Leone indiano, Leone di gir
Il leone asiatico (Panthera leo leo Meyer, 1826), chiamato anche leone indiano o leone di Gir è una sottospecie di leone. In natura sopravvive solamente nella Foresta di Gir, nello Stato indiano del Gujarat. Nel 2010 il governo di questo Stato ha dichiarato che nell'area ne sono stati censiti 411 esemplari, 52 in più rispetto al precedente censimento del 2005, mentre nel 2015 il numero è cresciuto a 523 esemplari e nel 2017 a 650.
Il leone asiatico è uno dei cinque grandi felini dell'India, insieme alla tigre del Bengala, al leopardo indiano, al leopardo delle nevi e al leopardo nebuloso. Un tempo il suo areale si estendeva dal Mediterraneo alle regioni nord-orientali del subcontinente indiano, ma la caccia eccessiva, l'inquinamento idrico e la diminuzione delle prede naturali ne hanno ridotto notevolmente l'estensione. In passato il leone asiatico veniva suddiviso in tre razze: leoni del Bengala, d'Arabia e persiani. È tutt'oggi oggetto di dibattito se i leoni che vivevano in Europa (nei Balcani, in Macedonia e in Grecia) durante l'epoca ellenica fossero leoni asiatici o se appartenessero a un'altra sottospecie. Talvolta viene considerato l'animale nazionale dell'India, ma tale affermazione è sbagliata, dato che l'animale simbolo dell'India è la tigre (Panthera tigris).
Gli studiosi ritengono che l'areale storico dei leoni asiatici della sottospecie persica si estendesse, attraverso l'attuale Iran, fino all'India settentrionale a est, ai margini settentrionali della penisola arabica a sud e alle attuali Grecia e Italia a ovest. È da ricordare che resti fossili di leone delle caverne (Panthera leo spelaea), una sottospecie, oggi estinta, strettamente imparentata con il leone asiatico, sono stati rinvenuti in numerosi siti sparsi in tutto il Nordafrica, il Medio Oriente, la Siberia, l'Alaska e gran parte dell'Europa, fino alla Scozia. Come detto, gli esperti dibattono se considerare i leoni che vivevano in Europa durante il periodo antico come leoni asiatici o se appartenessero a un'altra sottospecie. Alcuni sostengono addirittura che si trattasse degli ultimi esemplari di leoni delle caverne, sebbene questa ipotesi è generalmente ritenuta improbabile dalla comunità scientifica.
L'areale moderno del leone asiatico è ristretto solamente al Santuario della Foresta di Gir, situato nell'India nord-occidentale.
I leoni asiatici sono simili alle forme africane, ma hanno bolle timpaniche meno rigonfie, costrizione post-orbitale più breve e, di solito, foro infraorbitale diviso. Il leone asiatico maschio ha, in media, una criniera meno imponente di quella del cugino africano, però ha un pelame che nell'insieme è più sviluppato. In verità, molti leoni africani hanno la criniera ancora meno lussureggiante e sono noti anche alcuni esemplari maschi che ne sono completamente privi, come ad esempio i due esemplari imbalsamati conservati al Field Museum di Chicago, noti come i "mangiatori d'uomini dello Tsavo". Nel leone asiatico, i ciuffi di peli dei gomiti sono generalmente più sviluppati che nel leone africano. Ma anche questa particolarità ha un valore relativo, e lo stesso vale per il fiocco di peli terminali della coda, più folta e soprattutto più lunga nel leone asiatico. Quest'ultima particolarità è più costante rispetto alle due precedenti. Il colore della criniera e dei ciuffi di peli secondari va dal giallo chiaro al nero, passando per tutte le tinte di rosso, di ocra e di bruno; esso corrisponde per intero alla gamma cromatica che è propria del leone africano. Un buon numero di leoni asiatici ha una frangia longitudinale di peli sotto il ventre, ma questa frangia si ritrova ugualmente in alcuni loro omologhi del continente nero. I leoncini asiatici sono chiazzati e a volte se ne vedono di quelli ornati di macchie disposte in file più o meno trasversali, ciò che li fa somigliare alle tigri. La criniera del leone asiatico, se sviluppata al massimo, arriva fino all'inguine e ricorda molto quella del leone dell'Atlante (Panthera leo leo), cugino africano più grande, oggi estinto in natura e con cui il leone asiatico è strettamente imparentato, in quanto proveniente da popolazioni di leoni nordafricani.
Le loro dimensioni corrispondono a quelle dei leoni diffusi nelle regioni centrali dell'Africa. Nei maschi adulti la lunghezza massima del cranio è di 330–340 mm, mentre nelle femmine è di 266–277 mm. I maschi possono raggiungere il peso di 160–190 kg e le femmine di 110–120 kg. Il più lungo maschio catturato misurava 292 cm di lunghezza, mentre la maggiore altezza alla spalla registrata è di 107 cm. Il Capitano Smee uccise un maschio di 268 cm che, eviscerato, pesava 222,3 kg. Secondo alcuni resoconti di caccia il più grande maschio selvatico conosciuto era lungo esattamente 3 m.
I leoni asiatici sono animali sociali che vivono in branchi. Questi sono meno numerosi di quelli dei leoni africani e in media comprendono due sole femmine, al contrario delle quattro-sei femmine che si incontrano nei branchi africani. Hanno abitudini meno socievoli e si congiungono con gli altri membri del branco solamente per accoppiarsi o attorno alla carcassa di una preda particolarmente grande. È stato ipotizzato che questo comportamento sia dovuto al fatto che a Gir si trovano prede più piccole di quelle che vivono in Africa, per la cui cattura necessita la collaborazione di pochi animali. I leoni asiatici si nutrono prevalentemente di cervi (sambar e cervi pomellati), antilopi (nilgau), gazzelle (chinkara), cinghiali, bufali selvatici e bestiame domestico.