Testuggine di terra

Testuggine di terra

Testuggine di hermann

Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Sottordine
Superfamiglia
Famiglia
Genere
SPECIE
Testudo hermanni
Dimensione della popolazione
Unknown
Durata
30-75 years
Massima velocità
8
5
km/hmph
km/h mph 
Peso
2-2.5
4.4-5.5
kglbs
kg lbs 
Lunghezza
120-230
4.7-9.1
mminch
mm inch 

La testuggine di terra o testuggine di Hermann (Testudo hermanni Gmelin, 1789) è un rettile appartenente all'ordine delle testuggini.

Aspetto

I dati sono riferibili agli individui selvatici, in quanto alcuni fattori morfologici, principalmente la taglia e l'aspetto del guscio, possono essere alterati dalle condizioni di cattività durante il periodo di sviluppo. La specie mostra inoltre una considerevole variabilità in relazione all'habitat occupato, dove è influenzata da fattori quali il tasso di umidità, l'irradiazione solare, la disponibilità di acqua e la tipologia e quantità delle risorse alimentari presenti.

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Elenco delle popolazioni italiane.

La colorazione di fondo del carapace è giallo-oro molto intenso, pelle gialla.

La differenziazione tra individui maschi e femmine si effettua tramite l'esame dei caratteri sessuali secondari. I maschi, inferiori di taglia, possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base, l'astuccio corneo è ben sviluppato, nella femmina la coda è piccola e corta, l'astuccio corneo è di ridotte dimensioni. La distanza dell'apertura cloacale dalla base della coda è maggiore nel maschio. I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone per facilitare la monta sul carapace della femmina, il piastrone delle femmine e degli individui giovani e subadulti è piatto; l'angolo formato dagli scuti anali del piastrone è molto maggiore nel maschio; l'altezza degli stessi scuti è però maggiore nella femmina. Lo scuto sopracaudale del maschio è curvo verso il basso, nella femmina è allineato al carapace.

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Distribuzione

Geografia

Specie paleartica, è presente esclusivamente nell'Europa meridionale. L'areale di distribuzione di questa specie si estende dalla Spagna alla Romania includendo le isole maggiori del Mediterraneo. La Testudo hermanni e la Emys orbicularis sono le sole specie autoctone italiane appartenenti all'ordine Testudines, la Testudo graeca, la Testudo marginata e la Trachemys scripta sono specie introdotte a causa del loro commercio ed utilizzo come animali da compagnia.

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Le condizioni ecologiche richieste della testuggine di Hermann sono tipicamente mediterranee, comprese nella zona fitoclimatica del Lauretum e caratterizzate da inverni miti con precipitazioni moderate ed estati aride con temperature elevate. Questa specie trova rifugio e nutrimento nella vegetazione bassa cespugliosa della gariga, gli arbusti della macchia mediterranea e nel sottobosco fino a quota collinare temperata.In Italia gli ambienti in cui sono ancora possibili dei ritrovamenti e sono presenti dei gruppi vitali sono, le dune sabbiose costiere ricche di vegetazione, le pinete costiere di pini mediterranei con sottobosco di arbusti mediterranei, le leccete e le sugherete. Alcuni gruppi sono presenti nei querceti di roverelle e in alcuni boschi misti di querce e carpini, di frassini e pioppi bianchi (Bosco della Mesola).In alcune regioni si incontrano individui in aree destinate all'uso agricolo quali gli: oliveti, agrumeti, mandorleti e vigneti, come ad esempio in Liguria.

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Testuggine di terra mappa dell'habitat

Zone climatiche

Testuggine di terra mappa dell'habitat
Testuggine di terra
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Abitudini e stile di vita

Le testuggini hanno una buona vista: sanno distinguere forme, colori e riconoscono anche persone. Hanno un senso dell'orientamento molto preciso: se vengono spostate qualche centinaio di metri dal territorio al quale sono molto legate ci ritorneranno in breve tempo. Sono molto sensibili alle vibrazioni del suolo anche se non hanno un udito sviluppato. L'odorato invece è ben sviluppato ed ha un ruolo importante nella ricerca del cibo e nella funzione sessuale.

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Le tartarughe di Hermann sono animali ectotermi e nelle prime ore della giornata si crogiolano al sole per innalzare la temperatura corporea ed attivare le funzioni metaboliche. L'esposizione al sole permette di assumere i raggi UVB atti alla sintesi della vitamina D. Raggiunta la temperatura corporea necessaria per l'attivazione degli enzimi atti alla digestione le tartarughe si dedicano alla ricerca del cibo. Con temperature atmosferiche superiori ai 27 °C diventano apatiche e cercano refrigerio scavando piccole buche al riparo della vegetazione bassa o riparandosi in piccoli anfratti. Con la discesa delle temperature si ha la ripresa dell'attività.

