Lupo grigio nordoccidentale, Lupo grigio della valle del mackenzie, Lupo del canada settentrionale, Lupo dell'alaska
Il lupo grigio nordoccidentale (Canis lupus occidentalis), detto anche lupo grigio della Valle del Mackenzie, lupo del Canada settentrionale o lupo dell'Alaska, è una sottospecie di lupo grigio indigeno del Nordamerica nordoccidentale. È la variante più grande della specie.
Si tratta della sottospecie di lupo grigio più grossa, mediamente un maschio raggiunge i 45-66 Kg mentre la femmina pesa intorno ai 36-59 Kg: Uno dei più grandi esemplari mai rinvenuti era un maschio dell'Alaska pesante 79,4 chili, ucciso presso il fiume 70 Mile nel 1939. Inoltre anche la sua lunghezza è ben al di sopra degli altri lupi, aggirandosi mediamente tra 112-170 cm. Gli esemplari più grandi possono raggiungere i 213 cm contando la coda. Usando come punto di riferimento il lupo europeo, John Richardson descrisse il lupo nordoccidentale come un animale più robusto, con una testa più grossa, il muso meno appuntito, le orecchie più corte e il pelo più folto.Nella tundra d'Alaska il colore dei lupi è generalmente bianco, mentre nell'Alaska interiore e nello Yukon Il colore della pelliccia è solitamente grigio scuro o marrone chiaro, ma può variare dal bianco al nero.
Solo in Alaska, sono presenti 6,000-11,000 lupi, mentre il numero negli Stati Uniti occidentali è abbastanza ridotto.A Washington se ne trovano all'incirca 108 e nel Wyoming almeno 311.Nell'Oregon, la stima minima è di 150 lupi, nell'Idaho ce ne sono approssimativamente 1,550 mentre in Montana ci sono circa 1,140 lupi.
In media, un branco di lupi nordoccidentali è composto dai 7 ai 9 esemplari, ma il numero di animali può variare. Come per le altre popolazioni, anch'esso consiste in una coppia di genitori (la cosiddetta coppia alpha) seguita dalla loro prole. Un lupo alla ricerca di un nuovo branco può percorrere fino a 500 km. L'età riproduttiva è raggiunta ad un anno, e la cucciolata media è composta da 4-6 lupacchiotti.
La dieta del lupo nordoccidentale varia da zona a zona: nello Yukon meridionale la preda preferita è l'alce, seguito dal caribù e dalla pecora di Dall, mentre nel North Slope la preda principale è il caribù. Quando cacciano le alci, i lupi uccidono principalmente i cuccioli e gli esemplari anziani, quando fuggono. Generalmente, il tasso di successo del lupo nella caccia all'alce è del 10%. Un branco di lupi uccide mediamente un alce ogni 5-6 giorni, sfamandosi con esso per 2-3 giorni. Solitamente, un alce sana e adulta non fugge di fronte ai lupi, a differenza dei caribù che, così facendo, diminuiscono le loro possibilità di sopravvivenza (i lupi preferiscono cacciare le prede che fuggono). In media, un branco di lupi in inverno uccide un caribù ogni tre giorni, sfamandosi con le sue carni per una sola giornata. Le pecore di Dall sono una preda frequente per il lupo dello nel Parco nazionale e riserva di Kluane, quando alci e caribù sono scarsi o assenti.
Anche se non esistono studi scientifici al riguardo, si pensa che malattie come la rabbia o il cimurro possano influenzare le popolazioni di questo lupo, al punto che in alcune regioni mettono a repentaglio la sua stabilità.
I lupi grigi nordoccidentali sono stati la sottospecie di lupo reintrodotta nel Parco nazionale di Yellowstone nel 1995-96, dopo quasi settant'anni di assenza dovuti allo sterminio dell'uomo. Il ritorno del grande predatore ha portato enormi benefici all'ecosistema del parco, sconvolto dopo tanti anni dall'assenza di un anello così importante per la catena alimentare.
Con il ritorno del lupo i cervi wapiti sono diminuiti di quasi il 50%, la loro sovrappopolazione li aveva portati a consumare quasi tutta la vegetazione e a doversi concentrare sui giovani pioppi che crescevano lungo i fiumi, togliendo materiale per le dighe naturali dei castori che sono utili ad arginare le piene dei corsi d'acqua.
Il numero di bisonti americani e di cervi dalla coda bianca è invece aumentato, essendoci meno wapiti a contendere le risorse alimentari. I lupi controllano il numero di tutte queste specie di bovini e di cervidi cacciando gli esemplari deboli e malati.
I lupi non nascondono le prede che divorano, lasciando quindi le carcasse agli orsi grizzly, agli orsi neri americani, alle aquile di mare testabianca, alle volpi rosse, ai corvi imperiali e ai coyote, facendone incrementare di conseguenza la popolazione.
Anche i coyote sono diminuiti con il ritorno del lupo, sebbene non abbiano sofferto la stessa drastica riduzione dei wapiti; ciò ha consentito l'aumento di carnivori di medio piccola taglia quali la volpe rossa, la lince rossa e l'aquila reale, ai quali i coyote, troppo numerosi, impedivano di cacciare piccole prede come roditori e lepri.
I puma, che stavano cominciando a cacciare in pianura, sono stati subito respinti dai lupi sulle montagne, dove svolgono un fondamentale ruolo di regolatori delle popolazioni di erbivori come le capre delle nevi, le antilocapre, i bighorn e i cervi mulo.
Siccome per i lupi cacciare i wapiti lungo le sponde dei fiumi è più facile, i cervi stanno lontani dai corsi d'acqua. In questo modo i giovani pioppi possono crescere e diventare grandi alberi, bloccando con le loro radici le inondazioni e fornendo legna per la costruzione delle dighe ai castori. Le dighe dei castori creano alcuni punti d'acqua più tranquilli, che attraggono i pesci. Questi ultimi a loro volta attirano e fanno incrementare le popolazioni di predatori acquatici come lontre e visoni. Oltre ai pesci questi microhabitat attirano e fanno aumentare anche le popolazioni di uccelli acquatici e di alci.