Genere

Pteronura brasiliensis

1 specie

La lontra gigante o lontra gigante del Brasile (Pteronura brasiliensis (Gmelin, 1788)) è un mammifero carnivoro sudamericano. Con una lunghezza che può raggiungere i 180 cm, è il rappresentante più lungo della famiglia dei mustelidi (Mustelidae ), un gruppo di predatori di successo planetario. Ogni gruppo di lontre si stringe attorno a una coppia riproduttiva dominante ed è estremamente coeso e cooperativo. Sebbene la specie sia generalmente pacifica, è comunque territoriale e sono state osservate aggressioni tra membri di gruppi diversi. La lontra gigante è un animale diurno e in quanto tale è attiva esclusivamente durante le ore del giorno. È la più rumorosa tra le specie di lontre e sono state documentate vocalizzazioni distinte per indicare allarme, aggressività e rassicurazione.

La lontra gigante è diffusa nelle regioni centro-settentrionali dell'America del Sud, soprattutto lungo il Rio delle Amazzoni e nel Pantanal.

Il suo areale si è oggi ridotto considerevolmente ed è molto discontinuo. Decenni di bracconaggio per la sua pelliccia vellutata, che raggiunse un picco notevole negli anni '50 e '60, ne hanno ridotto fortemente il numero di esemplari. Nel 1999 la specie è stata dichiarata in pericolo di estinzione e la popolazione in natura è oggi costituita da meno di 5000 esemplari. Le Guyane sono una delle ultime vere roccaforti della specie, presente in numero cospicuo anche nell'Amazzonia peruviana - dove gode pure di un buon livello di protezione. È uno dei mammiferi più minacciati dell'intera regione neotropicale. I principali fattori di minaccia sono il degrado e la perdita dell'habitat. La lontra gigante è un ospite raro anche negli zoo: nel 2003 ve ne erano solamente 60 esemplari in cattività.

La lontra gigante ha sviluppato un'intera serie di adattamenti a uno stile di vita anfibio, tra cui una pelliccia straordinariamente fitta, una coda dalla forma simile a un'ala e piedi palmati. Predilige i fiumi e i torrenti, che sono soliti straripare durante la stagione delle piogge, ma si incontra anche in laghi e paludi. Costruisce vasti sistemi di tane in prossimità dei terreni di alimentazione, ripulendo vaste aree dalla vegetazione. La lontra gigante si nutre quasi esclusivamente di pesci, specialmente caracidi e pesci gatto, ma non disdegna granchi, tartarughe, serpenti e piccoli caimani. Non ha predatori naturali veri e propri, a parte l'uomo, ma compete per le risorse alimentari con altre specie, quali la lontra sudamericana, il giaguaro e i caimani.

La lontra gigante è una specie anfibia, sebbene sia prevalentemente terricola. Vive nei fiumi e nei torrenti, che sono soliti straripare durante la stagione delle piogge, ma si incontra anche nelle sorgenti d'acqua dolce e nei laghi permanenti. Lungo un torrente del Suriname abitato da questa specie si incontrano quattro tipi diversi di vegetazione: una foresta d'alto fusto ripariale, un ambiente misto formato da paludi inondate e foreste d'alto fusto paludose, una foresta di basso fusto inondata e delle isole erbose e dei prati galleggianti all'interno del torrente stesso. La Duplaix ha identificato due fattori fondamentali nella selezione dell'habitat: abbondanza di cibo, che sembra essere correlata ad acque poco profonde, e argini a bassa pendenza dotati di una buona copertura e di un facile accesso agli ambienti acquatici preferiti. La lontra gigante sembra prediligere acque limpide e nere con fondali rocciosi o sabbiosi alle acque limacciose, saline e bianche.

Le lontre giganti utilizzano le aree lungo i fiumi per costruire tane, bivacchi e latrine. Durante la costruzione dei loro bivacchi, rimuovono quantità significative di vegetazione. Una fonte indica che questi bivacchi misurano al massimo 28 m di lunghezza e 15 di larghezza e sono ben segnalati con secrezioni ghiandolari, urina e feci che indicano il possesso del territorio. Carter e Rosas hanno rinvenuto aree che misurano mediamente un terzo delle dimensioni sopra indicate. Le lontre giganti stabiliscono delle latrine comuni accanto al bivacco e scavano tane munite di vari ingressi, situati per lo più sotto sistemi di radici o alberi caduti. Durante uno studio furono trovati dai tre agli otto bivacchi, raggruppati intorno alle aree di alimentazione. Nelle aree che vengono stagionalmente allagate, la lontra gigante può abbandonare i bivacchi durante la stagione delle piogge, disperdendosi nelle foreste allagate in cerca di prede. Le lontre giganti possono stabilirsi permanentemente nelle località da loro predilette, spesso situate a una certa altezza dal fiume. In questi casi le loro dimore possono diventare piuttosto estese ed essere munite anche di «uscite dal retro» che danno sulla foresta e sulla palude, lontano dall'acqua. Le lontre non visitano o marcano quotidianamente ogni sito, ma di solito li pattugliano tutti; quasi sempre questo compito viene effettuato al mattino da un paio di esemplari.

