Deserto

Deserto del Sahara

2 specie

Il Sahara è il più vasto deserto caldo della Terra, con una superficie di 9000000 km², posto nell'Africa settentrionale, tra 16° di longitudine ovest e 35° longitudine est, e attraversato dal Tropico del Cancro.

Clima

La caratteristica fondamentale del Sahara è la forte siccità: le precipitazioni sono ben al di sotto dei 100 mm annui. Rapidissima è l'evaporazione, fortissimo il riscaldamento diurno e intensa l'irradiazione notturna che provocano ampie escursioni termiche fino a 25–30 °C.

Le temperature diurne raggiungono punte molto alte, nella stagione estiva comprese tra i 45 °C e i 50 °C di media (nelle zone più interne si stima che questi valori possano essere superati, sebbene non ci siano stazioni meteorologiche che possano confermarlo con certezza), mentre le piogge, soprattutto in alcune regioni, mancano del tutto.

Una particolarità del clima del Sahara sono i venti desertici, che prendono vari nomi: ad esempio simùn, harmattan, khamsin, ghibli.

Flora

La flora del Sahara non è molto varia; in alcune zone la vita vegetale manca completamente, in altre la vegetazione ha subito alcune variazioni che la hanno resa adatta a sopportare il clima della regione. L'estremità meridionale è ricoperta da savane, quella settentrionale da steppa mediterranea.

Numerose, fra le piante, le artemisie, le chenopodiacee (salsolacee) e qualche graminacea (stipe) e soprattutto cespugli xerofili (Ziziphus, Pistacia, Tamarix, Retama, Calligonum, Acacia, Rhus).

Una voce a parte meritano le oasi in cui crescono palme da dattero, agrumi, miglio, ortaggi, orzo, frutta, erbe aromatiche.

Fauna

Per quanto riguarda in particolare la fauna, molte sono le specie di invertebrati, spesso endemiche, soprattutto tra gli aracnidi, come scorpioni e solifugi, tra i crostacei isopodi e tra gli insetti, in particolare coleotteri tenebrionidi.

Anche tra i mammiferi vi sono numerose specie sahariane, tra cui la procavia (Procavia capensis), e soprattutto roditori molto specializzati, come il topo delle piramidi (Jaculus jaculus), o alcuni gundi (Ctenodactylus gundi, Massoutiera mzabi), ma le più vistose vanno cercate tra i carnivori e gli ungulati. Tra i primi vi sono ben tre specie di volpe, il fennec (Vulpes zerda), la volpe di Rüppell (V. rueppellii) e la volpe pallida (V. pallida), ma anche felidi come il caracal (Caracal caracal) e ienidi come la iena striata (Hyaena hyaena). Tra i secondi alcune gazzelle sono tipicamente sahariane, come la gazzella dorcade (Gazella dorcas), la dama (Nanger dama), quella di Cuvier (G. cuvieri) e quella bianca (G. leptoceros), ma anche altri bovidi come l'addax (Addax nasomaculatus), l'orice dalle corna a sciabola (Oryx dammah) o l'ammotrago (Ammotragus lervia), tutti resistentissimi alla scarsezza d'acqua e alla poca vegetazione erbacea, così come il dromedario (Camelus dromedarius), specie ormai esistente solo allo stato domestico.

Anche tra i vertebrati vi sono però molte specie adattate a questo ambiente così estremo. Poche specie di pesci, come il barbo del deserto (Enteromius deserti), vivono nelle oasi e rappresentano dei relitti biogeografici di un popolamento saheliano, ormai quasi scomparso. Lo stesso vale, tra i rettili, per il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), ormai quasi estinto anche a causa dell'uomo, ma che sopravvive in poche oasi sahariane. Altri rettili sono tipici di queste aride regioni: il cobra egiziano (Naja haje), o il cobra a collo nero (Naja nigricollis), le temibili vipere del deserto (Cerastes cerastes e C. vipera), o tra i sauri l'uromastice africano (Uromastyx acanthinura) e quello egiziano (U. aegyptia), o il varano del deserto (Varanus griseus).

Tra gli uccelli alcune specie sono strettamente legate a questo ambiente. Il lanario (Falco biarmicus) è un falcone tipico delle formazioni aride dove si nutre dei molti piccoli passeriformi e sauri presenti ed è utilizzato dai berberi per la falconeria. La pernice delle sabbie (Ammoperdix heyi) è diffusa in Egitto e Sinai, mentre più ampia distribuzione hanno il corrione biondo (Cursorius cursor) e la grande ubara (Chlamydotis undulata). Molte specie sahariane appartengono al genere Oenanthe, che comprende monachelle e culbianchi, come l'O. deserti, e ben diffusi sono anche l'occhione (Burhinus oedicnemus) e l'occhione assimile (B. senegalensis). Assai numerosi sono inoltre gli alaudidi, tra cui vale ricordare la grande allodola del Dupont (Chersophilus duponti), o le specie della famiglia Pteroclidae, tra cui il grandule comune (Pterocles alchata), quello del Senegal (P. senegallus) e la ganga unibande (P. orientalis). Legato alle oasi e più antropofilo come i passeri nostrani, è invece il passero del Sahara (Passer simplex).

