Tricheco
Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Sottordine
Clade
Famiglia
SPECIE
Odobenus rosmarus
Dimensione della popolazione
over 225,000
Durata
30-40 years
Massima velocità
35
22
km/hmph
km/h mph 
Peso
850-1700
1870-3740
kglbs
kg lbs 
Lunghezza
270-320
106.3-126
cminch
cm inch 

Il tricheco (Odobenus rosmarus (Linnaeus, 1758)) è un grande mammifero marino pinnipede con distribuzione discontinua nel mar Glaciale Artico e nei mari subartici dell'emisfero boreale. È l'unica specie vivente della famiglia degli Odobenidi (Odobenidae Allen, 1880) e del genere Odobenus Brisson, 1762.

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Viene suddiviso in tre sottospecie: il tricheco dell'Atlantico (Odobenus rosmarus rosmarus), diffuso nell'oceano Atlantico, il tricheco del Pacifico (O. r. divergens), diffuso nell'oceano Pacifico, e O. r. laptevi, proprio del mare di Laptev.

Il tricheco è facilmente riconoscibile per le zanne lunghe e prominenti, i baffi e la grande mole. Gli esemplari adulti possono pesare più di 1 700 kg e, tra i pinnipedi, sono superati in dimensione solamente dalle due specie di elefante marino.

Vive prevalentemente nelle acque poco profonde della piattaforma continentale oceanica, trascorrendo gran parte dell'esistenza sulla banchisa, sotto la quale trova il suo cibo prediletto, i molluschi bivalvi bentonici. È un animale gregario che vive piuttosto a lungo ed è considerato una specie chiave dell'ecosistema marino artico.

Il tricheco ha giocato un ruolo importante nella cultura di molti popoli nativi artici, che gli davano la caccia per la carne, il grasso, la pelle, le zanne e le ossa. Nel XIX secolo e agli inizi del XX, a causa del pesante sfruttamento commerciale per ricavarne il blubber e l'avorio, il numero di esemplari diminuì rapidamente. Da allora la popolazione globale è nuovamente aumentata, sebbene le popolazioni dell'Atlantico e del mare di Laptev siano ancora molto frammentate e poco numerose rispetto all'epoca storica.

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Aspetto

Sebbene alcuni maschi particolarmente grandi di tricheco del Pacifico possano pesare fino a 2000 kg, la maggior parte degli esemplari pesa tra gli 800 e i 1680 kg. I trichechi dell'Atlantico pesano circa il 10-20% in meno di quelli del Pacifico. I primi tendono inoltre ad avere zanne relativamente più corte e muso più schiacciato. Le femmine pesano circa due terzi dei maschi: quelle di O. r. rosmarus pesano circa 560 kg, sebbene talvolta non superino i 400 kg, mentre quelle di O. r. divergens pesano circa 794 kg. La lunghezza varia dai 2,2 ai 3,6 m. Il tricheco è il secondo pinnipede più grande del mondo, dopo le due specie di elefante marino.

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Il tricheco presenta caratteristiche in comune sia con i leoni marini (Otaridi) che con le foche (Focidi). Come gli Otaridi, è in grado di rivolgere in avanti le pinne posteriori e di camminare su tutte e quattro le zampe; tuttavia, in acqua si sposta nuotando con una tecnica simile a quella dei Focidi, utilizzando poco le zampe e spostandosi con movimenti sinuosi di tutto il corpo. Sempre come questi ultimi, è privo di orecchie esterne.

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Distribuzione

Geografia

La maggior parte dei trichechi del Pacifico trascorre l'estate a nord dello stretto di Bering, nel mare dei Chukchi (lungo le coste settentrionali della Siberia orientale), attorno all'isola di Wrangel, nel mare di Beaufort (lungo le coste settentrionali dell'Alaska) e nelle acque comprese tra queste località. Un numero inferiore di maschi passa l'estate nel golfo dell'Anadyr, sulle coste meridionali della Penisola dei Ciukci, e nella baia di Bristol, lungo le coste meridionali dell'Alaska, a ovest della penisola di Alaska. In primavera e autunno essi si radunano nelle acque dello stretto di Bering, giungendo sia dalle coste occidentali dell'Alaska che dal golfo dell'Anadyr. Svernano nel mare di Bering, lungo le coste orientali della Siberia a sud della parte settentrionale della Kamčatka e lungo le coste meridionali dell'Alaska. Un esemplare fossile risalente a 28.000 anni fa è stato rinvenuto sul fondale della baia di San Francisco, il che indica che durante l'ultimo periodo glaciale questa specie si spingesse anche molto più a sud di oggi.