Le ricerche sul campo hanno luogo generalmente durante la stagione secca e pertanto la nostra comprensione sull'utilizzo dell'habitat da parte di questa specie rimane parziale. Presso tre gruppi di lontre dell'Ecuador, durante la stagione secca, i territori presentavano dimensioni comprese tra 0,45 e 2,79 chilometri quadrati. Secondo Utreras i requisiti e la disponibilutà dell'habitat differiscono notevolmente nella stagione delle piogge: lo studioso ha stimato che in questo periodo i gruppi di lontre occupino territori compresi tra 1,98 e 19,55 chilometri quadrati. Altri ricercatori indicano dimensioni medie di 7 chilometri quadrati e fanno notare una forte correlazione inversa tra la socialità e le dimensioni dell'home range; questa specie altamente sociale, infatti, presenta home range più piccoli di quelli che ci potremmo aspettare per una specie delle sue dimensioni. Le densità di popolazioni rilevate variano da un massimo di 1,2 esemplari per chilometro quadrato registrati nel Suriname a un minimo di 0,154 nella Guyana.

L'areale sudamericano della lontra gigante si è ridotto quasi dell'80%. Sebbene la specie sia ancora presente in un certo numero di Paesi della parte centro-settentrionale del continente, essa è continuamente sottoposta a un considerevole stress. La IUCN indica che la lontra gigante è presente in Bolivia , Brasile, Colombia , Ecuador , Guyana , Guyana francese , Paraguay , Perù , Suriname e Venezuela . A causa delle estinzioni locali, l'areale della specie è divenuto discontinuo. Il numero totale degli esemplari è difficile da stimare. Uno studio della IUCN del 2006 ha ipotizzato che rimangano tra le 1000 e le 5000 lontre. Un tempo la specie era molto diffusa in Bolivia, ma oggi il Paese è divenuto una «macchia nera» sulle mappe di distribuzione a seguito del bracconaggio protrattosi tra gli anni '40 e '70; nel 2002 nel Paese è stata stimata la presenza di una popolazione relativamente in salute, ma ancora piccola, di 350 esemplari. La specie è probabilmente scomparsa dal Brasile meridionale, ma nella parte occidentale del Paese la diminuzione della pressione venatoria nel Pantanal, una regione di fondamentale importanza per la conservazione della specie, ha portato alla ricolonizzazione dell'area: secondo una stima nella regione vivrebbero 1000 o più esemplari.

Nel 2006 il maggior numero di esemplari viveva nell'Amazzonia brasiliana e nelle zone limitrofe. Una popolazione consistente vive nelle zone umide lungo il corso medio del fiume Araguaia, in particolare all'interno del parco statale del Cantão, che, con le sue 843 lanche e le sue vaste superfici di foresta allagata e paludi, costituisce uno dei migliori habitat per questa specie di tutto il Brasile.

Il Suriname possiede ancora una copertura forestale significativa e una vasta rete di aree protette, molte delle quali ospitano la lontra gigante. La Duplaix, tornata nel Paese nel 2000, trovò la lontra gigante ancora presente nel Kaburi Creek, un «gioiello» di biodiversità, anche se la crescente presenza umana e l'utilizzo del suolo fanno temere che, prima o poi, la specie non possa più essere in grado di trovare un habitat adatto per stabilire i suoi bivacchi.

Altri paesi hanno assunto un ruolo guida nell'istituzione di aree protette in America del Sud. Nel 2004 il Perù ha creato una delle aree protette più grandi al mondo, il parco nazionale Alto Purús, di dimensioni simili a quelle del Belgio. Il parco ospita molte specie di piante e animali in via di estinzione, tra cui la lontra gigante, e detiene il record mondiale per quanto riguarda la diversità di mammiferi. La Bolivia ha designato area protetta d'acqua dolce una rete di zone umide più estesa della Svizzera nel 2001; anche qui è presente la lontra gigante.

