Genere

Monachus monachus

1 specie

La foca monaca mediterranea (Monachus monachus Hermann, 1779) è un mammifero pinnipede della famiglia delle foche.

È una specie minacciata di estinzione, di cui sopravvivono in natura meno di 700 esemplari.

L'areale della foca monaca un tempo comprendeva: tutto il Mediterraneo , il Mar Nero , le coste atlantiche di Spagna e Portogallo , il Marocco , la Mauritania , Madera e le Isole Canarie ; foche erano segnalate spesso anche nella costa sud della Francia .

La foca monaca veniva catturata per essere esibita in pubblico e, a differenza di quella comune, era molto più addomesticabile. Nel dicembre del 1766 un esemplare venne catturato nelle acque della Capraia e portato al Granduca Pietro Leopoldo. Purtroppo sopravvisse soltanto fino alle porte di Firenze. Il 9 maggio del 1767 un esemplare di circa 85 cm fu catturato presso le secche della Meloria da alcuni pescatori mentre riposava sul relitto di un'imbarcazione svedese. Hermann descrisse la specie nel 1778, quando una truppa veneziana, che esibiva in pubblico una foca catturata con le reti nell'autunno del 1777 nell'isola di Cherso, giunse a Strasburgo. Il Buffon, naturalista famoso, trovò un'altra foca a Parigi, sempre proveniente da Cherso, e, ignorando la scoperta dello Hermann, la classificò per conto suo come Phoque a ventre blanc ovvero Phoca albiventer. Evidentemente Cherso divenne il locus classicus della specie, grazie ad una ben orchestrata campagna di cattura veneziana.

Nel corso del '900 l'areale si è fortemente ridotto a causa delle persecuzioni dirette e la foca monaca sopravvive in poche isolate colonie in Grecia , in isole della Croazia meridionale, in Turchia , nell'arcipelago di Madera , in Marocco e Mauritania. Occasionalmente vengono avvistati individui in dispersione, lungo le coste di quasi tutti i paesi mediterranei.

Alla fine del Novecento la foca monaca veniva considerata estinta in Italia, a eccezione di rari avvistamenti di esemplari provenienti dal Nordafrica o, per l'Adriatico, dalla Croazia.

Tuttavia almeno fino al 1980 circa esisteva in Sardegna , prevalentemente nell'area del Golfo di Orosei, un nucleo stabile di 10-20 foche. Nel periodo seguente le segnalazioni si fecero sporadiche, ma non scomparvero mai del tutto; gli esemplari avvistati oscillavano di anno in anno tra uno e cinque, e ancora nel 1986 venne registrata la nascita di un cucciolo.

Nel frattempo già nel 1980 la foca monaca fu avvistata all'Isola del Giglio. A partire dal 2000 gli avvistamenti nell'Arcipelago Toscano, sempre sporadici, si sono fatti però più frequenti e sono avvenuti anche presso altre isole oltre al Giglio (nel 2020 a Capraia e a Pianosa).

Più a nord, la foca monaca è stata avvistata nel 2010 e nel 2015 nell'area marina protetta antistante il borgo di Portofino.

Molto più a sud, a occidente della Sicilia , le Isole Egadi sono un'altra area di tradizionale presenza della foca monaca; l'ultimo esemplare vi fu ucciso nel 1975. Qui la foca è stata rivista per la prima volta nel 2010 da un pescatore locale in prossimità delle Grotta del Cammello, la "casa" prediletta da questo mammifero quattro decenni prima. Negli anni seguenti è stata ritrovata più o meno regolarmente; dal 2016 o 2017 è documentata anche la sua presenza in inverno.

Gli avvistamenti nelle isole del Canale di Sicilia sono stati più irregolari; la foca è stata vista a Lampedusa già dal 1980 e a Pantelleria dal 1985.

Nell'alto Adriatico la foca monaca, a partire dall'Istria dove era segnalata almeno dal 2010, raggiunge irregolarmente la Laguna di Venezia, dove è stata fotografata nel 2013.

Nel basso Adriatico, ci sono state alcune segnalazioni nel Salento in Puglia, in particolare: nel 2014, nel 2017, nel 2020 e nel 2021 nell'area marina protetta di Porto Cesareo.

Un giovane esemplare avvistato a gennaio 2020 nei pressi di Torre San Gennaro, nel brindisino, è stato rinvenuto morto pochi giorni dopo il suo avvistamento

Nel 2010 un pescatore ha avvistato un esemplare al largo del faro dell'isola di Salina.

Il 6 novembre 2020 un pescatore di Lampedusa, Ingargiola Domenico (vedi video sul profilo Facebook) avvista un esemplare di foca monaca nella baia di cala creta a Lampedusa.

Nella notte fra il 4 e il 5 settembre 2022, l'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è riuscito a documentare con un video la presenza di un esemplare in una grotta presso l'Isola di Capraia.

