L'uccello dei cespugli rossiccio (Atrichornis rufescens Ramsay, 1867) è un uccello passeriforme della famiglia degli Atricornitidi.
Il nome scientifico della specie, rufescens, deriva dal latino e significa "che tende al rosso", in riferimento alla colorazione di questi uccelli: il loro nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.
Misura 17–18,5 cm di lunghezza.
Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, con grossa testa che sembra direttamente incassata nel corpo, becco conico lungo e appuntito, lunghe e poderose zampe, corte ali arrotondate e coda piuttosto lunga e rastremata.
Il piumaggio è di colore bruno scuro con sfumature rossicce (da cui derivano sia il nome comune) su fronte, vertice, nuca, dorso, ali e coda, con sottili strisce trasversali nere: il resto della testa, il petto, il ventre ed i fianchi sono di colore bruno-rossiccio più chiaro rispetto all'area dorsale, mentre la gola ed i lati del petto fino alla base dell'ala sono di colore biancastro ed il sottocoda è di color bruno-mattone.Il dimorfismo sessuale è ben evidente anche se non estremo, con la femmina dal bianco golare più esteso, che comprende tutto il petto e la parte superiore del ventre.
L'uccello dei cespugli rossiccio è endemico dell'Australia, della quale occupa una sottile e frammentaria fascia pedemontana costituita dalle pendici orientali della Grande Catena Divisoria fra il Queensland sud-orientale ed il Nuovo Galles del Sud nord-orientale.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta umida temperata e subtropicale al di sopra dei 600 m di quota, con denso e impenetrabile sottobosco e spessa copertura di materiale vegetale marcescente al suolo.
Si tratta di uccelli diurni e solitari, che vivono in territori ben definiti e si rivelano estremamente timidi e difficili da avvistare, sebbene nei luoghi in cui essi sono diffusi non sia difficile sentirne i richiami, alti e melodiosi e spesso contenenti imitazioni dei versi di altri uccelli australiani. Le femmine sono state osservate raramente, e di esse è noto soltanto che emettono sommesse grida di richiamo, simili a degli squittii.
La dieta di questi uccelli è ancora poco conosciuta: sono stati osservati nutrirsi di piccoli coleotteri, lumache e delle loro uova, ma si pensa che essi si nutrano di una varietà di insetti ed altri piccoli invertebrati rinvenuti al suolo, oltre che di bacche, frutti e granaglie.
Si conosce molto poco circa la riproduzione di questi uccelli, che parrebbe avvenire fra settembre e novembre: molto verosimilmente, essa non differisce in maniera significativa per modalità e tempistica da quanto osservabile nell'affine e congenere uccello dei cespugli chiassoso.
Considerato prossimo all'estinzione fino agli anni '50, L'uccello dei cespugli rossiccio ha visto nuovamente il suo stato di conservazione deteriorarsi rapidamente durante gli ultimi anni: classificato dall'IUCN come prossima alla minaccia (NT) fino al 2004, in quell'anno il suo status venne corretto in Vulnerabile (VU), fino a divenire In pericolo (EN) nel 2012: attualmente il numero di questi uccelli è stimato in circa 12.000 coppie.
Fra le minacce più gravi per la sopravvivenza di questa specie vi sono sicuramente l'esiguità e la frammentarietà dell'areale di diffusione, l'alterazione dell'habitat (nello scegliere il quale questi uccelli sono particolarmente esigenti) e la predazione da parte dei carnivori introdotti.