Deserto

Deserto del Gobi

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Il deserto del Gobi, o semplicemente Gobi, è una vasta regione desertica e semi-desertica dell'Asia orientale, estesa attraverso gran parte di Mongolia e Cina.

Clima

Il clima è nettamente continentale e arido: gli inverni sono rigidi, le primavere secche e fredde e le estati calde. L'escursione termica annua è considerevole, con minime medie di gennaio che raggiungono i -40 °C e massime medie di luglio che possono salire fino a 45 °C; altrettanto pronunciata può essere l'escursione termica giornaliera. Le precipitazioni totali annue variano da meno di 50 mm a ovest a più di 200 mm nel nord-est. Condizioni climatiche di tipo monsonico si riscontrano nelle regioni orientali, che ricevono la maggior parte delle precipitazioni in estate. In autunno, inverno e primavera il Gobi è spazzato da venti settentrionali e nord-occidentali.

Idrografia

Il drenaggio del deserto è in gran parte sotterraneo; i fiumi superficiali hanno scarso flusso costante. I torrenti di montagna sono confinati ai margini del deserto, e anche allora si prosciugano rapidamente disperdendo le proprie acque nel terreno lasso o nelle chiuse depressioni salate. Molti fiumi scorrono solo in estate. D'altra parte, l'acqua sotterranea è piuttosto diffusa e di qualità sufficiente per consentire l'allevamento del bestiame.

Durante l'Olocene (vale a dire negli ultimi 11.700 anni), i laghi del Gobi si sono ridotti di dimensioni, lasciando una serie di terrazze considerevolmente più distanti e più alte delle attuali sponde. Infatti, i laghi Orog e Bööntsagaan, nella parte più orientale dell'Altai della Mongolia, e il lago Ulaan, nel nord-ovest dell'Altai del Gobi, sono solo mere ombre di ciò che erano in passato.

Il suolo del Gobi è principalmente bruno-grigiastro e bruno carbonaceo (ricco di carbonio), gessoso (contenente gesso) o a ghiaia grossolana, spesso combinato con paludi salmastre sabbiose e takyr.

Flora

In risposta alle dure condizioni climatiche, soprattutto ai freddi rigori invernali, la flora mostra un'interruzione di attività molto lunga, anche di alcuni mesi, e anche un rallentamento estivo dovuto al calore. La vegetazione è caratterizzata da zolle di graminacee sparse e discontinue, miste a piccoli arbusti; talvolta l'insieme delle specie vegetali è molto simile a quello dei limitrofi semideserti centrasiatici, ma nelle zone più aride le piante sono molto più sparse, con enormi vuoti di vegetazione. Nelle zone in cui sussiste il substrato salato, prevalgono specie dei generi Salsola e Anabasis, nelle dune è dominante Haloxylon ammodendron, e in ampie aree a diverso substrato alcune Ephedra e Stipa.

Fauna

La fauna del Gobi mostra molti elementi in comune con le aree semidesertiche e con quelle steppiche più aride dell'Asia centrale. Tra i mammiferi la specie più grande, e forse più caratteristica, è senz'altro il cammello (Camelus bactrianus), che come si è detto, ormai è quasi estinto allo stadio selvatico ma che, date le sue peculiari specializzazioni al clima arido, è di estrema utilità alle popolazioni asiatiche che lo usano come mezzo di trasporto, per il latte e la lana. Tra i grandi erbivori, vi sono la gazzella della Mongolia (Procapra gutturosa) e la gazzella subgutturosa (Gazella subgutturosa), ma anche la saiga (Saiga tatarica), queste ultime due diffuse con una razza endemica, e ancora l'argali (Ovis ammon), l'emione (Equus hemionus hemionus) e un tempo anche il cavallo di Pržewalski (Equus ferus przewalskii), elemento steppico ormai ristretto in un'area semidesertica della Mongolia. Il più grande predatore della zona è il lupo della Mongolia (Canis lupus chanco), una sottospecie di lupo grigio che, grazie alle grandi dimensioni e al lavoro di squadra, è l'unico carnivoro di queste parti specializzato nella caccia ai grandi erbivori. Molto più numerosi, come in altre aree desertiche del mondo, sono i roditori.