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I ben più rari trichechi dell'Atlantico sono diffusi nell'Artico canadese, in Groenlandia, nelle Svalbard e nella parte occidentale dell'Artico russo. Sulla base della distribuzione geografica e degli spostamenti effettuati, essi sono stati suddivisi in otto sottopopolazioni, cinque a ovest della Groenlandia e tre a est. In passato il tricheco dell'Atlantico si spingeva fino a Capo Cod e si radunava in gran numero nel golfo di San Lorenzo. Nell'aprile del 2006, la Legislazione Canadese per le Specie a Rischio ha dichiarato la popolazione di trichechi dell'Atlantico nord-occidentale (Québec, Nuovo Brunswick, Nuova Scozia, Terranova e Labrador) come scomparsa dal Canada.

La sottospecie di Laptev è confinata tutto l'anno nelle regioni centrali e occidentali del mare di Laptev, in quelle più orientali del mare di Kara e in quelle più occidentali del mare della Siberia orientale. La popolazione attuale è stimata sui 5 000-10 000 esemplari.

Le scarse capacità subacquee del tricheco costringono quest'animale a dipendere da acque poco profonde (e da un'appropriata copertura di ghiaccio vicina) per raggiungere le prede bentoniche preferite.

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Tricheco mappa dell'habitat
Tricheco mappa dell'habitat
Tricheco
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Abitudini e stile di vita

Nel resto dell'anno (tarda estate e autunno), i trichechi tendono a formare vaste aggregazioni di decine di migliaia di esemplari su spiagge o affioramenti rocciosi. La migrazione tra queste colonie e la banchisa può essere anche molto lunga e difficile. Nella tarda primavera e in estate, ad esempio, alcune centinaia di migliaia di trichechi del Pacifico migrano dal mare di Bering a quello dei Chukchi attraverso il relativamente angusto stretto di Bering.

Comportamento stagionale

Dieta e nutrizione

I trichechi prediligono le zone di piattaforma continentale ove le acque sono meno profonde e si nutrono prevalentemente sul fondale, spesso nei pressi di piattaforme di ghiaccio galleggiante. Rispetto ad altri pinnipedi, non si spingono mai a grandi profondità: in base ai dati finora raccolti, è stato dimostrato che essi si immergono al massimo fino a 80 m. Sono in grado, tuttavia, di rimanere sommersi anche per mezz'ora.

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Il tricheco è un predatore opportunista con una dieta molto varia: si nutre di più di 60 generi di organismi marini, come gamberetti, granchi, policheti, coralli molli, tunicati, oloturie, vari molluschi e perfino parti di altri pinnipedi. Tuttavia, predilige molluschi bivalvi bentonici, in special modo le vongole, delle quali va in cerca nuotando presso il fondale, localizzandole con le sensibili vibrisse e liberandole dal fango dalle quali sono ricoperte con getti d'acqua e rapidi movimenti delle pinne. L'animale, in seguito, aderisce all'involucro con le potenti labbra e, una volta inserita la lingua attraverso l'apertura, la spinge avanti e indietro a mo' di pistone, creando un vuoto d'aria, in modo tale da riuscire a tirare fuori l'organismo. Il palato dell'animale, infatti, ha una struttura unica, che gli consente un'efficace opera di aspirazione.

Tranne che per il gran numero di organismi consumati, le abitudini alimentari del tricheco hanno un impatto positivo sulle comunità bentiche. Esso, dragando sul fondo, smuove infatti il substrato (fenomeno noto come bioturbazione), rilasciando così nutrienti nella colonna d'acqua, spingendo molti organismi a spostarsi e incrementando la discontinuità del benthos.

