Coniglio selvatico europeo
Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Famiglia
Genere
SPECIE
Oryctolagus cuniculus
Dimensione della popolazione
Unknown
Durata
9 years
Peso
1.2-2
2.6-4.4
kglbs
kg lbs 
Lunghezza
40
16
cminch
cm inch 

Il coniglio selvatico europeo (Oryctolagus cuniculus Linnaeus, 1758) è un mammifero lagomorfo della famiglia dei Leporidi, diffuso in Europa. Si tratta dell'unica specie vivente appartenente al genere Oryctolagus (Lilljeborg, 1873).

Cr

Crepuscolare

Er

Erbivoro

Gr

Graminivoro

Co

Coprofago

Te

Terrestre

Sa

Saltanti

Al

Altriciale

Pa

Pascolante

Co

Cosmopolita

Te

Territoriale

Vi

Viviparo

Sc

Scavatore

Po

Poliginia

Mo

Monogamo

So

Sociale

Ge

Gerarchico da dominanza

Co

Coloniale

No

Non-migratorio

Ad

Addomesticato

E

inizia con

An

Animali fortunati
(collezione)

Aspetto

Misura fino a 45 cm di lunghezza, per un peso che raggiunge i 2,5 kg: i maschi sono generalmente più grossi e robusti delle femmine.

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Ha lunghe orecchie e grandi occhi neri situati sui lati della testa, che nelle femmine è più lunga e affusolata rispetto ai maschi. La vista è buona (gli occhi sono posti lateralmente, come di consueto in animali predati, e permettono una visione a tutto tondo, sacrificando, tuttavia, la visione tridimensionale e creando un punto cieco davanti al muso) ed il tatto è molto importante; le vibrisse poste sul muso aiutano il coniglio ad orientarsi nel buio. L'olfatto è un senso sviluppatissimo: i conigli possiedono circa 100 milioni di cellule olfattive (gli umani 30). Le zampe posteriori sono robuste e più lunghe di quelle anteriori e mettono il coniglio in condizione di scattare e correre rapidamente. Invece di avere dei cuscinetti a protezione della pianta dei piedi, il coniglio ha una fitta copertura di peli che gli permette di non scivolare sia sulla roccia che sulla neve. Le zampe sono inoltre palmate per impedire alle dita di separarsi troppo mentre l'animale salta o scarta di lato, provocando così cadute. La coda, molto corta e rivolta all'insù, è ricoperta sul lato inferiore di pelo bianco, che le dà un aspetto ovattato.

La pelle è piuttosto scura e lucida nella parte superiore del corpo, mentre è grigio-biancastra nelle parti più basse. La pelliccia ha tre strati:

  • un sottopelo, fitto, lanoso e soffice, detto lanugine;
  • uno strato mediano di peli più lunghi e più duri che danno al mantello il suo colore;
  • un terzo strato (detto "di guardia") di peli ancora più lunghi ma meno fitti, che, insieme allo strato mediano, viene definito giarra (dal francese jarre).

Il rivestimento si infittisce durante la stagione invernale in un processo di ecdisi, che si ripete, ma perdendo pelo, in estate. Il pelo è solitamente bruno uniforme nella zona dorsale, con sfumature grigie sul quarto posteriore e color ruggine sulle spalle, mentre il ventre, la gola, la coda e la parte interna delle zampe sono bianche. Tutta l'area dorsale è brizzolata di nero: non sono rari anche gli esemplari completamente neri.

Sotto il mento del coniglio vi sono delle ghiandole, più grandi nel maschio che nella femmina, che producono una secrezione di feromoni usata per segnare il territorio. I conigli hanno l'abitudine di fregarsi a vicenda il mento, specialmente tra coppie e con i neonati, e si presume che ciò permetta loro di riconoscersi e di marchiare l'individuo come parte della colonia.

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Distribuzione

Geografia

Inizialmente diffuso in tutta Europa, dopo l'ultima glaciazione l'areale del coniglio selvatico era limitato all'area mediterranea della Francia, alla Spagna ed ai Monti dell'Atlante (dove, tuttavia, era stato introdotto dai Fenici): gli antichi romani provvidero ad introdurlo in Europa centrale ed in numerose isole (Baleari, Creta, Cipro, Sardegna, Corsica, Azzorre, Madera etc.). Con sei sottospecie (O. cuniculus algirus, O. cuniculus brachyotus, O. cuniculus cnossius, O. cuniculus cuniculus, O. cuniculus habetensis, O. cuniculus huxleyi), il coniglio è diffuso allo stato selvatico pressoché in tutta Europa (dal Portogallo sino alla Polonia, in Gran Bretagna ed in alcuni territori di Norvegia, Svezia e Ucraina) e nel Nordafrica. I conigli selvatici sono stati inoltre introdotti con successo in Australia, Nuova Zelanda, Cile ed in numerose isole.

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In Italia la sottospecie huxleyi è diffusa in tutte le isole (Sardegna, Sicilia, Corsica, Elba e isole minori), oltre che con popolazioni frammentarie in tutto il territorio peninsulare; a più riprese è stata importata e liberata sul territorio nazionale anche la sottospecie nominale.

Predilige ambienti aperti, con clima secco e mite, ad altitudine non troppo elevata: il suolo dev'essere soffice o sabbioso, in modo da permettere all'animale di scavarsi la tana. Un tempo i conigli selvatici si spostavano nelle aree rurali, dove il suolo appena arato poteva essere agevolmente colonizzato; tuttavia, con l'avvento delle moderne tecniche di aratura meccanica, molto più invasive, ciò non è più conveniente per l'animale.