Tra questi, praticamente esclusivi del Gobi sono il criceto nano di Roborovskij (Phodopus roborovskii), quello della Zungaria (P. sungorus) e quello della Mongolia (Allocricetulus curtatus). Molto caratteristici per gli speciali adattamenti alla corsa a salti sono il gerbillo gigante (Rhombomys opimus), il gerboa dai piedi rugosi (Dipus sagitta) e altri Dipodidi dei generi Allactaga, Cardiocranius, Salpingotus ed Euchoreutes. Anche tra i lagomorfi vi sono degli interessanti elementi pressoché endemici come il pika della Dauria (Ochotona dauurica) e quello di Pallas (O. pallasi). Tra i predatori di questi topi e pika un ruolo importante è svolto dal gatto del deserto della Cina (Felis bieti) e dal manul (Otocolobus manul), ma anche dalla puzzola marmorizzata (Vormela peregusna), più comune nelle steppe. Anche tra le numerose specie di uccelli, molte sono in comune con le aree steppiche centroasiatiche e nell'insieme la composizione faunistica ricorda, almeno a livello generico, quella dei deserti asiatici e nordafricani. Tra i rapaci diurni il falco di Barberia (Falco pelegrinoides) caccia soprattutto uccelli, mentre la poiana degli altipiani (Buteo hemilasius), quella codabianca (B. rufinus) e anche l'aquila anatraia maggiore (Clanga clanga) si nutrono soprattutto dei vari roditori.

Alcune specie di uccelli vivono soprattutto al suolo, e presentano colorazioni criptiche con il substrato: tra questi il sirratte di Pallas (Syrrhaptes paradoxus), ampiamente diffuso anche in aree steppiche, la starna daurica (Perdix dauurica) e alcuni Alaudidi. Assai comuni sono alcune specie di monachelle del genere Oenanthe, ma caratteristici del Gobi sono soprattutto il trombettiere mongolo (Bucanetes mongolicus), il passero del saxaul (Passer ammodendri), che prende il nome da una pianta della famiglia Chenopodiacee comune nei deserti centroasiatici, o alcuni Emberizidi del genere Emberiza e Fringillidi del genere Carpodacus. Tra i rettili, numerosi sono soprattutto i sauri come alcune specie del genere Phrynocephalus, ma soprattutto le lucertole del genere Eremias, come Eremias przewalskii e E. multiocellata.

Geografia umana

La densità di popolazione è bassa, meno di un abitante per chilometro quadrato; gli abitanti sono prevalentemente mongoli e, nella Mongolia Interna, cinesi han. Nella Mongolia Interna la popolazione cinese è aumentata notevolmente a partire dal 1950. L'occupazione principale degli abitanti è l'allevamento di bestiame nomade, sebbene l'agricoltura sia predominante nelle regioni in cui sono concentrati i cinesi. Le abitazioni tradizionali dei nomadi mongoli sono iurte e orger (entrambi tipi di tenda) di feltro, mentre i contadini cinesi vivono in case di argilla costruite con mattoni crudi.

Nel Gobi, in particolare nelle sue zone semidesertiche, l'allevamento del bestiame costituisce la principale attività economica, con ovini e caprini che costituiscono più della metà degli animali allevati. Secondi per importanza sono i bovini. I cavalli costituiscono solo una piccola percentuale del totale e, insieme ai bovini, sono concentrati sulle più verdeggianti regioni semidesertiche del sud-est. Un numero consistente di animali allevati è costituito da cammelli della Battriana, ancora utilizzati per il trasporto in alcune zone. Il pascolo per i bovini è disponibile tutto l'anno grazie alle scorte di acque sotterranee. L'allevamento del bestiame è prevalentemente nomade e le mandrie si spostano più volte all'anno, coprendo distanze anche di 190 km in linea d'aria.

