Leone marino di steller
Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Sottordine
Clade
Famiglia
SPECIE
Eumetopias jubatus
Dimensione della popolazione
160,867
Durata
20-30 years
Massima velocità
40
25
km/hmph
km/h mph 
Peso
240-1120
528-2464
kglbs
kg lbs 
Lunghezza
2.3-3.3
7.5-10.8
mft
m ft 

Il leone marino di Steller (Eumetopias jubatus Schreber, 1776) è un raro leone marino diffuso lungo le coste del Pacifico settentrionale. È l'unico membro del genere Eumetopias (Gill, 1866) e la specie più grande della famiglia degli Otaridi. Tra i pinnipedi, ha dimensioni inferiori solamente al tricheco e alle due specie di elefante marino. Deve il nome al naturalista Georg Wilhelm Steller, che lo descrisse per la prima volta nel 1741. Negli ultimi decenni il leone marino di Steller ha attirato su di sé l'attenzione degli studiosi a causa del serio e inspiegato declino che ha colpito le popolazioni di una vasta area dell'Alaska.

Aspetto

Gli esemplari adulti hanno una colorazione più chiara della maggior parte degli altri leoni marini; essa varia dal giallo chiaro al tenné e, occasionalmente, al rossiccio. I piccoli sono quasi completamente neri, pesano intorno ai 23 kg, e rimangono di colore scuro per alcuni mesi. Sia femmine che maschi crescono rapidamente fino al quinto anno di età, a partire dal quale le prime aumentano solo leggermente di dimensioni. Esse misurano 2,3-2,9 m di lunghezza, in media 2,5 m, e pesano 240–350 kg, con una media di 263 kg. I maschi continuano a crescere fino a quando non compaiono i caratteri sessuali secondari, tra i cinque e gli otto anni. Essi sono un po' più lunghi delle femmine; misurano 2,82-3,25 m di lunghezza, con una media di 3 m. Hanno torace, collo e parte anteriore del corpo in generale molto più larghi delle femmine, e pesano 450–1120 kg, con una media di 544 kg. I maschi sono facilmente distinguibili dalle femmine per la fronte più larga e alta, il muso più schiacciato e i peli più scuri e leggermente più folti attorno al grosso collo, che formano una specie di criniera. Infatti, il nome scientifico dell'animale può essere tradotto dal latino come «quello con la criniera dalla fronte larga».

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Distribuzione

Geografia

L'areale del leone marino di Steller si estende dalle isole Curili e dal mare di Okhotsk, in Russia, fino al golfo dell'Alaska a nord e all'isola di Año Nuevo, al largo delle coste centrali della California, a sud, ma su quest'ultima non viene più avvistato dagli anni ottanta. Sulla base di alcune differenze genetiche e di alcuni aspetti riguardanti il comportamento migratorio, la popolazione globale di leone marino di Steller veniva tradizionalmente divisa in due sottopopolazioni, orientale e occidentale, da una linea immaginaria che corre attraverso il 144º grado di longitudine ovest, all'incirca a metà del golfo dell'Alaska. Prove recenti, tuttavia, indicano che i leoni marini stanziati nel mare di Okhotsk e sulle isole Curili, in Russia, costituiscono una terza sottopopolazione, denominata asiatica, mentre quelli presenti sulle coste orientali della Kamčatka e sulle isole del Commodoro appartengono alla sottopopolazione occidentale.

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In estate, i leoni marini di Steller tendono a dirigersi verso le regioni più meridionali dell'areale. Così, sebbene non siano presenti colonie riproduttive in Giappone, è facile incontrare in inverno e primavera numerosi gruppi di scapoli nelle acque intorno all'isola di Hokkaidō.

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Leone marino di steller mappa dell'habitat
Leone marino di steller mappa dell'habitat
Leone marino di steller
Public Domain Dedication (CC0)

Abitudini e stile di vita

I leoni marini di Steller sono abili predatori marini opportunisti che si nutrono di un gran numero di specie di pesci e cefalopodi. Tra esse vi sono merluzzi dell'Alaska, sgombri di Atka, halibut, aringhe, capelani, pesci piatti, merluzzi del Pacifico, scorfani, dragoncelli e cefalopodi. Sembrano prediligere pesci che vivono in banchi e che risiedono principalmente tra la zona intertidale e la piattaforma continentale. È inoltre risaputo che penetrino negli estuari, ove catturano pesci d'acqua salmastra come gli storioni. Molto raramente, predano anche cuccioli di callorini dell'Alaska, foche comuni e lontre marine. È una delle specie situate quasi al vertice della catena alimentare marina, ma viene a sua volta predato da orche e squali bianchi.

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I maschi adulti riproduttori si radunano in maggio nelle tradizionali colonie riproduttive, ben delineate, situate soprattutto sulle spiagge di isole remote. I maschi più vecchi, di dimensioni maggiori, occupano particolari zone della colonia, ove stabiliscono propri territori. Una settimana dopo, o più tardi, arrivano anche le femmine adulte, seguite occasionalmente da giovani esemplari immaturi, che si radunano in gran numero per tutta la colonia. Come tutti gli altri Otaridi, i leoni marini di Steller sono poliginici. Tuttavia, diversamente da alcune altre specie, non raggruppano le femmine in veri e propri harem, ma si limitano a controllare una parte di territorio nel quale le femmine sono libere di spostarsi a piacere. Questa specie utilizza tre differenti tipi di territorio: acquatico, semiacquatico e terrestre. I territori semiacquatici sono quelli che vengono difesi meglio dai maschi. I confini dei territori sono delineati da caratteristiche naturali, come scogli e fratture o creste nella roccia. I territori possono rimanere stabili per 60 giorni.

Le femmine gravide partoriscono poco dopo essere giunte nella colonia e si accoppiano generalmente una o due settimane dopo aver dato alla luce il piccolo, ma l'ovulo fecondato non si impianterà nell'utero fino all'autunno. I parti gemellari sono rari. Dopo aver allattato i piccoli senza mai abbandonare la colonia per una settimana o poco più, le femmine iniziano pian piano ad effettuare spostamenti più lunghi e più frequenti, lasciando da soli i cuccioli, fino a quando, verso la fine dell'estate, sia le madri che i piccoli abbandoneranno la colonia. I maschi riproduttori rimangono nella colonia per tutta la stagione della riproduzione, spesso senza mai entrare in acqua da metà maggio fino ad agosto, periodo in cui la struttura della colonia riproduttiva inizia a sgretolarsi e la maggior parte degli animali si dirige verso il mare aperto, disperdendosi per tutto l'areale.

L'epoca dello svezzamento è molto variabile, e alcuni piccoli rimangono con le madri per almeno quattro anni. Sono stati documentati casi in cui le madri allattavano figlie che a loro volta stavano allattando il proprio neonato, comportamento estremamente raro tra i mammiferi.

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Comportamento stagionale

Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Popolazione

Coloring Pages

Riferimenti

1. Leone marino di steller articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Eumetopias_jubatus
2. Leone marino di steller sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/8239/0

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