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Lago Bajkal

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Il lago Bajkal è un lago della Siberia meridionale, diviso fra i territori dell'oblast' di Irkutsk e della repubblica di Buriazia. È stato posto sotto la tutela dell'UNESCO come patrimonio dell'umanità nel 1996. Fa parte della lista delle Sette meraviglie della Russia.

Geografia

Il lago Bajkal si estende su una superficie di 31722 km², che ne fa uno dei maggiori laghi al mondo per superficie; si allunga per 636 km da nord a sud (è il secondo del mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica), con una larghezza media di 48 km (massima 79,4 km). La profondità media del lago è di 744 m, con una massima di 1 642 m nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d'acqua dolce più profondo del mondo e quello con il volume maggiore (23615 km³). Contiene un volume d'acqua pressoché equivalente a quello dei cinque grandi laghi americani messi assieme. Si stima che contenga circa il 20% delle riserve d'acqua dolce del pianeta (esclusi i ghiacciai e le calotte polari).

Il lago Bajkal si estende in una zona geologicamente molto tormentata; occupa una zona di sprofondamento (fossa tettonica) molto profonda (la criptodepressione arriva a quasi 1200 m sotto il livello del mare, dato che la superficie del lago è a circa 450 m s.l.m.), ed è circondato da piccole catene montuose che si allungano tutto intorno alle sue coste: monti del Bajkal, monti del Barguzin, monti Primorskij, monti Chamar-Daban, monti Ulan-Burgasy e, all'estremità settentrionale, l'Altopiano Stanovoj.

Idrografia

Il Bajkal riceve le acque di 336 immissari, i maggiori dei quali sono il Selenga (che nasce in Mongolia), il Barguzin, la Verchnjaja Angara (Angara Superiore), la Turka e la Snežnaja; possiede per contro un solo emissario, l'Angara, tramite il quale il lago tributa allo Enisej. Il bacino imbrifero del Bajkal si estende su una superficie di circa 557000 km².

Clima

Il Bajkal si trova in una regione dal clima molto duro, con fortissime escursioni termiche fra le stagioni estreme; il lago, con la sua enorme massa d'acqua, esercita una forte azione di mitigazione delle temperature, con il risultato di avere inverni meno freddi ed estati più fresche e umide delle zone circostanti. D'inverno il lago è interessato da un esteso congelamento delle acque superficiali; questi ghiacci, per via della inerzia termica data dalla gran massa d'acqua, tendono a formarsi piuttosto tardi (dicembre) e a fondere completamente solo verso maggio.

Il lago è frequentemente battuto da un forte vento che viene chiamato "sarma" dalle popolazioni locali, che può toccare i 150 km/h.

Ambiente

Il lago Bajkal è caratterizzato da un ambiente atipico per un lago: le sue acque sono molto ricche d'ossigeno (soluzione satura al 75%) e anche il punto più profondo è popolato da forme di vita, mentre in altri laghi profondi in varie parti del mondo le forme di vita macroscopica scompaiono oltre i 300 m a causa dell'anossia.

Il lago Bajkal è sede di svariati endemismi.

Nel 1962 erano state censite nel lago e nelle sue vicinanze 1 220 diverse specie animali e vegetali, nel 1978 il numero era cresciuto a 1 400 e da allora ogni anno nuove forme di vita continuano ad essere scoperte. Ad oggi le nuove specie scoperte in loco sono oltre 2 500, di cui il 60% di tipo animale ed il 15% di tipo vegetale. Nel lago vi sono 250 specie di crostacei e ben 52 di pesci, di cui 27 endemiche del Bajkal.

Una delle specie più caratteristiche è la nerpa, la foca del Bajkal (Pusa sibirica), specie endemica di taglia piccola, dal manto grigio scuro, si nutre di pesci, ed è all'apice della catena alimentare del lago Bajkal. Alla fine del secolo scorso la caccia ne aveva drasticamente ridotto il numero, oggi risalito, grazie ad una politica di tutela, ad oltre 75 000 individui.