I depositi di minerali utili sono scarsi, ma nella regione vengono estratti salgemma, carbone, petrolio, rame e altri minerali grezzi. L'agricoltura viene praticata solo lungo le valli fluviali. Il Gobi è attraversato da ferrovie nelle sue parti orientali e occidentali, in particolare dalla linea che dalle regioni centro-meridionali della Mongolia Interna giunge fino a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Nella regione vi sono anche diverse autostrade: tra la Cina orientale e lo Xinjiang attraverso i Bei Shan e il Gobi del Gaxun; tra la città di Kalgan (o Zhangjiakou) nella Mongolia Interna (a nord-ovest di Pechino) e Ulan Bator; e tra Ulan Bator e Dalanzadgad nella Mongolia meridionale, circa 500 km a sud/sud-ovest di Ulan Bator. Inoltre, il Gobi è attraversato in tutte le direzioni da antiche rotte carovaniere.

Dagli anni '50, l'aumento della popolazione e l'utilizzo eccessivo delle terre marginali hanno portato alla riduzione della copertura vegetale e all'erosione del suolo, con il risultato di un'espansione generale della superficie desertica del Gobi a scapito delle praterie semiaride ai suoi margini. Negli anni '80, l'industrializzazione nel Gobi ha intensificato l'inquinamento ambientale. Un esempio significativo è la contaminazione da fosfati delle falde acquifere causata dalla produzione di fertilizzanti chimici nella zona di Hohhot, che ha influito negativamente sulle mandrie locali. Anche la contaminazione con l'arsenico è diventata un grave problema nelle zone in cui l'acqua dei pozzi si è esaurita, e migliaia di persone sono state colpite da tale penuria. I processi utilizzati per estrarre determinati minerali in grandi quantità, in particolare il rame, hanno portato anche alla contaminazione delle acque sotterranee in altri siti. Elevati livelli di radiazioni causati dal fallout sono stati rilevati nel Gobi occidentale nell'area intorno al principale sito di test nucleari della Cina vicino al Lop Nur.

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Il deserto del Gobi, o semplicemente Gobi, è una vasta regione desertica e semi-desertica dell'Asia orientale, estesa attraverso gran parte di Mongolia e Cina.

Clima

Il clima è nettamente continentale e arido: gli inverni sono rigidi, le primavere secche e fredde e le estati calde. L'escursione termica annua è considerevole, con minime medie di gennaio che raggiungono i -40 °C e massime medie di luglio che possono salire fino a 45 °C; altrettanto pronunciata può essere l'escursione termica giornaliera. Le precipitazioni totali annue variano da meno di 50 mm a ovest a più di 200 mm nel nord-est. Condizioni climatiche di tipo monsonico si riscontrano nelle regioni orientali, che ricevono la maggior parte delle precipitazioni in estate. In autunno, inverno e primavera il Gobi è spazzato da venti settentrionali e nord-occidentali.

Idrografia

Il drenaggio del deserto è in gran parte sotterraneo; i fiumi superficiali hanno scarso flusso costante. I torrenti di montagna sono confinati ai margini del deserto, e anche allora si prosciugano rapidamente disperdendo le proprie acque nel terreno lasso o nelle chiuse depressioni salate. Molti fiumi scorrono solo in estate. D'altra parte, l'acqua sotterranea è piuttosto diffusa e di qualità sufficiente per consentire l'allevamento del bestiame.

Durante l'Olocene (vale a dire negli ultimi 11.700 anni), i laghi del Gobi si sono ridotti di dimensioni, lasciando una serie di terrazze considerevolmente più distanti e più alte delle attuali sponde. Infatti, i laghi Orog e Bööntsagaan, nella parte più orientale dell'Altai della Mongolia, e il lago Ulaan, nel nord-ovest dell'Altai del Gobi, sono solo mere ombre di ciò che erano in passato.

Il suolo del Gobi è principalmente bruno-grigiastro e bruno carbonaceo (ricco di carbonio), gessoso (contenente gesso) o a ghiaia grossolana, spesso combinato con paludi salmastre sabbiose e takyr.

