Il castoro di montagna (Aplodontia rufa Rafinesque, 1817) è un roditore, unica specie del genere Aplodontia (Richardson, 1829) e della famiglia degli Aplodontidi, endemico dell'America settentrionale.
Roditore di grandi dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 270 e 400 mm, la lunghezza della coda tra 10 e 50 mm, la lunghezza del piede tra 50 e 60 e un peso fino a 1,2 kg.
L'aspetto è quello di un grosso topo muschiato senza coda. Le orecchie e gli occhi sono piccoli, il corpo è compatto, arrotondato e breve. La pelliccia è corta, ruvida e densa, il colore generale del corpo varia dal rossastro scuro al bruno-grigiastro, talvolta in alcuni individui sono presenti dei riflessi giallo-brunastri, mentre le parti ventrali sono leggermente più chiare. Una macchia biancastra è presente sotto ogni orecchio, il quale è piccolo. La muta stagionale è poco significativa. La testa è piatta e larga, con il naso leggermente arcuato. Gli arti sono corti e robusti. La coda è rudimentale e ricoperta di peli. Le zampe sono provviste ciascuna di cinque robuste dita, gli artigli anteriori sono grandi e ricurvi, adattati per scavare, grattare ed arrampicarsi, eccetto il pollice parzialmente opponibile, il quale è munito di un'unghia corta e compressa lateralmente. Le piante sono prive di peli fino al tallone, mentre l'andatura è plantigrada. La vista e l'udito sono poco sviluppati, mentre l'olfatto e il tatto sono efficienti. La tibia e la fibula sono separate. Le femmine hanno un paio di mammelle pettorali, uno toracico e uno addominale. È presente un osso penico sottile e ricurvo. Il numero cromosomico è 2n=46 ed è ritenuto avanzato perché privo di autosomi acrocentrici.
Questa specie è distribuita in diverse popolazioni disgiunte negli Stati Uniti d'America occidentali e nel Canada sud-occidentale, dalla Columbia Britannica fino alla California e il Nevada occidentale attraverso gli stati di Washington e dell'Oregon.
Vive nelle foreste ripariali umide al livello del mare o foreste decidue montane. Preferisce zone con boscaglia e alberi a crescita secondaria. Si adatta agli insediamenti umani, dove talvolta cerca cibo nei giardini.
È una specie principalmente fossoria e poco sociale, attiva maggiormente la notte in inverno e il giorno in estate. Può arrampicarsi agilmente sugli alberi. Costruisce sistemi di gallerie di 12-16 cm di diametro in prossimità di densa vegetazione e in terreni solidi. Le gallerie tendono a irradiarsi da una camera centrale e possono arrivare ad una profondità fino a 2,7 m. Le tane possono avere oltre dieci uscite mimetizzate dalla vegetazione e particolari camere rivestite di foglie secche per nidificare, oppure per accumulare cibo ed altre utilizzate come latrine. Dopo essere state abbandonate, queste vengono normalmente riutilizzate da diversi altri piccoli mammiferi o anfibi. Il suo raggio d'azione non si estende oltre qualche metro dal rifugio e quando si sovrappone a quello di qualche suo consimile, viene difeso strenuamente. Emette suoni forti e fischi, inoltre produce strilli durante i combattimenti e digrigna i denti.
Si nutre di parti vegetali. In estate predilige felci, erba verde, le cortecce e le foglie di piante decidue. In inverno invece preferisce aghi di conifere e bacche di sempreverdi. Talvolta accumula erba secca e felci in pile all'entrata delle tane. Necessita di una vicinanza di fonti idriche permanenti ed incontaminate poiché ha bisogno di bere una quantità elevata d'acqua, equivalente a circa un terzo del suo peso corporeo, per rimanere idratato e smaltire le tossine, a causa di un sistema renale rudimentale e poco efficiente. Solitamente ingerisce le sue stesse feci, particolarmente quelle più morbide, per ottimizzare l'assorbimento di sostanze nutritive, mentre quelle più dure vengono depositate nelle latrine.
Gli accoppiamenti iniziano a novembre e dicembre, durante il quale nei maschi vi è un aumento di dimensioni dei testicoli, della prostata e della ghiandola bulbo-uretrale. Nelle femmine durante l'estro invece si ingrossano le mammelle e la vulva si gonfia. Quelle con soltanto un anno di vita possono ovulare ma non accoppiarsi, dimostrando il fatto che l'ovulazione è spontanea piuttosto che sincronizzata alla copulazione. Il picco della riproduzione avviene tra febbraio e marzo. Danno alla luce 2-3 piccoli una volta all'anno dopo una gestazione di 6-8 settimane. Alla nascita pesano circa 25,5 g, sono ciechi, praticamente privi di una pelliccia coprente e completamente indifesi. Dopo 6-8 settimane acquisiscono le maggiori funzionalità vitali. L'aspettativa di vita media in natura è di 10 anni, mentre in cattività è di 6 anni.
È nota la predazione da parte della lince rossa, del coyote, del puma e dell'aquila reale. Moffette e donnole che normalmente utilizzano tane abbandonate dal castoro di montagna possono inoltre catturare i loro cuccioli.