Moffetta striata
La moffetta comune o, più di rado, moffetta striata (Mephitis mephitis (Schreber, 1776)) è un carnivoro del genere Mephitis presente in gran parte del Nordamerica, compreso il Canada meridionale, gli Stati Uniti e il Messico settentrionale. Grazie alla vastità del suo areale e alla sua abilità di adattarsi agli ambienti antropizzati, viene attualmente classificata dalla IUCN come «specie a rischio minimo» (Least Concern).
Le moffette comuni sono onnivori poligami con pochi predatori naturali, fatta eccezione per gli uccelli rapaci. Come tutte le moffette, possiedono ghiandole odorifere piene di muschio altamente sviluppate per tenere alla larga i predatori. La loro storia è da tempo intrecciata a quella degli esseri umani, in quanto vengono catturate o tenute in cattività per la loro pelliccia o allevate come animali da compagnia. La moffetta comune è uno degli animali del Nordamerica più facilmente riconoscibili e compare spesso come personaggio di cartoni animati e libri per bambini.
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CrepuscolareNo
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OnnivoroPer onnivoro si intende in biologia un organismo che si nutre di una ampia varietà di alimenti; altri sinonimi utilizzati sono polifago, eurifago ...
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ViviparoLa viviparità è un tipo di riproduzione in cui lo sviluppo embrionale avviene all'interno dell'organismo materno. Il termine può riferirsi sia a...
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ScavatoreIn zoologia, la tana è una cavità, naturale o scavata, usata da numerose specie di animali selvatici come rifugio dai predatori o dalle intemperi...
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PredatoreLa predazione è un tipo di interazione in cui un organismo usa come fonte di cibo un altro organismo di specie differente. Si parla di prede sia i...
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Animali in bianco e neroLa moffetta comune è un animale dalla struttura robusta e dagli arti corti, con una piccola testa conica e una coda lunga e straordinariamente folta. I maschi adulti sono più grandi delle femmine del 10%; entrambi i sessi presentano una lunghezza totale di 52–77 cm e di solito pesano 1,8–4,5 kg, anche se alcuni esemplari possono raggiungere i 5,5 kg. I piedi sono plantigradi, hanno le piante nude e non sono larghi o piatti come quelli delle moffette dal naso di porco. I piedi anteriori sono dotati di cinque lunghi artigli ricurvi adatti per scavare, mentre quelli dei piedi posteriori sono più corti e diritti.
Lo schema dei disegni della pelliccia varia notevolmente, ma in genere è costituito da uno sfondo nero con una striscia bianca che parte dalla testa e si divide lungo le spalle, proseguendo lungo i fianchi fino al posteriore e alla coda. Alcuni esemplari hanno una macchia bianca sul petto, mentre altri presentano delle strisce bianche sulla superficie esterna degli arti anteriori. Di tanto in tanto sono stati segnalati esemplari aberranti marroni o color crema.
Come tutti i mefitidi, la moffetta comune possiede due ghiandole odorifere altamente sviluppate, una su ciascun lato dell'ano, contenenti circa 15 millilitri di muschio ciascuna, che fornisce una difesa chimica contro i predatori. Questo muschio oleoso, di colore giallo, è costituito da una miscela di tioli (composti sulfurei simili agli alcoli, nelle fonti più antiche chiamati «mercaptani») e può essere spruzzato a una distanza di diversi metri. L'odore di questo muschio è stato paragonato da Ernest Thompson Seton a una miscela di muschio profumato, essenza d'aglio, zolfo bruciato e gas di fogna «moltiplicato per mille», mentre Clinton Hart Merriam affermava che non è più offensivo di «un decimo» di quello prodotto dai visoni o dalle donnole. Può essere spruzzato a una distanza di diversi metri. Se spruzzato negli occhi, questo composto può causare una temporanea sensazione di bruciore.
La moffetta comune è presente in un'ampia varietà di habitat, soprattutto nei boschi misti, nei terreni cespugliosi e nei campi aperti intervallati da gole boscose e affioramenti rocciosi. Alcune popolazioni, in particolare nell'Illinois nord-occidentale, preferiscono le aree coltivate a quelle incolte.
