Si tratta di una specie di piccole dimensioni (circa 8–10 cm) che pesa dai 30 ai 60 grammi.
Il criceto siberiano presenta la particolarità di subire un cambiamento nella colorazione del manto durante i mesi più freddi (in cattivita questo cambiamento potrebbe non esserci): questo avvenimento è stimolato dall'accorciamento delle ore di luce e dalla variazione di temperatura, che diventa più rigida; è un fenomeno derivato da una selezione naturale negli anni che permette a questi animali di essere meglio mimetizzati nella neve e quindi meno notati dai numerosi predatori che attentano alle loro vite.
Questa specie può presentare cinque diverse colorazioni:
Come tutti i criceti, presenta la particolarità di presentare due tasche guanciali atte ad immagazzinare il cibo e trasportarlo nella tana sotterranea che crea scavando una rete di cunicoli o nel nido che costruiscono con il materiale a disposizione; esse fungono anche da mezzo di trasporto temporaneo dei nascituri. La principale attività svolta dal criceto siberiano durante la sua attività notturna (per la quasi totalità delle ore di luce riposa nella tana) è proprio la ricerca del cibo per il quale compie notevoli spostamenti. Ovviamente, se cresciuto in cattività, cambia le sue abitudini e spesso è reattivo durante la giornata. In estate predilige le lunghe dormite diurne e le "corse" notturne.
Il criceto siberiano è un animale molto territoriale. Possiede, come il criceto di Campbell, una ghiandola sul ventre che rilascia sostanze utili a marcare il territorio.
È originario delle aree steppose e semi-desertiche del Kazakistan, della Siberia sud-orientale e della Chakassia (Russia).
Presenta un metabolismo, e quindi una crescita, molto veloce: raggiunge la maturità sessuale in un mese e mezzo-due mesi; la femmina, una volta fecondata nei 4 giorni del ciclo estrale, vive un periodo di gestazione di soli 18-25 giorni dopo i quali dà alla luce un numero di 4-6 (a volte fino anche a 9) cuccioli, che alla nascita sono privi di pelo e ciechi, svezzabili a 2 settimane.
Dopo la nascita dei piccoli il maschio solitamente si allontana dalla femmina per evitare liti che possono portare alla morte di un individuo della coppia o, molto probabilmente, dei piccoli, che vengono in alcuni casi uccisi dalla madre stessa. Questo comportamento, che per noi può risultare a primo acchito crudele, non è nuovo in natura e viene compiuto perché l'animale capisce di non riuscire a sostenere la crescita dei nascituri, sia per la mancanza di risorse, sia per stress subito.
L'alimentazione di questo animale è costituita principalmente da semi e piccoli insetti.
Vivono una media di 1,5-2,5 anni, seppur alcuni esemplari raggiungano anche i 3-4 anni di vita. Possono essere soggetti a ictus o sviluppare forme cancerogene: ai primi sintomi di anomalie è sempre meglio consultare un veterinario esperto in esotici.