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Il Sahara è il più vasto deserto caldo della Terra, con una superficie di 9000000 km², posto nell'Africa settentrionale, tra 16° di longitudine ovest e 35° longitudine est, e attraversato dal Tropico del Cancro.

Clima

La caratteristica fondamentale del Sahara è la forte siccità: le precipitazioni sono ben al di sotto dei 100 mm annui. Rapidissima è l'evaporazione, fortissimo il riscaldamento diurno e intensa l'irradiazione notturna che provocano ampie escursioni termiche fino a 25–30 °C.

Le temperature diurne raggiungono punte molto alte, nella stagione estiva comprese tra i 45 °C e i 50 °C di media (nelle zone più interne si stima che questi valori possano essere superati, sebbene non ci siano stazioni meteorologiche che possano confermarlo con certezza), mentre le piogge, soprattutto in alcune regioni, mancano del tutto.

Una particolarità del clima del Sahara sono i venti desertici, che prendono vari nomi: ad esempio simùn, harmattan, khamsin, ghibli.

Flora

La flora del Sahara non è molto varia; in alcune zone la vita vegetale manca completamente, in altre la vegetazione ha subito alcune variazioni che la hanno resa adatta a sopportare il clima della regione. L'estremità meridionale è ricoperta da savane, quella settentrionale da steppa mediterranea.

Numerose, fra le piante, le artemisie, le chenopodiacee (salsolacee) e qualche graminacea (stipe) e soprattutto cespugli xerofili (Ziziphus, Pistacia, Tamarix, Retama, Calligonum, Acacia, Rhus).

Una voce a parte meritano le oasi in cui crescono palme da dattero, agrumi, miglio, ortaggi, orzo, frutta, erbe aromatiche.

Fauna

Per quanto riguarda in particolare la fauna, molte sono le specie di invertebrati, spesso endemiche, soprattutto tra gli aracnidi, come scorpioni e solifugi, tra i crostacei isopodi e tra gli insetti, in particolare coleotteri tenebrionidi.

Anche tra i mammiferi vi sono numerose specie sahariane, tra cui la procavia (Procavia capensis), e soprattutto roditori molto specializzati, come il topo delle piramidi (Jaculus jaculus), o alcuni gundi (Ctenodactylus gundi, Massoutiera mzabi), ma le più vistose vanno cercate tra i carnivori e gli ungulati. Tra i primi vi sono ben tre specie di volpe, il fennec (Vulpes zerda), la volpe di Rüppell (V. rueppellii) e la volpe pallida (V. pallida), ma anche felidi come il caracal (Caracal caracal) e ienidi come la iena striata (Hyaena hyaena). Tra i secondi alcune gazzelle sono tipicamente sahariane, come la gazzella dorcade (Gazella dorcas), la dama (Nanger dama), quella di Cuvier (G. cuvieri) e quella bianca (G. leptoceros), ma anche altri bovidi come l'addax (Addax nasomaculatus), l'orice dalle corna a sciabola (Oryx dammah) o l'ammotrago (Ammotragus lervia), tutti resistentissimi alla scarsezza d'acqua e alla poca vegetazione erbacea, così come il dromedario (Camelus dromedarius), specie ormai esistente solo allo stato domestico.

Anche tra i vertebrati vi sono però molte specie adattate a questo ambiente così estremo. Poche specie di pesci, come il barbo del deserto (Enteromius deserti), vivono nelle oasi e rappresentano dei relitti biogeografici di un popolamento saheliano, ormai quasi scomparso. Lo stesso vale, tra i rettili, per il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), ormai quasi estinto anche a causa dell'uomo, ma che sopravvive in poche oasi sahariane. Altri rettili sono tipici di queste aride regioni: il cobra egiziano (Naja haje), o il cobra a collo nero (Naja nigricollis), le temibili vipere del deserto (Cerastes cerastes e C. vipera), o tra i sauri l'uromastice africano (Uromastyx acanthinura) e quello egiziano (U. aegyptia), o il varano del deserto (Varanus griseus).

Tra gli uccelli alcune specie sono strettamente legate a questo ambiente. Il lanario (Falco biarmicus) è un falcone tipico delle formazioni aride dove si nutre dei molti piccoli passeriformi e sauri presenti ed è utilizzato dai berberi per la falconeria. La pernice delle sabbie (Ammoperdix heyi) è diffusa in Egitto e Sinai, mentre più ampia distribuzione hanno il corrione biondo (Cursorius cursor) e la grande ubara (Chlamydotis undulata). Molte specie sahariane appartengono al genere Oenanthe, che comprende monachelle e culbianchi, come l'O. deserti, e ben diffusi sono anche l'occhione (Burhinus oedicnemus) e l'occhione assimile (B. senegalensis). Assai numerosi sono inoltre gli alaudidi, tra cui vale ricordare la grande allodola del Dupont (Chersophilus duponti), o le specie della famiglia Pteroclidae, tra cui il grandule comune (Pterocles alchata), quello del Senegal (P. senegallus) e la ganga unibande (P. orientalis). Legato alle oasi e più antropofilo come i passeri nostrani, è invece il passero del Sahara (Passer simplex).

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