Il gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala, Scopoli, 1769), è un uccello della famiglia degli Anatidae.
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DiurnoNel comportamento animale la diurnalità indica un animale attivo durante il giorno e che si riposa durante la notte. Gli animali che non sono diur...
On
OnnivoroPer onnivoro si intende in biologia un organismo che si nutre di una ampia varietà di alimenti; altri sinonimi utilizzati sono polifago, eurifago ...
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NatatorioTe
TerrestreCo
CongregatorioL'oviparità è un tipo di riproduzione, in cui le femmine depongono uova fecondate la cui crescita embrionale termina al di fuori dell'organismo m...
Mo
MonogamoLa monogamia, in etologia, per le specie a riproduzione sessuata è una forma di unione sessuale a carattere esclusivo, in contrapposizione alla po...
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SocialeMi
MigranteW
inizia conHa una caratteristica livrea color ruggine, il capo per lo più bianco con vertice e parti inferiori nere.il maschio sfoggia un grande becco di forma complessa che in stagione riproduttiva assume una brillante tinta turchese, mentre la femmina è meno rossiccia per ragioni mimetiche; la testa è per lo più marrone-nera, con una striscia sotto l'occhio e le parti inferiori del capo bianche.
entrambi i sessi nuotano con una caratteristica postura, testa infossata, niente collo visibile, schiena fortemente arcuata, che è all'origine del nome italiano.
Sono in grado di tuffarsi e nuotare in immersione per lunghi periodi; sono onnivori, con una certa preferenza per il cibo di origine vegetale.non amano camminare, data la posizione arretrata delle zampe, e volano solo quando costretti, preferendo cercare di portarsi in salvo a nuoto.
L'attuale areale è limitato ad una grande area nell'Asia sudoccidentale e ad un'area mediterranea, ormai fortemente ridotta, con esemplari selvatici ridottisi ormai alla Spagna Meridionale (Andalusia), Italia (Veneto e Puglia) e Africa settentrionale. la popolazione della Spagna, sostenuta da una intelligente legislazione e campagna di protezione ha riportato il gobbo spagnolo da una popolazione stimata in 22 individui (1977) a circa 2700 nel 2001.
La minaccia alla conservazione di questi uccelli è dovuta principalmente alle seguenti cause: