Genere

Ammotragus lervia

1 specie

L'udad (Ammotragus lervia Pallas, 1777), detto anche ammotrago o muflone africano o pecora crinita o capra berbera (in arabo waddan o uaddan; in berbero del nord awdad, udad, addad; tuareg del nord udad, del sud efital), è un rappresentante della sottofamiglia dei Caprini (Bovidi ).

Il termine “ammotrago” deriva dal Greco ammos (“sabbia”, in riferimento al colore del mantello) e tragos (“capra”).

Vive in Marocco , Algeria , Ciad , Libia , Mali , Niger , Sudan . Nel Sahara Occidentale ed in Tunisia è stato reintrodotto in molte zone montagnose. La pecora crinita è molto diffusa nell'Algeria meridionale, dove gli arabi la chiamano arni.

Al di fuori della sua naturale area di distribuzione, è stato introdotto per scopi venatori in Spagna (Sierra Espuña dal 1970 e isola La Palma-Canarie dal 1972), in Messico e negli Stati Uniti . In Spagna, dove ha trovato un habitat ideale, si è così ben acclimatato da divenire una specie invasiva, che sta creando notevoli problemi alla vegetazione autoctona ed è in competizione con lo stambecco locale. Per cercare di eradicarlo, non gode di alcuna protezione dalla caccia.

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L'udad (Ammotragus lervia Pallas, 1777), detto anche ammotrago o muflone africano o pecora crinita o capra berbera (in arabo waddan o uaddan; in berbero del nord awdad, udad, addad; tuareg del nord udad, del sud efital), è un rappresentante della sottofamiglia dei Caprini (Bovidi ).

Il termine “ammotrago” deriva dal Greco ammos (“sabbia”, in riferimento al colore del mantello) e tragos (“capra”).

Vive in Marocco , Algeria , Ciad , Libia , Mali , Niger , Sudan . Nel Sahara Occidentale ed in Tunisia è stato reintrodotto in molte zone montagnose. La pecora crinita è molto diffusa nell'Algeria meridionale, dove gli arabi la chiamano arni.

Al di fuori della sua naturale area di distribuzione, è stato introdotto per scopi venatori in Spagna (Sierra Espuña dal 1970 e isola La Palma-Canarie dal 1972), in Messico e negli Stati Uniti . In Spagna, dove ha trovato un habitat ideale, si è così ben acclimatato da divenire una specie invasiva, che sta creando notevoli problemi alla vegetazione autoctona ed è in competizione con lo stambecco locale. Per cercare di eradicarlo, non gode di alcuna protezione dalla caccia.

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