Manul, Gatto delle steppe
Il gatto di Pallas (Otocolobus manul, Pallas, 1776), noto anche come manul o gatto delle steppe, unica specie del genere Otocolobus Brandt, 1842, è un piccolo rappresentante della famiglia dei Felidi diffuso in Asia centrale. La sopravvivenza di questo felide è minacciata dalla distruzione del suo habitat naturale e dalla mancanza di prede. Dal 2020, il manul è stato classificato come specie a rischio minimo.Il suo nome deriva dal primo zoologo che lo descrisse, il tedesco Peter Simon Pallas.
Il manul è lungo circa 60 centimetri, a cui se ne aggiungono altri 25 per la coda. Il pelo è di color ocra con delle strisce verticali, a volte non visibili essendo la pelliccia molto spessa. Il colore, comunque, cambia al variare delle stagioni: d'inverno, infatti, è più tendente al grigio e più uniforme.
Il gatto di Pallas possiede molte caratteristiche che lo distinguono dagli altri felini. Le zampe sono corte, la parte posteriore è piuttosto pronunciata e il pelo è molto lungo e spesso.
Le orecchie, tonde e basse, fanno sì che il gatto di Pallas abbia un aspetto che, in qualche modo, ricorda quello di un gufo. Del resto, per via del suo muso piatto, il manul un tempo era creduto essere l'antenato del gatto persiano. A differenza di altri felidi, la pupilla, al momento di massima luminosità, si riduce ad una piccola sfera anziché ad una sottile linea verticale.
Si tratta di un predatore notturno, che si ciba di roditori, pika e uccelli.