Flora

In risposta alle dure condizioni climatiche, soprattutto ai freddi rigori invernali, la flora mostra un'interruzione di attività molto lunga, anche di alcuni mesi, e anche un rallentamento estivo dovuto al calore. La vegetazione è caratterizzata da zolle di graminacee sparse e discontinue, miste a piccoli arbusti; talvolta l'insieme delle specie vegetali è molto simile a quello dei limitrofi semideserti centrasiatici, ma nelle zone più aride le piante sono molto più sparse, con enormi vuoti di vegetazione. Nelle zone in cui sussiste il substrato salato, prevalgono specie dei generi Salsola e Anabasis, nelle dune è dominante Haloxylon ammodendron, e in ampie aree a diverso substrato alcune Ephedra e Stipa.

Fauna

La fauna del Gobi mostra molti elementi in comune con le aree semidesertiche e con quelle steppiche più aride dell'Asia centrale. Tra i mammiferi la specie più grande, e forse più caratteristica, è senz'altro il cammello (Camelus bactrianus), che come si è detto, ormai è quasi estinto allo stadio selvatico ma che, date le sue peculiari specializzazioni al clima arido, è di estrema utilità alle popolazioni asiatiche che lo usano come mezzo di trasporto, per il latte e la lana. Tra i grandi erbivori, vi sono la gazzella della Mongolia (Procapra gutturosa) e la gazzella subgutturosa (Gazella subgutturosa), ma anche la saiga (Saiga tatarica), queste ultime due diffuse con una razza endemica, e ancora l'argali (Ovis ammon), l'emione (Equus hemionus hemionus) e un tempo anche il cavallo di Pržewalski (Equus ferus przewalskii), elemento steppico ormai ristretto in un'area semidesertica della Mongolia. Il più grande predatore della zona è il lupo della Mongolia (Canis lupus chanco), una sottospecie di lupo grigio che, grazie alle grandi dimensioni e al lavoro di squadra, è l'unico carnivoro di queste parti specializzato nella caccia ai grandi erbivori. Molto più numerosi, come in altre aree desertiche del mondo, sono i roditori.

Tra questi, praticamente esclusivi del Gobi sono il criceto nano di Roborovskij (Phodopus roborovskii), quello della Zungaria (P. sungorus) e quello della Mongolia (Allocricetulus curtatus). Molto caratteristici per gli speciali adattamenti alla corsa a salti sono il gerbillo gigante (Rhombomys opimus), il gerboa dai piedi rugosi (Dipus sagitta) e altri Dipodidi dei generi Allactaga, Cardiocranius, Salpingotus ed Euchoreutes. Anche tra i lagomorfi vi sono degli interessanti elementi pressoché endemici come il pika della Dauria (Ochotona dauurica) e quello di Pallas (O. pallasi). Tra i predatori di questi topi e pika un ruolo importante è svolto dal gatto del deserto della Cina (Felis bieti) e dal manul (Otocolobus manul), ma anche dalla puzzola marmorizzata (Vormela peregusna), più comune nelle steppe. Anche tra le numerose specie di uccelli, molte sono in comune con le aree steppiche centroasiatiche e nell'insieme la composizione faunistica ricorda, almeno a livello generico, quella dei deserti asiatici e nordafricani. Tra i rapaci diurni il falco di Barberia (Falco pelegrinoides) caccia soprattutto uccelli, mentre la poiana degli altipiani (Buteo hemilasius), quella codabianca (B. rufinus) e anche l'aquila anatraia maggiore (Clanga clanga) si nutrono soprattutto dei vari roditori.

