L'arvicola del Nord (Microtus oeconomus (Pallas, 1776)) è un mammifero appartenente alla sottofamiglia delle arvicole (Arvicolinae). È presente negli habitat umidi di gran parte dell'Olartico; in Europa il confine occidentale del suo areale attraversa la Germania all'incirca lungo l'Elba.
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inizia conÈ un roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza testa-tronco di 95-135 mm, la lunghezza della coda di 39-64 mm, la lunghezza del piede posteriore 17,3-21,0 mm e la lunghezza dell'orecchio di 11-14 mm. Pesa 20-64 g. La pelliccia è di colore grigio-giallastro sulla parte superiore e biancastro su quella inferiore. La parte centrale del dorso è marrone scuro-nerastra.
L'area di distribuzione dell'arvicola del Nord copre ampie parti dell'Olartico settentrionale. In Eurasia il suo areale, più o meno continuo, si estende in direzione ovest-est dall'Europa centro-orientale e dalla Norvegia settentrionale fino alla Kamčatka e alle Curili. Il limite occidentale della distribuzione attraversa la Germania all'incirca lungo l'Elba. In direzione nord-sud, l'areale europeo si estende dalla Norvegia settentrionale alla Polonia meridionale. A ovest e a sud dell'areale contiguo vi sono popolazioni relitte geograficamente isolate lungo la costa finlandese del mar Baltico, nella Norvegia meridionale e nell'adiacente Svezia centrale, nei Paesi Bassi e nel triangolo di confine tra Austria orientale, Ungheria sud-occidentale e Slovacchia. La specie vive anche nel Nordamerica nord-occidentale dalla costa occidentale dell'Alaska al Canada centro-settentrionale.
L'arvicola del Nord mostra una stretta preferenza per gli habitat umidi con vegetazione alta e fitta. È presente in prati umidi, canneti, brughiere, foreste di ontani e rive di fiumi e ruscelli, nonché in torbiere e lungo i fossi che delimitano i terreni coltivati. Per trascorrere l'inverno si ritira nelle zone più asciutte all'interno delle aree in cui vive, ma anche nei prati vicini meno umidi o addirittura nelle abitazioni.
Le arvicole del Nord sono buone nuotatrici. Il sistema di gallerie che costituiscono la tana, talvolta sviluppata su più piani, è disposto tra cuscini di torba e muschio, estendendosi in parte anche in superficie tra la fitta vegetazione erbacea. All'interno di questo sistema di corridoi vi sono punti fissi adibiti a latrine e a magazzini di cibo. Questo, che probabilmente è esclusivamente di origine vegetale, è costituito da graminacee, carici, piante erbacee, giovani canne ed equiseti; in inverno viene spesso mangiato lo strato esterno dei giunchi.
La riproduzione avviene da metà marzo o inizio aprile a fine settembre, protraendosi in casi eccezionali anche fino a novembre. Il periodo di gestazione va dai 20 ai 23 giorni. Ogni nidiata è costituita da 3-9 piccoli, generalmente 5-7. Le arvicole neonate pesano 1,9-3,1 g. Gli occhi si aprono a 10 giorni di età e l'allattamento si protrae per circa tre settimane. Come presso altri membri del genere Microtus, le femmine sono sessualmente mature già dopo poche settimane di vita.
Secondo la IUCN, la specie, nella sua complessità, non è da considerarsi minacciata (Least Concern). Tuttavia, nella parte sud-occidentale della sua distribuzione, in Polonia, il suo areale si sta restringendo e in Germania viene elencata come specie «in pericolo di estinzione» (Categoria 3) sulla Lista Rossa a causa della sua stretta correlazione con habitat aperti ampiamente utilizzati dall'uomo che rischiano di essere sfruttati ancora di più. Minacciate di estinzione sono anche le popolazioni geograficamente isolate dei Paesi Bassi e del triangolo di confine tra Austria, Ungheria e Slovacchia, nonché una serie di popolazioni delle isole del Nordamerica.
Le popolazioni dei Paesi Bassi e della regione Austria-Ungheria-Slovacchia (in passato considerate come sottospecie distinte, rispettivamente M. o. arenicola e M. o. mehelyi) sono elencate negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat e sono quindi considerate specie di interesse comunitario rigorosamente protette nell'Unione europea per le quali devono essere designate aree protette speciali.