Tessuti di foca sono stati ritrovati in gran parte degli stomaci di trichechi del Pacifico esaminati, ma l'importanza della carne di foca nella dieta di questi animali è ancora sotto discussione. Vi sono stati anche casi isolati di trichechi che sono riusciti a catturare foche delle dimensioni di una foca barbata di 200 kg. In alcuni casi rarissimi essi catturano anche uccelli marini, in particolare urie di Brünnich (Uria lomvia).

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

In natura i trichechi vivono circa 20-30 anni. I maschi raggiungono la maturità sessuale non prima dei 7 anni, ma generalmente non si accoppiano fino a quando non sono pienamente sviluppati, verso i 15 anni. Essi vanno in calore da gennaio ad aprile, riducendo drasticamente l'assunzione di cibo. Le femmine iniziano a ovulare verso i 4-6 anni. Esse sono poliestrali: vanno in calore due volte all'anno, una alla fine dell'estate e l'altra intorno a febbraio, ma dato che i maschi sono fertili solo a febbraio, la potenziale fertilità dell'altro periodo è sconosciuta. Gli accoppiamenti avvengono tra gennaio e marzo, con un picco in febbraio. I maschi radunano nelle acque davanti alla banchisa gruppi di femmine in estro e ingaggiano manifestazioni vocali di forza. Le femmine si avvicinano ai maschi e si accoppiano nell'acqua.

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La gestazione dura 15-16 mesi. Durante i primi 3-4 mesi, però, la blastula sospende lo sviluppo prima di impiantarsi nella placenta. Questa strategia di impianto ritardato, comune tra i pinnipedi, si è evoluta presumibilmente per ottimizzare sia la stagione degli accoppiamenti che quella delle nascite, determinate da condizioni ecologiche che favoriscono la sopravvivenza dei neonati. I piccoli nascono durante la migrazione primaverile, tra aprile e giugno. Alla nascita pesano 45–75 kg e sono già in grado di nuotare. Essi vengono allattati dalle madri per più di un anno, fino allo svezzamento, ma rimangono in loro compagnia fino all'età di 3-5 anni. Poiché l'ovulazione è soppressa fintanto allattano, le femmine partoriscono al massimo una volta ogni due anni: questa caratteristica fa del tricheco il pinnipede con il più basso tasso riproduttivo.

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Popolazione

Numero della popolazione

Secondo i censimenti più recenti (1990), si stima che oggi vi siano circa 200 000 esemplari di tricheco del Pacifico.

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Il tricheco dell'Atlantico è stato quasi portato all'estinzione dallo sfruttamento commerciale su larga scala e di conseguenza è molto meno numeroso. Stime precise sono difficili da ottenere, ma si ritiene che la popolazione totale sia probabilmente inferiore ai 20.000 capi.

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Nicchia ecologica

Grazie alle grandi dimensioni e alle zanne, il tricheco ha solo due nemici naturali: l'orca e l'orso polare. Non costituisce, tuttavia, una preda frequente per nessuno dei due. Entrambi, infatti, abbattono soprattutto gli esemplari più piccoli. L'orso polare caccia spesso i trichechi correndo verso una colonia e catturando gli esemplari che rimangono schiacciati o feriti nel fuggi-fuggi generale, generalmente esemplari giovani o malati. In inverno questo predatore riesce anche ad abbattere esemplari isolati che non riescono a sfuggire a una carica a causa dei buchi nel ghiaccio divenuti inaccessibili. Tuttavia, perfino se ferito, un tricheco è un avversario temibile per l'orso polare, e gli attacchi diretti sono piuttosto rari. Gli scontri tra questi due animali sono spesso lunghi ed estenuanti e molti orsi sono costretti a rinunciare perfino dopo essere riusciti a ferire il pinnipede. Le orche attaccano regolarmente i trichechi, sebbene questi ultimi siano in grado di difendersi con successo, contrattaccando i più grossi cetacei.

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Riferimenti

1. Tricheco articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Odobenus_rosmarus
2. Tricheco sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/15106/0

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