Alcune specie di uccelli vivono soprattutto al suolo, e presentano colorazioni criptiche con il substrato: tra questi il sirratte di Pallas (Syrrhaptes paradoxus), ampiamente diffuso anche in aree steppiche, la starna daurica (Perdix dauurica) e alcuni Alaudidi. Assai comuni sono alcune specie di monachelle del genere Oenanthe, ma caratteristici del Gobi sono soprattutto il trombettiere mongolo (Bucanetes mongolicus), il passero del saxaul (Passer ammodendri), che prende il nome da una pianta della famiglia Chenopodiacee comune nei deserti centroasiatici, o alcuni Emberizidi del genere Emberiza e Fringillidi del genere Carpodacus. Tra i rettili, numerosi sono soprattutto i sauri come alcune specie del genere Phrynocephalus, ma soprattutto le lucertole del genere Eremias, come Eremias przewalskii e E. multiocellata.

Geografia umana

La densità di popolazione è bassa, meno di un abitante per chilometro quadrato; gli abitanti sono prevalentemente mongoli e, nella Mongolia Interna, cinesi han. Nella Mongolia Interna la popolazione cinese è aumentata notevolmente a partire dal 1950. L'occupazione principale degli abitanti è l'allevamento di bestiame nomade, sebbene l'agricoltura sia predominante nelle regioni in cui sono concentrati i cinesi. Le abitazioni tradizionali dei nomadi mongoli sono iurte e orger (entrambi tipi di tenda) di feltro, mentre i contadini cinesi vivono in case di argilla costruite con mattoni crudi.

Nel Gobi, in particolare nelle sue zone semidesertiche, l'allevamento del bestiame costituisce la principale attività economica, con ovini e caprini che costituiscono più della metà degli animali allevati. Secondi per importanza sono i bovini. I cavalli costituiscono solo una piccola percentuale del totale e, insieme ai bovini, sono concentrati sulle più verdeggianti regioni semidesertiche del sud-est. Un numero consistente di animali allevati è costituito da cammelli della Battriana, ancora utilizzati per il trasporto in alcune zone. Il pascolo per i bovini è disponibile tutto l'anno grazie alle scorte di acque sotterranee. L'allevamento del bestiame è prevalentemente nomade e le mandrie si spostano più volte all'anno, coprendo distanze anche di 190 km in linea d'aria.

I depositi di minerali utili sono scarsi, ma nella regione vengono estratti salgemma, carbone, petrolio, rame e altri minerali grezzi. L'agricoltura viene praticata solo lungo le valli fluviali. Il Gobi è attraversato da ferrovie nelle sue parti orientali e occidentali, in particolare dalla linea che dalle regioni centro-meridionali della Mongolia Interna giunge fino a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Nella regione vi sono anche diverse autostrade: tra la Cina orientale e lo Xinjiang attraverso i Bei Shan e il Gobi del Gaxun; tra la città di Kalgan (o Zhangjiakou) nella Mongolia Interna (a nord-ovest di Pechino) e Ulan Bator; e tra Ulan Bator e Dalanzadgad nella Mongolia meridionale, circa 500 km a sud/sud-ovest di Ulan Bator. Inoltre, il Gobi è attraversato in tutte le direzioni da antiche rotte carovaniere.

Dagli anni '50, l'aumento della popolazione e l'utilizzo eccessivo delle terre marginali hanno portato alla riduzione della copertura vegetale e all'erosione del suolo, con il risultato di un'espansione generale della superficie desertica del Gobi a scapito delle praterie semiaride ai suoi margini. Negli anni '80, l'industrializzazione nel Gobi ha intensificato l'inquinamento ambientale. Un esempio significativo è la contaminazione da fosfati delle falde acquifere causata dalla produzione di fertilizzanti chimici nella zona di Hohhot, che ha influito negativamente sulle mandrie locali. Anche la contaminazione con l'arsenico è diventata un grave problema nelle zone in cui l'acqua dei pozzi si è esaurita, e migliaia di persone sono state colpite da tale penuria. I processi utilizzati per estrarre determinati minerali in grandi quantità, in particolare il rame, hanno portato anche alla contaminazione delle acque sotterranee in altri siti. Elevati livelli di radiazioni causati dal fallout sono stati rilevati nel Gobi occidentale nell'area intorno al principale sito di test nucleari della Cina vicino al Lop Nur.

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