Sebbene sia principalmente insettivora, la moffetta comune è abbastanza adattabile da includere anche altri animali e persino sostanze vegetali nella sua dieta. Tra gli insetti che vengono consumati più di frequente figurano cavallette, coleotteri, grilli, bruchi, altre larve di insetti e api. Sul menu figurano anche altri invertebrati quali vermi, gamberi e altri artropodi. Nei mesi invernali e primaverili, la moffetta comune integra la sua dieta con vertebrati quali peromischi dai piedi bianchi, arvicole, uova e pulcini di uccelli che nidificano a terra. Si nutre anche di anfibi, rettili, carogne e pesci. Gli esemplari che abitano le zone costiere della California si nutrono di granchi e pesci spiaggiati. Sebbene la moffetta non sia in grado di inseguire prede veloci, almeno un esemplare è stato visto mentre inseguiva dei silvilaghi del New England nelle loro tane. Come è stato detto, la moffetta si nutre anche di sostanze vegetali, come mele, mirtilli, Prunus serotina, Physalis heterophylla, mais e solanacee, quando la stagione lo consente.
La moffetta comune è poligama e di norma si riproduce una volta all'anno, anche se le femmine di un anno che non sono riuscite ad accoppiarsi possono entrare in un secondo ciclo estrale un mese dopo il primo. La stagione degli amori di solito si verifica tra la metà di febbraio e la metà di aprile, ma può essere ritardata alle latitudini più elevate. Prima dell'accoppiamento, nel periodo tra gennaio e febbraio, i testicoli dei maschi si ingrossano, fino a raggiungere le massime dimensioni a marzo. Durante questo periodo, i maschi si spostano in continuazione alla ricerca di femmine, talvolta coprendo anche 4 km a notte.
Quando un maschio individua una femmina, si avvicina a lei da dietro e le lecca i genitali, quindi la morde sulla nuca prima di accoppiarsi. Un solo maschio può avere un harem di più femmine, con le quali si accoppia, difendendole dagli altri maschi per un periodo di circa 35 giorni. Terminato il periodo degli amori, le femmine fecondate si ritirano nelle loro tane, mentre i maschi cercano di ricostituire le proprie riserve di grasso.
Il periodo di gestazione dura circa 59-77 giorni: i piccoli nascono tra la metà di maggio e l'inizio di giugno. Ogni cucciolata è composta da un numero di piccoli variabile da 2 a 12, anche se siamo a conoscenza di una femmina in Pennsylvania che dette alla luce 18 piccoli. Questi, del peso di 25-40 grammi, nascono ciechi e ricoperti di pelo rado. Aprono gli occhi dopo circa tre settimane e vengono svezzati dopo 42-56 giorni. Sebbene le loro ghiandole anali non si siano ancora sviluppate, i piccoli di questa età assumono istintivamente la tipica posizione difensiva se vengono minacciati. A questo punto, possono accompagnare la madre fuori dalla tana, divenendo indipendenti all'età di due mesi e mezzo.
La moffetta comune è uno dei principali portatori del virus della rabbia, seconda solo ai procioni negli Stati Uniti, dove il 25% dei casi annuali riguarda esemplari di questa specie. Le moffette sono i principali ospiti di questo virus negli Stati Uniti centro-settentrionali e centro-meridionali, nonché in Canada. I casi di rabbia in questa specie sono generalmente epizootici e ricorrenti. Le moffette sono anche ospiti del parvovirus canino e possono soffrire di leptospirosi.
Grazie alla sua formidabile abilità difensiva, la moffetta comune ha pochi nemici naturali. Di solito i mammiferi predatori, come puma, coyote, linci rosse, tassi, volpi rosse e grigie, evitano le moffette, tranne quando sono davvero affamati. Gli uccelli rapaci, come aquile reali, aquile di mare testabianca e gufi della Virginia, tendono ad avere maggiore successo nel dar loro la caccia, ma anch'essi rischiano di essere accecati dalle secrezioni maleodoranti della preda.
La moffetta comune è facilmente addomesticabile e durante il XIX secolo veniva spesso tenuta nei fienili per uccidere ratti e topi. L'allevamento selettivo ha portato alla nascita di varie mutazioni di colore, come nero, marrone cioccolato o grigio fumo e bianco, albicocca, albino, bianco, lavanda, champagne e mogano.