Nei primi giorni d’autunno, al calare delle temperature, i rettili smettono di alimentarsi, anche per più di 20 giorni, per poter svuotare completamente l'intestino da residui di cibo.Diventano sempre più apatici e, verso novembre o dicembre a seconda della latitudine, iniziano ad interrarsi o a ripararsi in luoghi protetti e cadono in letargo.La temperatura ideale di letargo, calcolata nel luogo di interramento è di 5 °C, temperature inferiori ai 2 °C arrecano danni cerebrali o morte, superiori ai 10 °C le inducono in uno stato di dormiveglia pericoloso per l'esaurimento delle scorte di grasso necessarie a superare l'inverno. In natura gli individui si interrano anche di 10-20 centimetri.

Il letargo è una fase metabolica assolutamente necessaria per questa specie, va impedito solo in caso di malattia o debilitazione.

La principale causa di morte, nel caso di individui tenuti a svernare all'interno di abitazioni da allevatori improvvisati è proprio la temperatura, che si presenta troppo alta per consentire il letargo e troppo bassa per consentire di continuare ad alimentarsi.

In queste situazioni se si vorrà tenerlo attivo, l'individuo andrà collocato in un terrario riscaldato con un punto caldo sui 28 °C ed un punto fresco e ombreggiato sui 18 °C, con un substrato di 5 cm circa composto da un 40% di torba bionda di sfagno, un 40% di terriccio naturale privo di concimi e fitofarmaci ed un 20% di sabbia di fiume. Essenziale è una lampada UVB specifica per rettili necessaria per la sintesi della vitamina D occorrente per fissare il calcio.

Se si opta per un letargo controllato la testuggine andrà posta in un contenitore protetto dai roditori con una rete metallica, ricolmo del medesimo substrato del terrario.Il contenitore andrà collocato in un locale buio con temperature tra i 4 °C e gli 8 °C e una sufficiente umidità ambientale, 70%UR.Il risveglio avviene generalmente nel mese di marzo ed è legato al rialzarsi delle temperature diurne.

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Comportamento stagionale

Dieta e nutrizione

Sono rettili principalmente erbivori ma, in caso di necessità, possono sfruttare anche risorse alimentari diverse. Gli individui selvatici vivono in un habitat caratterizzato da lunghi periodi di aridità che li costringe a nutrirsi di erbe secche, in queste condizioni integrano la loro dieta mangiando artropodi o chiocciole, queste ultime utili per l'apporto di calcio del guscio. Saltuariamente non disdegnano escrementi o piccole carogne. Gli individui allevati in cattività sono generalmente sovralimentati e non vanno assolutamente nutriti con: carne, formaggi, alimenti per cani e gatti, uova, pane, latte, agrumi, kiwi.

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Il tarassaco, la cicoria e il radicchio rosso sono alcune delle verdure adatte alla loro alimentazione per l'alto rapporto di calcio rispetto al fosforo e per le fibre in esse contenute. Alti apporti proteici e di fosforo con bassi valori di calcio a lungo andare possono provocare, in fase di accrescimento, deformazioni permanenti del carapace e danni agli organi interni.

Evidente segno di una cattiva alimentazione è un carapace con gli scuti appuntiti e scanalati nelle suture, la cosiddetta piramidalizzazione, al contrario un carapace in forma di una levigata semicalotta ovale è segno di una corretta alimentazione.

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Subito dopo il risveglio dal letargo inizia il corteggiamento da parte del maschio, con un rituale che prevede inseguimenti, morsi e colpi di carapace alla femmina.Il maschio monta sul dorso della femmina per la copula che avviene con l'estroflessione del pene contenuto nella grossa coda e in questa occasione emette l'unico verso udibile da questi rettili per il resto muti. La femmina può arrivare fino a 4 anni di anfigonia ritardata, conservando lo sperma in un apposito organo, la spermateca, all'interno dell'ovidutto.

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Animali longevi, si hanno notizie certe di molti individui pluricentenari, raggiungono la maturità sessuale intorno ai 10 anni. Le Testudo sono ovipare, le deposizioni avvengono in buche scavate dalla femmina nel terreno con le zampe posteriori.Le femmine di T. hermanni depongono anche in quattro volte, da maggio a luglio, un numero variabile di uova generalmente in proporzione alla taglia dell'individuo.

Il tempo di incubazione, 2 o 3 mesi circa, e il sesso dei nascituri varia in funzione della temperatura.Con temperature di incubazione inferiore ai 31,5 °C si avrà una preponderanza di individui maschi, con temperature superiori ai 31,5 °C in maggioranza femmine. Giunto il momento della schiusa, spesso agevolata da una giornata di pioggia, il tartarughino per rompere il guscio si avvale del cosiddetto "dente dell'uovo", un tubercolo corneo posto tra le narici e la mascella superiore, destinato a sparire in pochi giorni. La fuoriuscita dall'uovo dura anche 48 ore e in questo arco di tempo viene assorbito totalmente il sacco vitellino.

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Popolazione

Riferimenti

1. Testuggine di terra articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Testudo_hermanni
2. Testuggine di terra sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/21648/0

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