Il cobra reale (Ophiophagus hannah Cantor, 1836) è il serpente velenoso più lungo del mondo. Dotato di un veleno tanto potente da uccidere un elefante indiano adulto con un solo morso, è diffuso nel nord dell'India, nel sud della Cina, in Malaysia, nelle Filippine e in buona parte del Sud-est asiatico, comprese alcune isole, dove può vivere anche ad altitudini superiori ai 2000 m.
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AristocraticiÈ un serpente facilmente riconoscibile per via della presenza di due squame post-occipitali nella parte posteriore della testa. Il colore della pelle è variabile e negli esemplari adulti va dal giallo al verde, dal marrone al nero. I giovani sono più scuri e a volte anche neri. In genere presentano strisce trasversali di colore più chiaro sul dorso, mentre la zona ventrale chiara può presentare strisce trasversali più scure. Di solito sono lunghi circa 3 m, ma esistono esemplari che raggiungono e superano i 5 m. Mentre il peso, per gli esemplari più lunghi, può superare i 10–12 kg. Le zanne velenifere non sono eccezionalmente lunghe se paragonate alla taglia del rettile, raggiungendo raramente i 1 cm di altezza e 5-6 mm di larghezza.
Questo serpente vive in media 20 anni, abitualmente nelle foreste tropicali e nei mangroveti, in prossimità di corsi d'acqua e in zone umide, dal momento che è un esperto nuotatore. Il suo habitat negli ultimi anni è stato distrutto dagli uomini, tanto che oggi il cobra reale rischia l'estinzione. Si spinge anche in aree coltivate, dove può creare problemi ai contadini a causa del pericoloso veleno, il quale non è potente di per sé, ma per la grandissima quantità iniettata in un singolo morso pari a 7 ml.
Anche se in genere cerca di evitare il confronto, quando il cobra reale si sente minacciato e vuole allontanare i possibili predatori dal territorio, inizia a sibilare rumorosamente, solleva la parte anteriore del corpo ed estende le nervature del collo, aprendo così il famoso cappuccio tipico dei cobra, in modo da assumere un aspetto minaccioso. Inoltre sibila rumorosamente e mostra una sola zanna. Con la testa sollevata ad oltre un metro da terra, è in grado di inseguire l'intruso a una certa velocità e per tratti piuttosto lunghi in modo da allontanarlo dalle vicinanze della nidiata. Questo grande serpente, a differenza della maggior parte dei suoi simili che è attiva prevalentemente nelle ore crepuscolari e notturne, è tipicamente diurno.
La sua alimentazione si basa soprattutto su animali pecilotermi (vale a dire a sangue freddo), in special modo altri serpenti. Le sue notevoli dimensioni gli permettono di catturare gran parte degli ofidi con i quali condivide l'habitat, dai serpenti che si cibano di roditori ai grandi pitoni che possono superare i 3 m di lunghezza. Il veleno del cobra è abbastanza potente da ucciderli prima di passare all'ingestione, che avviene sempre a partire dalla testa in modo che le squame della preda non feriscano l'apparato digerente e risulti più facile ingoiarla. Se necessario, pratica il cannibalismo. Proprio questa tendenza a cibarsi di altri serpenti gli ha valso il nome scientifico di Ophiophagus, che in greco significa «mangiatore di serpenti».
I serpenti che costituiscono la dieta abituale del cobra reale hanno sviluppato particolari strategie difensive. Visto che il cobra si muove a forte velocità, la fuga non è sufficiente e molto spesso questi serpenti restano immobili con la testa nascosta sotto il proprio corpo, in modo tale che il cobra non possa morderne questa parte, da cui di solito inizia l'ingestione.
Il cobra reale è oviparo e la sua stagione riproduttiva va da gennaio ad aprile, periodo in cui questi ofidi vivono in coppia per proteggere, in modo estremamente aggressivo, prima le uova e poi i piccoli. Le femmine costruiscono, caso unico fra tutti i serpenti, un nido di foglie e rami schiacciati nel quale depongono da 20 a 40 uova.
La decomposizione della vegetazione fornisce il calore necessario per l'incubazione durante la primavera e l'estate, periodo in cui la femmina resta sempre molto vicina alla nidiata e sviluppa un comportamento particolarmente aggressivo nei confronti di predatori e fonti di disturbo. Neppure il maschio abbandona la zona. I piccoli nascono in autunno e sono subito in grado di provvedere a se stessi, tant'è vero che, al momento della schiusa delle uova, la madre si allontana per evitare di mangiare i piccoli.