Paese

Sierra Leone

1103 specie

La Sierra Leone, ufficialmente Repubblica della Sierra Leone e informalmente Salone, è uno Stato dell'Africa occidentale, sulla costa dell'oceano Atlantico.

Geografia

La Sierra Leone confina a nord e a est con la Guinea, a est e a sud-est con la Liberia ed è affacciata a sud sull'oceano Atlantico.

Il territorio è formato da una vasta pianura costiera profonda circa 100–150 km e lunga oltre 300 km, piatta e paludosa in prossimità della costa atlantica, nonché costellata da lagune. Essa si eleva leggermente verso l'interno formando morbide colline e altipiani modellati nelle rocce cristalline antiche (Paleozoico) del basamento continentale, per innalzarsi nella sezione nord-orientale, al confine con la Guinea, con rilievi ben delineati che raggiungono la massima altezza nei 1945 m dei monti Loma. La bassa fascia costiera è orlata da numerose isole e da parecchie articolazioni tra le quali la più ampia è la penisola su cui sorge la capitale Freetown.

La rete idrografica è costituita da fiumi che scendono dai versanti del Fouta Djalon (Great Scarcies, Little Scarcies), dai rilievi guineani (Rokel, Moa, Mano, Morro) e dai monti Loma (Jong, Sewa) in direzione nord-est/sud-ovest, interrotti da frequenti cascate in prossimità della pianura che ne impediscono l'utilizzazione come vie di comunicazione.

Il clima, fortemente condizionato dalle precipitazioni, è di tipo tropicale caldo umido (sub-equatoriale), caratterizzato da due stagioni. La stagione estiva delle piogge va da aprile a novembre con abbondantissime precipitazioni che superano i 3000 mm annui (più copiose sulla costa, dove raggiungono i 4000 mm annui) e che termina con violenti uragani provocati dal monsone estivo di sud-ovest. La stagione invernale secca è più breve, ritmata dall'harmattan, vento caldo e asciutto che soffia dal continente verso il mare. Le temperature massime sono molto elevate e costanti (mediamente sui 30 °C, mentre in estate superano i 35 °C), caratterizzate da una forte umidità che rende le condizioni di vita molto disagevoli e che si attenua solo sui rilievi interni.

La foresta pluviale sempreverde, la cui presenza è motivata dal clima caldo umido, ricca di specie vegetali e animali, si è ridotta al 4% della superficie a causa dell'intenso sfruttamento cui è stata soggetta e quindi sostituita con terreni coltivati; la savana a carattere arborato, con i tipici baobab, karité, acacie e palme da olio, è diffusa nella fascia più interna dove vivono i più tipici rappresentanti della grande fauna selvatica africana. Lungo i fiumi la vegetazione è costituita da foreste a galleria, mentre nelle zone costiere prevalgono formazioni di mangrovie.

Ambiente

La regione costiera, formata da paludi di mangrovie, spiagge e isole, è pianeggiante, con l'eccezione della penisola di Freetown lunga 40 km - uno dei rari luoghi dell'Africa occidentale in cui i monti si ergono in prossimità del mare - dove alcune alture raggiungono i 600 m. L'entroterra si presenta come un altopiano ondulato, coperto di foreste e intensamente coltivato. Nella regione nord-orientale sorge la catena delle Loma Mountains, cui appartiene il Monte Bintumani, che con i suoi 1945 m di altezza è una delle vette più elevate dell'Africa occidentale.

Durante la guerra molte specie tipiche della Sierra Leone sono state uccise o trasferite in regioni più tranquille, ma sono rimasti coccodrilli, scimpanzé, bonghi, bufali, ippopotami, elefanti e leoni, che si stanno lentamente riprendendo (soprattutto i primati). L'avifauna è molto più ricca e pappagalli cenerini, turachi azzurri giganti, buceri guancebrune, civette pescatrici rossicce e prinie della Sierra Leone sono soltanto alcune delle oltre 650 specie registrate. Nei mesi di ottobre e novembre è possibile avvistare qualche megattera al largo della penisola di Freetown.

Il governo ha istituito 21 parchi e riserve naturali, che coprono il 4% del territorio nazionale, ma in pratica si fa ben poco per proteggere queste aree. Il Tiwai Island Wildlife Sanctuary è uno dei luoghi migliori di tutta l'Africa occidentale per l'avvistamento di primati, mentre l'Outamba-Kilimi National Park è l'ideale per osservare i grandi mammiferi. L'ultima foresta pluviale vergine rimasta in Sierra Leone si estende sulle Gola Hills nel Sud-est del Paese, e sono in molti a sperare che l'attuale Gola Forest Reserve, dimora di molti scimpanzé, sia dichiarata parco nazionale. Grazie al fatto di trovarsi in una zona remota del Paese, la foresta pluviale d'altura della Loma Mountains Forest Reserve, che circonda il Monte Bintumani, è ancora in gran parte incontaminata. Gli appassionati di birdwatching frequentano la Kambui Hills Forest Reserve, nei pressi di Kenema, per l'avvistamento quasi garantito del picatarte collobianco.

La maggior parte delle foreste originarie della Sierra Leone è stata distrutta per ricavarne legname, per estrarre minerali o a causa di pratiche agricole insostenibili, e oggi ne rimane soltanto il 5%. L'impatto della popolazione, aggravato dal ritorno dei rifugiati, minaccia il poco che resta. Il rapido sviluppo sulle alture che circondano Freetown ha cominciato a causare inondazioni nella parte sottostante. L'estrazione di diamanti sta inquinando il fiume Sewa e l'estrazione dell'oro sta lentamente prosciugando il lago sacro di Sonfon.