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La lontra gigante o lontra gigante del Brasile (Pteronura brasiliensis (Gmelin, 1788)) è un mammifero carnivoro sudamericano. Con una lunghezza che può raggiungere i 180 cm, è il rappresentante più lungo della famiglia dei mustelidi (Mustelidae ), un gruppo di predatori di successo planetario. Ogni gruppo di lontre si stringe attorno a una coppia riproduttiva dominante ed è estremamente coeso e cooperativo. Sebbene la specie sia generalmente pacifica, è comunque territoriale e sono state osservate aggressioni tra membri di gruppi diversi. La lontra gigante è un animale diurno e in quanto tale è attiva esclusivamente durante le ore del giorno. È la più rumorosa tra le specie di lontre e sono state documentate vocalizzazioni distinte per indicare allarme, aggressività e rassicurazione.

La lontra gigante è diffusa nelle regioni centro-settentrionali dell'America del Sud, soprattutto lungo il Rio delle Amazzoni e nel Pantanal.

Il suo areale si è oggi ridotto considerevolmente ed è molto discontinuo. Decenni di bracconaggio per la sua pelliccia vellutata, che raggiunse un picco notevole negli anni '50 e '60, ne hanno ridotto fortemente il numero di esemplari. Nel 1999 la specie è stata dichiarata in pericolo di estinzione e la popolazione in natura è oggi costituita da meno di 5000 esemplari. Le Guyane sono una delle ultime vere roccaforti della specie, presente in numero cospicuo anche nell'Amazzonia peruviana - dove gode pure di un buon livello di protezione. È uno dei mammiferi più minacciati dell'intera regione neotropicale. I principali fattori di minaccia sono il degrado e la perdita dell'habitat. La lontra gigante è un ospite raro anche negli zoo: nel 2003 ve ne erano solamente 60 esemplari in cattività.

La lontra gigante ha sviluppato un'intera serie di adattamenti a uno stile di vita anfibio, tra cui una pelliccia straordinariamente fitta, una coda dalla forma simile a un'ala e piedi palmati. Predilige i fiumi e i torrenti, che sono soliti straripare durante la stagione delle piogge, ma si incontra anche in laghi e paludi. Costruisce vasti sistemi di tane in prossimità dei terreni di alimentazione, ripulendo vaste aree dalla vegetazione. La lontra gigante si nutre quasi esclusivamente di pesci, specialmente caracidi e pesci gatto, ma non disdegna granchi, tartarughe, serpenti e piccoli caimani. Non ha predatori naturali veri e propri, a parte l'uomo, ma compete per le risorse alimentari con altre specie, quali la lontra sudamericana, il giaguaro e i caimani.

La lontra gigante è una specie anfibia, sebbene sia prevalentemente terricola. Vive nei fiumi e nei torrenti, che sono soliti straripare durante la stagione delle piogge, ma si incontra anche nelle sorgenti d'acqua dolce e nei laghi permanenti. Lungo un torrente del Suriname abitato da questa specie si incontrano quattro tipi diversi di vegetazione: una foresta d'alto fusto ripariale, un ambiente misto formato da paludi inondate e foreste d'alto fusto paludose, una foresta di basso fusto inondata e delle isole erbose e dei prati galleggianti all'interno del torrente stesso. La Duplaix ha identificato due fattori fondamentali nella selezione dell'habitat: abbondanza di cibo, che sembra essere correlata ad acque poco profonde, e argini a bassa pendenza dotati di una buona copertura e di un facile accesso agli ambienti acquatici preferiti. La lontra gigante sembra prediligere acque limpide e nere con fondali rocciosi o sabbiosi alle acque limacciose, saline e bianche.

Le lontre giganti utilizzano le aree lungo i fiumi per costruire tane, bivacchi e latrine. Durante la costruzione dei loro bivacchi, rimuovono quantità significative di vegetazione. Una fonte indica che questi bivacchi misurano al massimo 28 m di lunghezza e 15 di larghezza e sono ben segnalati con secrezioni ghiandolari, urina e feci che indicano il possesso del territorio. Carter e Rosas hanno rinvenuto aree che misurano mediamente un terzo delle dimensioni sopra indicate. Le lontre giganti stabiliscono delle latrine comuni accanto al bivacco e scavano tane munite di vari ingressi, situati per lo più sotto sistemi di radici o alberi caduti. Durante uno studio furono trovati dai tre agli otto bivacchi, raggruppati intorno alle aree di alimentazione. Nelle aree che vengono stagionalmente allagate, la lontra gigante può abbandonare i bivacchi durante la stagione delle piogge, disperdendosi nelle foreste allagate in cerca di prede. Le lontre giganti possono stabilirsi permanentemente nelle località da loro predilette, spesso situate a una certa altezza dal fiume. In questi casi le loro dimore possono diventare piuttosto estese ed essere munite anche di «uscite dal retro» che danno sulla foresta e sulla palude, lontano dall'acqua. Le lontre non visitano o marcano quotidianamente ogni sito, ma di solito li pattugliano tutti; quasi sempre questo compito viene effettuato al mattino da un paio di esemplari.

