Il canarino di Príncipe (Crithagra rufobrunnea (Gray, 1862)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi.
Il nome scientifico della specie, rufobrunnea, deriva dall'unione delle parole latine rufus ("rossiccio") e brunneus ("bruno"), in riferimento alla livrea di questi uccelli.
Misura 11-12,5 cm di lunghezza, per un peso di 21-35 g.
Si tratta di uccelletti minuti e robusti, muniti di coda rettangolare, testa arrotondata e becco conico e robusto.
Il piumaggio, come intuibile dal nome scientifico, è bruno-rossiccio scuro su testa, dorso, ali e coda, mentre sopracciglia, gola, petto e ventre sono di color nocciola: fra gola e petto è presente una sorta di sottile collare più chiaro. Il dimorfismo sessuale è appena accennato e non sempre chiaramente individuabile, coi maschi dalla colorazione più vivida rispetto alle femmine. In ambedue i sessi il becco è nero, gli occhi sono di colore bruno scuro e le zampe sono di colore carnicino-nerastro.
A dispetto del nome comune, il canarino di Príncipe si trova sì sull'isola di Príncipe, ma non è endemico della stessa, ma vive anche sulla vicina São Tomé.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree boschive e di foresta, con presenza fonti di acqua dolce permanente, anche in prossimità di insediamenti umani (coltivazioni, parchi e giardini suburbani).
Si tratta di uccelletti dalle abitudini diurne, che si muovono da soli, in coppie o al più in piccoli gruppi familiari, i quali passano la maggior parte della giornata in movimento alla ricerca di cibo fra i rami.
La dieta del canarino di Príncipe si basa essenzialmente su semi, germogli, foglie (soprattutto di Musanga), bacche e frutti (Cestrum laevigatum e cecropia su tutti) e sporadicamente anche insetti ed altri piccoli invertebrati.
Questi uccelli possono riprodursi durante tutto l'anno, con picchi delle nidificazioni in marzo, fra maggio e agosto e fra ottobre e gennaio: si tratta di uccelli rigidamente monogami, coi maschi che si esibiscono spesso in canti prolungati per corteggiare le femmine (che vengono in seguito seguite incessantemente con penne arruffate, coda e testa alzate, ali abbassate e becco semiaperto) ed avvertire eventuali rivali di tenersi alla larga.
Il nido, a forma di coppa, viene costruito alla biforcazione di un ramo con fibre vegetali e foderando l'interno con lanugine: la sua costruzione è a carico della sola femmina, che si occupa anche di covare le 3-6 uova, col maschio che staziona nei pressi del nido cantando a squarciagola ed occupandosi di reperire il cibo per sé e per la compagna. I pulli, ciechi ed implumi alla schiusa, vengono imbeccati e accuditi da ambedue i partner, che li nutrono con semi ed insetti rigurgitati: attorno alle tre settimane di vita, essi sono pronti per l'involo e virtualmente indipendenti, sebbene continuino a stazionare nei pressi del nido (chiedendo, sebbene sempre più sporadicamente, l'imbeccata ai genitori) ancora per qualche giorno prima di disperdersi.