L'averla piumata crestagrigia (Prionops poliolophus Fischer & Reichenow, 1884) è un uccello passeriforme della famiglia dei Vangidae.
Il nome scientifico della specie, poliolophus, deriva dall'unione delle parole greche πολιος (polios, "grigio") e λοφος (lophos, "cresta"), col significato di "dalla cresta grigia", sicché il suo nome comune altro non ne è che la traduzione..
Misura 23–26 cm di lunghezza e pesa circa 49 g.
Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di grossa testa allungata e squadrata, becco uncinato, forti zampe, ali arrotondate e coda lunga e dall'estremità squadrata: questi uccelli porriedono inoltre un caratteristico ciuffo erettile di piume sulla fronte. Nel complesso, l'averla piumata crestagrigia somiglia molto all'affine averla dall'elmo crestalunga, rispetto alla quale presenta dimensioni medie maggiori e colorazione più scura.
Il piumaggio è grigio-biancastro sulla testa (più scuro sulla cresta), mentre dalla nuca parte una banda grigio-nerastra che forma due "basette" a mezzaluna ai lati della testa: collo, petto, ventre e sottocoda sono di colore bianco, mentre ali, dorso e coda sono di colore nero (le prime con copritrici dall'orlo bianco, a formare una linea continua di questo colore su tutta l'ala).
Il becco è nero, le zampe sono di color carnicino-rosato e gli occhi sono di colore giallo chiaro, con cerchio perioculare nero.
L'averla piumata crestagrigia occupa un areale piuttosto limitato che abbraccia l'area di confine occidentale fra Kenya e Tanzania: la maggior parte delle coppie nidificanti sembrerebbe localizzata nella zona attorno al lago Naivasha.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla savana alberata a predominanza di acacia e Tarchonantheae, oltre che dalla macchia alberata secca in prossimità dei fiumi, fino a 2200 m di quota.
Si tratta di uccelli diurni e gregari, che vivono in gruppi permanenti composti anche da 12-17 individui, solitamente legati fra loro da legami di parentela (coppia riproduttrice con figli di più covate): i vari gruppi si dedicano alla difesa del territorio ed i loro membri si tengono in continuo contatto fra di loro mediante una serie di aspri richiami schioccanti.
CLa dieta di questi uccelli è poco documentata, ma verosimilmente essi si nutrono principalmente di insetti, larve ed altri invertebrati.
La specie sembrerebbe in grado di riprodursi durante tutto l'arco dell'anno, con picchi delle schiuse fra aprile e maggio: questi uccelli sono monogami, ma la coppia in riproduzione viene aiutata (specialmente durante l'allevamento della prole) anche dagli altri componenti del gruppo.
Il nido, a forma di tazza, viene costruito nel folto della vegetazione: la sua intelaiatura è fatta di solito con pezzi di corteccia, e l'interno viene foderato e reso liscio con ragnatele, che vengono utilizzate anche per far aderire il nido al ramo.Al suo interno la femmina depone 3-4 uova: talvolta nello stesso nido possono essere deposte più covate. Tutti i membri del gruppo si dedicano alla cova, che dura tra i 16 e i 18 giorni, ed all'allevamento della prole, che dura circa un mese e mezzo.
La specie è minacciata soprattutto dalla perdita dell'habitat e dal suo degrado, a causa dell'aumento della densità dei capi di bestiame presenti nelle zone in cui abita e alla conversione delle savane alberate in terreni agricoli, insediamenti urbani o altre strutture artificiali. Di conseguenza, essa ha subito un consistente e rapido declino, tanto che attualmente viene classificata come specie prossima alla minaccia (Near Threatened) sulla IUCN Red List.