All'altra estremità della catena alimentare c'è un piccolo crostaceo filtratore del genere Epischura, che costituisce il 97% del plancton e raggiunge una biomassa pari a circa 4 milioni di tonnellate. Questo gamberetto non sopporta una temperatura più elevata di 12 °C, e quindi necessita di una elevata concentrazione di ossigeno, né sopporta una concentrazione salina anche solo leggermente superiore a quella (molto bassa) del lago Bajkal, ossia 100 mg di sali per litro d'acqua.

Alcuni ricercatori ritengono che soprattutto le specie endemiche più piccole si siano evolute dall'antica fauna di un immenso lago salmastro che sembra ricoprisse quasi l'intera Asia centrale agli inizi del Terziario (65 milioni di anni fa). Più tardi, 30 milioni di anni fa, il predetto lago si era frammentato in tanti piccoli laghi salmastri circondati da foreste di tipo tropicale. Una serie di importanti sconvolgimenti tettonici (ancor oggi in loco si verificano oltre 2 000 scosse ogni anno) dovuti alla collisione tra il continente euroasiatico e il sub-continente indiano, formarono una profonda frattura nella crosta terrestre la quale venne progressivamente riempita dalle acque convogliate dalla vasta pianura circostante, il volume d'acqua raccolto equivale alla massa d'acqua trasportabile da tutti i fiumi del pianeta nell'arco di un intero anno.

La fossa di frattura del Bajkal è una delle tipiche strutture geologiche estensionali, particolarmente vistosa perché superficiale, che si formano perpendicolarmente alle catene orogeniche (la catena orogenica in questo caso è quella himalayana).

Alcuni pesci, come la golomjanka (Comephorus baikalensis), e la suddetta foca del Bajkal sembrano essere arrivati in queste acque in epoche più recenti, forse dall'Artico attraverso gli immensi fiumi siberiani.

Nei pressi del lago esiste una riserva naturale nella quale vivono gli zibellini, specie a rischio di estinzione che oggi viene protetta, ed il cui allevamento è monopolio dello Stato russo.

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Il lago Bajkal è un lago della Siberia meridionale, diviso fra i territori dell'oblast' di Irkutsk e della repubblica di Buriazia. È stato posto sotto la tutela dell'UNESCO come patrimonio dell'umanità nel 1996. Fa parte della lista delle Sette meraviglie della Russia.

Geografia

Il lago Bajkal si estende su una superficie di 31722 km², che ne fa uno dei maggiori laghi al mondo per superficie; si allunga per 636 km da nord a sud (è il secondo del mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica), con una larghezza media di 48 km (massima 79,4 km). La profondità media del lago è di 744 m, con una massima di 1 642 m nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d'acqua dolce più profondo del mondo e quello con il volume maggiore (23615 km³). Contiene un volume d'acqua pressoché equivalente a quello dei cinque grandi laghi americani messi assieme. Si stima che contenga circa il 20% delle riserve d'acqua dolce del pianeta (esclusi i ghiacciai e le calotte polari).

Il lago Bajkal si estende in una zona geologicamente molto tormentata; occupa una zona di sprofondamento (fossa tettonica) molto profonda (la criptodepressione arriva a quasi 1200 m sotto il livello del mare, dato che la superficie del lago è a circa 450 m s.l.m.), ed è circondato da piccole catene montuose che si allungano tutto intorno alle sue coste: monti del Bajkal, monti del Barguzin, monti Primorskij, monti Chamar-Daban, monti Ulan-Burgasy e, all'estremità settentrionale, l'Altopiano Stanovoj.

Idrografia

Il Bajkal riceve le acque di 336 immissari, i maggiori dei quali sono il Selenga (che nasce in Mongolia), il Barguzin, la Verchnjaja Angara (Angara Superiore), la Turka e la Snežnaja; possiede per contro un solo emissario, l'Angara, tramite il quale il lago tributa allo Enisej. Il bacino imbrifero del Bajkal si estende su una superficie di circa 557000 km².

