L'arpia della Nuova Guinea (Harpyopsis novaeguineae Salvadori, 1875), unica specie del genere Harpyopsis Salvadori, 1875, è un uccello rapace della famiglia degli Accipitridi endemico della Nuova Guinea.
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Mo
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Ge
Generalmente solitarioNo
Non-migratorioP
inizia conMisura 72-90 cm di lunghezza, per un peso di 1600-2400 g; l'apertura alare è di 121-157 cm.
Quest'aquila di grandi dimensioni ha ali corte e larghe, una coda lunga e arrotondata, zampe nude di colore giallo e una corta cresta cespugliosa. L'estremità dell'ala ripiegata raggiunge a malapena la base della coda. Nel maschio adulto, le penne delle parti superiori sono di colore grigio-bruno, con barre scure e bordi color crema. Sulla coda vi sono quattro o cinque barre, oltre ad una larga banda subterminale nerastra. Le parti inferiori sono color crema, con gola e petto più o meno sfumati di grigio e fianchi macchiati di marrone. Viste dal basso nell'esemplare in volo, queste parti inferiori color crema creano un netto contrasto con la colorazione più scura della testa. Le barre e la banda subterminale nere spiccano nettamente sullo sfondo grigio delle sotto-caudali. La femmina giovane somiglia molto al maschio adulto. Presenta, tuttavia, parti superiori più chiare e più uniformi e parti inferiori dai toni più camoscio. Sulla coda si trovano sette od otto barre sottili e la banda subterminale è assente. In volo, le parti inferiori camoscio-crema appaiono più uniformi e la coda e la parte distale delle remiganti sono finemente barrate.
L'habitat in cui è più frequente è senza dubbio costituito dalle foreste primarie indisturbate e dalle foreste a galleria, ma frequenta anche le radure e gli spazi aperti, i dintorni delle savane e delle boscaglie fino a 3200 metri di altitudine. Come suggerisce il nome, questa specie è endemica della Nuova Guinea, dove occupa la quasi totalità dell'isola, dalla penisola di Vogelkop, in Papuasia Occidentale, fino alla baia di Milne, nell'estremità orientale. È assente solamente da poche aree della catena centrale al di sopra dei 3000 metri.
Questo uccello discreto è piuttosto solitario. Si sposta volando a quota relativamente bassa. Sorvola volteggiando le cime degli alberi della volta ad altitudini tra i 30 e i 60 metri dal suolo. Plana solo molto raramente. Quando caccia, si tuffa in picchiata e colpisce la preda alla maniera dei grandi accipitridi. Nella foresta, si appollaia su grossi rami, adottando una postura abbastanza verticale e curvando la coda in avanti. L'aquila fa udire il suo grido all'alba o al crepuscolo. Si tratta di un susseguirsi di note rapide e basse perfettamente distanziate l'una dall'altra (uno staccato), a volte seguite da alcuni buk-buk-buk. Altri osservatori hanno descritto il suo grido come un bung abbastanza simile al suono della corda di un arco che si distende.
Questo predatore molto efficace si nutre di animali abbastanza grandi, come opossum, ratti, wallaby e persino cani e maiali. Mangia anche lucertole e, se ne ha l'occasione, uccelli. Si sposta correndo sul terreno, si arrampica su tronchi e rami e utilizza i suoi artigli per strappare le prede camuffate tra gli alberi.
Riguardo alla riproduzione abbiamo a disposizione solo poche informazioni. Per quanto ne sappiamo, questa specie alleva un unico piccolo e non nidifica tutti gli anni.