine che hanno ovulato, migrano in acqua salata dove verranno fecondate e dove deporranno le uova dopo almeno 24 ore. Al momento della deposizione, agglomerano le uova fecondate e producono una sostanza collosa che permette alle uova di aderire ad una parte fibrosa dell'addome della femmina, che si prenderà così cura di loro durante l'inverno, spostandosi in acque profonde. L'uovo è dapprima blu-viola e poi scolorisce quando l'embrione sostituisce il tuorlo. Una femmina può trasportare da 250 000 a 900 000 uova. La gestazione dura circa quattro mesi. Dopo la schiusa, la femmina conserva a lungo frammenti di involucri di uova saldamente attaccati ai peli dei pleopodi. Sebbene alcune femmine si riproducono senza morire, la maggior parte di esse (e anche dei maschi) muoiono rapidamente dopo la riproduzione o non ritornano mai più in acqua dolce.

Le uova si schiudono e rilasciano una zoea, che non ha alcuna somiglianza con un granchio adulto: ha una lunga spina dorsale, una spina rostrale e 2 spine laterali. Ai lati della zoea si sviluppano piccole appendici, che si ritiene svolgano un ruolo nell'alimentazione. In questa fase, la larva trascorre da 1 a 3 mesi in acqua salmastra, quindi raggiunge istintivamente zone meno salate.

Dopo cinque mute, le zoee raggiungono lo stadio megalopico, e dopo una nuova muta si trasformano in un giovane granchio di 3 mm circa (che anatomicamente corrisponde ad un adulto in miniatura).

Dopo diverse altre mute, quest'ultimo sarà in grado di resistere all'acqua dolce; migrerà a monte dei fiumi in primavera (aprile/maggio) e crescerà in acqua dolce per una durata fino a due anni. Le megalopa possono probabilmente coprire grandi distanze in mare e nelle foci dei fiumi, sfruttando il flusso e riflusso delle maree, rimanendo fissate al fondo durante il riflusso e poi utilizzando il flusso per risalire verso le sorgenti.

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Stile di vita

Dieta e nutrizione

Popolazione

Nicchia ecologica

In Europa, secondo Paul Vivier, l'E. sinensis è predato in primis dagli uccelli (airone cenerino, cicogna, Laridae), oltre a mammiferi, tra cui il ratto norvegese che strappa via zampe e chele ai granchi pere svuotare il guscio, aprendolo. Nell'ambiente acquatico sono stati rinvenuti resti di granchi in anguille, rane pescatrici, merluzzi, trote, persici e lucci.

Riferimenti

1. Granchio cinese articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Eriocheir_sinensis

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