Il capriolo (Capreolus capreolus, Linnaeus, 1758) è un ungulato diffuso in Europa e Asia. È molto veloce e vive su altopiani e montagne, sebbene originariamente si trovasse prevalentemente nelle pianure.
Cr
CrepuscolareNo
NotturnoEr
ErbivoroIn zoologia è definito erbivoro un organismo che si nutre prevalentemente di materia organica vegetale vivente, ovvero di produttori. L'erbivoria,...
//
//Fo
FolivoroIn zoologia si dice folivoro ogni animale erbivoro specializzato nel nutrirsi in massima parte di foglie.Come adattamento a tale dieta, ricca di ce...
Te
TerrestreCu
CursorialeVi
ViviparoLa viviparità è un tipo di riproduzione in cui lo sviluppo embrionale avviene all'interno dell'organismo materno. Il termine può riferirsi sia a...
Te
TerritorialeIn etologia, sociobiologia ed ecologia comportamentale, con il termine territorio si indica una qualsiasi area sociografica che un animale di una p...
Pa
PascolanteBr
BrucatoreLa brucazione è un tipo di erbivoria in cui un erbivoro si ciba di foglie, germogli teneri, o frutti di piante ad alto fusto, generalmente legnose...
Po
PoliginiaSo
SolitarioSo
SocialeBr
BrancoUn branco è un gruppo di mammiferi che si riuniscono spontaneamente e operano in modo omogeneo. Il termine viene in genere utilizzato per riferirs...
No
Non-migratorioR
inizia conIl capriolo è un cervide di piccole dimensioni, lungo 90-130 cm, alla spalla alto 55-77 cm. Pesa tra i 10 e i 35 kg.
È di un colore tra il rosso ed il marrone, il muso verso il grigio; il mantello è fulvo in estate. La gola, le parti ventrali e la regione perianale, detta "specchio anale", sono bianche. La coda è cortissima e non emerge dal pelo; nella femmina c'è un ciuffo di peli color crema che ricopre l'apparato genitale, chiamato "falsa coda". Il maschio possiede piccoli palchi, in genere con tre punte per lato nei soggetti adulti; questi cadono ogni anno, da ottobre a dicembre, e ricrescono alla fine dell'inverno. I palchi sono costituiti da tessuto osseo.
Mangia diverse volte al giorno (dalle 8 alle 12). In estate si nutre anche di notte. L'alimentazione consiste in erbe diverse, corteccia, foglie, germogli di latifoglie, conifere e frutti.
È diffuso in gran parte dell'Europa continentale e in Gran Bretagna, mentre è assente in Irlanda e nelle isole del Mediterraneo. In Italia si trova sulle Alpi e sugli Appennini. Si era fortemente rarefatto in Italia nel secolo XX a causa della caccia eccessiva e della forte deforestazione della pianura, collina e montagna permessa dalla prima legge forestale italiana (L. 3917/1877). A cominciare dagli ultimi decenni del secolo la specie ha ricolonizzato spontaneamente le Alpi e gli Appennini settentrionali, mentre negli Appennini centrali e meridionali si è diffusa grazie a numerose reintroduzioni in parchi, riserve e foreste demaniali. Nei primi decenni dell'XXI secolo si è assistito alla lenta ricolonizzazione dei boschi della pianura Padana, in particolare di quelli nel Parco del Ticino, ma anche nei recenti rimboschimenti realizzati lungo il Po grazie ai contributi dell'Unione europea e lungo gli altri assi fluviali principali, come il Reno.
Alcuni esemplari della sottospecie tipica sono stati recentemente inseriti all'interno del Parco dei Nebrodi, in Sicilia. Si tratta di esemplari provenienti dall'Emilia-Romagna e concentrati nella zona di Galati Mamertino, nell'ambito di un progetto di reintroduzione della specie.
Il capriolo è diffuso sia in boschi aperti - in cui il sottobosco è fitto - e inframmezzati da radure e zone cespugliose, sia in pianura, compresa quella coltivata, anche con metodi intensivi, purché trovi boscaglie in cui rifugiarsi. Si trova comunque anche in collina, in montagna e nelle zone umide. Sulle Alpi lo si può osservare durante l'estate nei pascoli fino a 2400 m s.l.m., mentre in inverno tende a scendere progressivamente di quota con l'aumentare dello spessore della neve. Riesce a svernare oltre i 2000 m s.l.m. sfruttando le zone dove la neve viene erosa dal vento o dalle valanghe. Pascola normalmente anche a temperature inferiori a -20 °C.
Nel 2010 in Europa si contavano 15 milioni di capi adulti non italicus, di cui in Italia almeno 460.000, in aumento e in espansione. Per la sottospecie italicus dell'Appennino centro-meridionale si stimano meno di 10.000 esemplari.
In passato il capriolo veniva considerato un animale solitario, sebbene oggi si sappia che ha un comportamento sociale complesso e articolato. Infatti, mentre i maschi conducono per gran parte dell'anno un'esistenza solitaria (anche perché già alla fine dell'inverno tra di loro iniziano le dispute territoriali), le femmine spesso vivono riunite in branchi, composti da 3-7 individui, diretti da una femmina dominante. In tali branchi le gerarchie e i rapporti sociali sono ben definiti e strutturati.
Il periodo degli amori va da metà luglio a fine agosto; il corteggiamento è costituito da una serie di inseguimenti della femmina da parte del maschio.
La gestazione dura circa nove mesi e mezzo; l'ovulo, una volta fecondato, si impianta nell'utero materno e rimane quiescente fino a dicembre, quando riprende a svilupparsi. Questa caratteristica è detta ovoimplantazione differita.
Nel periodo che va dalla tarda primavera all'inizio dell'estate le femmine partoriscono, normalmente 1 o 2 piccoli, raramente tre, dal caratteristico mantello bruno fittamente maculato. Molto spesso le femmine lasciano il cucciolo nascosto nell'erba alta, mentre vagano nei paraggi in cerca di cibo.
Con l'arrivo dell'autunno anche i maschi si uniscono ai branchi di femmine e spesso occupano un posto in fondo alla gerarchia.
I giovani raggiungono la maturità sessuale all'età di circa 14 mesi.
Può raggiungere un'età di 18 anni.
Il capriolo è un animale timido e schivo; è preda di lupi, orsi e i suoi piccoli di linci, volpi, gatti selvatici, aquile, gufi reali, martore, sciacalli e cinghiali.