Clima

Il Bajkal si trova in una regione dal clima molto duro, con fortissime escursioni termiche fra le stagioni estreme; il lago, con la sua enorme massa d'acqua, esercita una forte azione di mitigazione delle temperature, con il risultato di avere inverni meno freddi ed estati più fresche e umide delle zone circostanti. D'inverno il lago è interessato da un esteso congelamento delle acque superficiali; questi ghiacci, per via della inerzia termica data dalla gran massa d'acqua, tendono a formarsi piuttosto tardi (dicembre) e a fondere completamente solo verso maggio.

Il lago è frequentemente battuto da un forte vento che viene chiamato "sarma" dalle popolazioni locali, che può toccare i 150 km/h.

Ambiente

Il lago Bajkal è caratterizzato da un ambiente atipico per un lago: le sue acque sono molto ricche d'ossigeno (soluzione satura al 75%) e anche il punto più profondo è popolato da forme di vita, mentre in altri laghi profondi in varie parti del mondo le forme di vita macroscopica scompaiono oltre i 300 m a causa dell'anossia.

Il lago Bajkal è sede di svariati endemismi.

Nel 1962 erano state censite nel lago e nelle sue vicinanze 1 220 diverse specie animali e vegetali, nel 1978 il numero era cresciuto a 1 400 e da allora ogni anno nuove forme di vita continuano ad essere scoperte. Ad oggi le nuove specie scoperte in loco sono oltre 2 500, di cui il 60% di tipo animale ed il 15% di tipo vegetale. Nel lago vi sono 250 specie di crostacei e ben 52 di pesci, di cui 27 endemiche del Bajkal.

Una delle specie più caratteristiche è la nerpa, la foca del Bajkal (Pusa sibirica), specie endemica di taglia piccola, dal manto grigio scuro, si nutre di pesci, ed è all'apice della catena alimentare del lago Bajkal. Alla fine del secolo scorso la caccia ne aveva drasticamente ridotto il numero, oggi risalito, grazie ad una politica di tutela, ad oltre 75 000 individui.

All'altra estremità della catena alimentare c'è un piccolo crostaceo filtratore del genere Epischura, che costituisce il 97% del plancton e raggiunge una biomassa pari a circa 4 milioni di tonnellate. Questo gamberetto non sopporta una temperatura più elevata di 12 °C, e quindi necessita di una elevata concentrazione di ossigeno, né sopporta una concentrazione salina anche solo leggermente superiore a quella (molto bassa) del lago Bajkal, ossia 100 mg di sali per litro d'acqua.

Alcuni ricercatori ritengono che soprattutto le specie endemiche più piccole si siano evolute dall'antica fauna di un immenso lago salmastro che sembra ricoprisse quasi l'intera Asia centrale agli inizi del Terziario (65 milioni di anni fa). Più tardi, 30 milioni di anni fa, il predetto lago si era frammentato in tanti piccoli laghi salmastri circondati da foreste di tipo tropicale. Una serie di importanti sconvolgimenti tettonici (ancor oggi in loco si verificano oltre 2 000 scosse ogni anno) dovuti alla collisione tra il continente euroasiatico e il sub-continente indiano, formarono una profonda frattura nella crosta terrestre la quale venne progressivamente riempita dalle acque convogliate dalla vasta pianura circostante, il volume d'acqua raccolto equivale alla massa d'acqua trasportabile da tutti i fiumi del pianeta nell'arco di un intero anno.

La fossa di frattura del Bajkal è una delle tipiche strutture geologiche estensionali, particolarmente vistosa perché superficiale, che si formano perpendicolarmente alle catene orogeniche (la catena orogenica in questo caso è quella himalayana).

Alcuni pesci, come la golomjanka (Comephorus baikalensis), e la suddetta foca del Bajkal sembrano essere arrivati in queste acque in epoche più recenti, forse dall'Artico attraverso gli immensi fiumi siberiani.

Nei pressi del lago esiste una riserva naturale nella quale vivono gli zibellini, specie a rischio di estinzione che oggi viene protetta, ed il cui allevamento è monopolio dello Stato russo.

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