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La Sierra Leone, ufficialmente Repubblica della Sierra Leone e informalmente Salone, è uno Stato dell'Africa occidentale, sulla costa dell'oceano Atlantico.

Geografia

La Sierra Leone confina a nord e a est con la Guinea, a est e a sud-est con la Liberia ed è affacciata a sud sull'oceano Atlantico.

Il territorio è formato da una vasta pianura costiera profonda circa 100–150 km e lunga oltre 300 km, piatta e paludosa in prossimità della costa atlantica, nonché costellata da lagune. Essa si eleva leggermente verso l'interno formando morbide colline e altipiani modellati nelle rocce cristalline antiche (Paleozoico) del basamento continentale, per innalzarsi nella sezione nord-orientale, al confine con la Guinea, con rilievi ben delineati che raggiungono la massima altezza nei 1945 m dei monti Loma. La bassa fascia costiera è orlata da numerose isole e da parecchie articolazioni tra le quali la più ampia è la penisola su cui sorge la capitale Freetown.

La rete idrografica è costituita da fiumi che scendono dai versanti del Fouta Djalon (Great Scarcies, Little Scarcies), dai rilievi guineani (Rokel, Moa, Mano, Morro) e dai monti Loma (Jong, Sewa) in direzione nord-est/sud-ovest, interrotti da frequenti cascate in prossimità della pianura che ne impediscono l'utilizzazione come vie di comunicazione.

Il clima, fortemente condizionato dalle precipitazioni, è di tipo tropicale caldo umido (sub-equatoriale), caratterizzato da due stagioni. La stagione estiva delle piogge va da aprile a novembre con abbondantissime precipitazioni che superano i 3000 mm annui (più copiose sulla costa, dove raggiungono i 4000 mm annui) e che termina con violenti uragani provocati dal monsone estivo di sud-ovest. La stagione invernale secca è più breve, ritmata dall'harmattan, vento caldo e asciutto che soffia dal continente verso il mare. Le temperature massime sono molto elevate e costanti (mediamente sui 30 °C, mentre in estate superano i 35 °C), caratterizzate da una forte umidità che rende le condizioni di vita molto disagevoli e che si attenua solo sui rilievi interni.

La foresta pluviale sempreverde, la cui presenza è motivata dal clima caldo umido, ricca di specie vegetali e animali, si è ridotta al 4% della superficie a causa dell'intenso sfruttamento cui è stata soggetta e quindi sostituita con terreni coltivati; la savana a carattere arborato, con i tipici baobab, karité, acacie e palme da olio, è diffusa nella fascia più interna dove vivono i più tipici rappresentanti della grande fauna selvatica africana. Lungo i fiumi la vegetazione è costituita da foreste a galleria, mentre nelle zone costiere prevalgono formazioni di mangrovie.

Ambiente

La regione costiera, formata da paludi di mangrovie, spiagge e isole, è pianeggiante, con l'eccezione della penisola di Freetown lunga 40 km - uno dei rari luoghi dell'Africa occidentale in cui i monti si ergono in prossimità del mare - dove alcune alture raggiungono i 600 m. L'entroterra si presenta come un altopiano ondulato, coperto di foreste e intensamente coltivato. Nella regione nord-orientale sorge la catena delle Loma Mountains, cui appartiene il Monte Bintumani, che con i suoi 1945 m di altezza è una delle vette più elevate dell'Africa occidentale.

Durante la guerra molte specie tipiche della Sierra Leone sono state uccise o trasferite in regioni più tranquille, ma sono rimasti coccodrilli, scimpanzé, bonghi, bufali, ippopotami, elefanti e leoni, che si stanno lentamente riprendendo (soprattutto i primati). L'avifauna è molto più ricca e pappagalli cenerini, turachi azzurri giganti, buceri guancebrune, civette pescatrici rossicce e prinie della Sierra Leone sono soltanto alcune delle oltre 650 specie registrate. Nei mesi di ottobre e novembre è possibile avvistare qualche megattera al largo della penisola di Freetown.

Il governo ha istituito 21 parchi e riserve naturali, che coprono il 4% del territorio nazionale, ma in pratica si fa ben poco per proteggere queste aree. Il Tiwai Island Wildlife Sanctuary è uno dei luoghi migliori di tutta l'Africa occidentale per l'avvistamento di primati, mentre l'Outamba-Kilimi National Park è l'ideale per osservare i grandi mammiferi. L'ultima foresta pluviale vergine rimasta in Sierra Leone si estende sulle Gola Hills nel Sud-est del Paese, e sono in molti a sperare che l'attuale Gola Forest Reserve, dimora di molti scimpanzé, sia dichiarata parco nazionale. Grazie al fatto di trovarsi in una zona remota del Paese, la foresta pluviale d'altura della Loma Mountains Forest Reserve, che circonda il Monte Bintumani, è ancora in gran parte incontaminata. Gli appassionati di birdwatching frequentano la Kambui Hills Forest Reserve, nei pressi di Kenema, per l'avvistamento quasi garantito del picatarte collobianco.

La maggior parte delle foreste originarie della Sierra Leone è stata distrutta per ricavarne legname, per estrarre minerali o a causa di pratiche agricole insostenibili, e oggi ne rimane soltanto il 5%. L'impatto della popolazione, aggravato dal ritorno dei rifugiati, minaccia il poco che resta. Il rapido sviluppo sulle alture che circondano Freetown ha cominciato a causare inondazioni nella parte sottostante. L'estrazione di diamanti sta inquinando il fiume Sewa e l'estrazione dell'oro sta lentamente prosciugando il lago sacro di Sonfon.

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