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La foca monaca mediterranea (Monachus monachus Hermann, 1779) è un mammifero pinnipede della famiglia delle foche.

È una specie minacciata di estinzione, di cui sopravvivono in natura meno di 700 esemplari.

L'areale della foca monaca un tempo comprendeva: tutto il Mediterraneo , il Mar Nero , le coste atlantiche di Spagna e Portogallo , il Marocco , la Mauritania , Madera e le Isole Canarie ; foche erano segnalate spesso anche nella costa sud della Francia .

La foca monaca veniva catturata per essere esibita in pubblico e, a differenza di quella comune, era molto più addomesticabile. Nel dicembre del 1766 un esemplare venne catturato nelle acque della Capraia e portato al Granduca Pietro Leopoldo. Purtroppo sopravvisse soltanto fino alle porte di Firenze. Il 9 maggio del 1767 un esemplare di circa 85 cm fu catturato presso le secche della Meloria da alcuni pescatori mentre riposava sul relitto di un'imbarcazione svedese. Hermann descrisse la specie nel 1778, quando una truppa veneziana, che esibiva in pubblico una foca catturata con le reti nell'autunno del 1777 nell'isola di Cherso, giunse a Strasburgo. Il Buffon, naturalista famoso, trovò un'altra foca a Parigi, sempre proveniente da Cherso, e, ignorando la scoperta dello Hermann, la classificò per conto suo come Phoque a ventre blanc ovvero Phoca albiventer. Evidentemente Cherso divenne il locus classicus della specie, grazie ad una ben orchestrata campagna di cattura veneziana.

Nel corso del '900 l'areale si è fortemente ridotto a causa delle persecuzioni dirette e la foca monaca sopravvive in poche isolate colonie in Grecia , in isole della Croazia meridionale, in Turchia , nell'arcipelago di Madera , in Marocco e Mauritania. Occasionalmente vengono avvistati individui in dispersione, lungo le coste di quasi tutti i paesi mediterranei.

Alla fine del Novecento la foca monaca veniva considerata estinta in Italia, a eccezione di rari avvistamenti di esemplari provenienti dal Nordafrica o, per l'Adriatico, dalla Croazia.

Tuttavia almeno fino al 1980 circa esisteva in Sardegna , prevalentemente nell'area del Golfo di Orosei, un nucleo stabile di 10-20 foche. Nel periodo seguente le segnalazioni si fecero sporadiche, ma non scomparvero mai del tutto; gli esemplari avvistati oscillavano di anno in anno tra uno e cinque, e ancora nel 1986 venne registrata la nascita di un cucciolo.

Nel frattempo già nel 1980 la foca monaca fu avvistata all'Isola del Giglio. A partire dal 2000 gli avvistamenti nell'Arcipelago Toscano, sempre sporadici, si sono fatti però più frequenti e sono avvenuti anche presso altre isole oltre al Giglio (nel 2020 a Capraia e a Pianosa).

Più a nord, la foca monaca è stata avvistata nel 2010 e nel 2015 nell'area marina protetta antistante il borgo di Portofino.

Molto più a sud, a occidente della Sicilia , le Isole Egadi sono un'altra area di tradizionale presenza della foca monaca; l'ultimo esemplare vi fu ucciso nel 1975. Qui la foca è stata rivista per la prima volta nel 2010 da un pescatore locale in prossimità delle Grotta del Cammello, la "casa" prediletta da questo mammifero quattro decenni prima. Negli anni seguenti è stata ritrovata più o meno regolarmente; dal 2016 o 2017 è documentata anche la sua presenza in inverno.

Gli avvistamenti nelle isole del Canale di Sicilia sono stati più irregolari; la foca è stata vista a Lampedusa già dal 1980 e a Pantelleria dal 1985.

Nell'alto Adriatico la foca monaca, a partire dall'Istria dove era segnalata almeno dal 2010, raggiunge irregolarmente la Laguna di Venezia, dove è stata fotografata nel 2013.

Nel basso Adriatico, ci sono state alcune segnalazioni nel Salento in Puglia, in particolare: nel 2014, nel 2017, nel 2020 e nel 2021 nell'area marina protetta di Porto Cesareo.

Un giovane esemplare avvistato a gennaio 2020 nei pressi di Torre San Gennaro, nel brindisino, è stato rinvenuto morto pochi giorni dopo il suo avvistamento

Nel 2010 un pescatore ha avvistato un esemplare al largo del faro dell'isola di Salina.

Il 6 novembre 2020 un pescatore di Lampedusa, Ingargiola Domenico (vedi video sul profilo Facebook) avvista un esemplare di foca monaca nella baia di cala creta a Lampedusa.

Nella notte fra il 4 e il 5 settembre 2022, l'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è riuscito a documentare con un video la presenza di un esemplare in una grotta presso l'Isola di Capraia.

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