Le ricerche sul campo hanno luogo generalmente durante la stagione secca e pertanto la nostra comprensione sull'utilizzo dell'habitat da parte di questa specie rimane parziale. Presso tre gruppi di lontre dell'Ecuador, durante la stagione secca, i territori presentavano dimensioni comprese tra 0,45 e 2,79 chilometri quadrati. Secondo Utreras i requisiti e la disponibilutà dell'habitat differiscono notevolmente nella stagione delle piogge: lo studioso ha stimato che in questo periodo i gruppi di lontre occupino territori compresi tra 1,98 e 19,55 chilometri quadrati. Altri ricercatori indicano dimensioni medie di 7 chilometri quadrati e fanno notare una forte correlazione inversa tra la socialità e le dimensioni dell'home range; questa specie altamente sociale, infatti, presenta home range più piccoli di quelli che ci potremmo aspettare per una specie delle sue dimensioni. Le densità di popolazioni rilevate variano da un massimo di 1,2 esemplari per chilometro quadrato registrati nel Suriname a un minimo di 0,154 nella Guyana.

L'areale sudamericano della lontra gigante si è ridotto quasi dell'80%. Sebbene la specie sia ancora presente in un certo numero di Paesi della parte centro-settentrionale del continente, essa è continuamente sottoposta a un considerevole stress. La IUCN indica che la lontra gigante è presente in Bolivia , Brasile, Colombia , Ecuador , Guyana , Guyana francese , Paraguay , Perù , Suriname e Venezuela . A causa delle estinzioni locali, l'areale della specie è divenuto discontinuo. Il numero totale degli esemplari è difficile da stimare. Uno studio della IUCN del 2006 ha ipotizzato che rimangano tra le 1000 e le 5000 lontre. Un tempo la specie era molto diffusa in Bolivia, ma oggi il Paese è divenuto una «macchia nera» sulle mappe di distribuzione a seguito del bracconaggio protrattosi tra gli anni '40 e '70; nel 2002 nel Paese è stata stimata la presenza di una popolazione relativamente in salute, ma ancora piccola, di 350 esemplari. La specie è probabilmente scomparsa dal Brasile meridionale, ma nella parte occidentale del Paese la diminuzione della pressione venatoria nel Pantanal, una regione di fondamentale importanza per la conservazione della specie, ha portato alla ricolonizzazione dell'area: secondo una stima nella regione vivrebbero 1000 o più esemplari.

Nel 2006 il maggior numero di esemplari viveva nell'Amazzonia brasiliana e nelle zone limitrofe. Una popolazione consistente vive nelle zone umide lungo il corso medio del fiume Araguaia, in particolare all'interno del parco statale del Cantão, che, con le sue 843 lanche e le sue vaste superfici di foresta allagata e paludi, costituisce uno dei migliori habitat per questa specie di tutto il Brasile.

Il Suriname possiede ancora una copertura forestale significativa e una vasta rete di aree protette, molte delle quali ospitano la lontra gigante. La Duplaix, tornata nel Paese nel 2000, trovò la lontra gigante ancora presente nel Kaburi Creek, un «gioiello» di biodiversità, anche se la crescente presenza umana e l'utilizzo del suolo fanno temere che, prima o poi, la specie non possa più essere in grado di trovare un habitat adatto per stabilire i suoi bivacchi.

Altri paesi hanno assunto un ruolo guida nell'istituzione di aree protette in America del Sud. Nel 2004 il Perù ha creato una delle aree protette più grandi al mondo, il parco nazionale Alto Purús, di dimensioni simili a quelle del Belgio. Il parco ospita molte specie di piante e animali in via di estinzione, tra cui la lontra gigante, e detiene il record mondiale per quanto riguarda la diversità di mammiferi. La Bolivia ha designato area protetta d'acqua dolce una rete di zone umide più estesa della Svizzera nel 2001; anche qui è presente la lontra gigante.

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