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Coniglio selvatico europeo mappa dell'habitat
Coniglio selvatico europeo mappa dell'habitat
Coniglio selvatico europeo
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Abitudini e stile di vita

Si tratta di animali principalmente notturni e fortemente gregari, che possono vivere in colonie di grandezza direttamente proporzionale alla disponibilità di cibo: in caso di abbondanti fonti trofiche, gruppi di conigli possono unirsi addirittura in vaste colonie di centinaia di animali occupando un territorio di molti ettari. Una colonia tipo è composta da una decina di individui, senza distinzione di sesso: in ogni caso all'interno di ciascuna colonia (in particolare fra i maschi) vige un rigido schema gerarchico (più rigido nella stagione riproduttiva, meno al di fuori di essa), che si traduce nella facilità di accesso all'accoppiamento o al cibo. Ciascuna colonia vive in un territorio che solitamente si estende per circa quattro ettari e nei maschi ha dimensioni maggiori, in modo tale da sovrapporsi con quelli di più femmine.

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Nonostante l'idea di animale placido che l'opinione pubblica ha dei conigli, questi animali possono rivelarsi particolarmente aggressivi fra loro: in particolare i maschi, pur mostrando rituali aggressivi come lo spruzzare la propria urina sui contendenti, generalmente rispondono a eventuali sfide attaccando immediatamente e ferendosi anche gravemente con morsi, graffi e calci.

Per il grooming (pulizia del proprio corpo) i conigli usano i denti, la lingua e le zampe e sono molto attenti a quest'aspetto, anche se, data la forte predazione, tendono ad interrompere ogni attività per controllare l'ambiente circostante alla ricerca di pericoli.

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Comportamento stagionale

Dieta e nutrizione

Si tratta di animali erbivori obbligati, che si nutrono di una vasta gamma di materiali di origine vegetale, dall'erba alle foglie alle radici. Il fieno costituisce una fonte di cibo imprescindibile e maggioritaria nella dieta, utile anche alla limatura dei denti. L'acqua necessaria è principalmente assunta attraverso l'erba fresca.

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Per ricavare il massimo quantitativo di nutrimento disponibile dal cibo (non normalmente possibile a causa di un assorbimento solo parziale di amminoacidi, acidi grassi volatili e vitamine che si formano nel cieco), i conigli sono soliti reingerire parte delle proprie feci (cosiddetti "ciecotrofi") per rielaborarne il contenuto (nel frattempo degradato dalla flora batterica) e ottenere alcuni nutrienti essenziali: nel momento in cui il ciecotrofo viene espulso, un impulso nervoso ingenera nel coniglio il bisogno di assumerlo.

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

I conigli sono universalmente famosi per la propria capacità riproduttiva: la femmina va infatti in estro ogni 21 giorni (anche se l'ovulazione è indotta dall'accoppiamento, perciò ogni accoppiamento sortisce una gravidanza) e tende a riprodursi durante i primi mesi dell'anno, anche se in condizioni favorevoli può allevare i piccoli durante tutto l'anno al ritmo di una cucciolata al mese. In condizioni naturali il periodo riproduttivo coincide con il clima più favorevole, quello che offre anche una maggiore fonte di cibo: la stagione è altamente dipendente dalle condizioni ambientali e in genere il tasso di ovulazione è più basso in autunno. Tuttavia, in condizioni di stress la coniglia può abortire spontaneamente o riassorbire gli embrioni.

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Le modalità di corteggiamento del coniglio selvatico sono tuttavia state poco studiate: pare che i maschi di rango più alto abbiano degli harem (poliginia) capaci di arrivare a decine di femmine, mentre quelli di rango inferiore tendano a formare delle coppie stabili (monogamia).

La gestazione dura un mese, al termine del quale vengono dati alla luce dai 3 ai 14 cuccioli: prima di partorire la femmina tende a scavarsi un cunicolo a fondo cieco nella tana, che ricopre con il proprio pelo e con erbe secche, oppure, se si tratta del primo parto, scava un cunicolo nel terreno ex novo, che poi verrà ampliato negli anni successivi; invece il maschio si occupa tendenzialmente solo della difesa territoriale. I cuccioli nascono nudi e ciechi e la femmina li visita per una manciata di minuti al giorno per allattarli; sono tuttavia estremamente precoci e già a tre settimane possono essere svezzati. L'indipendenza dalla madre viene raggiunta ad un mese di vita, ma la maturità sessuale non sopravviene prima dell'ottavo.

La speranza di vita di questi animali è di circa 8-9 anni (fino a un massimo di 12 in cattività), anche se in generale il 90% degli esemplari muore prima di raggiungere l'anno d'età a causa della forte pressione predatoria e venatoria alla quale l'animale è sottoposto e per malattie endemiche come la mixomatosi.

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Popolazione

Nicchia ecologica

Il coniglio selvatico europeo è la preda principale di una larga schiera di predatori: volpi, aquile reali, aquile imperiali spagnole, aquile del Bonelli, gufi reali, gatti selvatici, allocchi, vipere, poiane, sciacalli dorati, puzzole, linci comuni e pardine, astori e molti altri. Rappresentano una parte importante nella dieta anche di grandi carnivori come lupi e orsi. Persino i cinghiali, animali principalmente erbivori, se ne nutrono. Lo sterminio dei conigli selvatici, avvenuto in Europa a seguito di un'epidemia di mixomatosi, ha diminuito drasticamente il numero di alcuni carnivori specializzati nella loro caccia, come la lince pardina e le aquile del Bonelli ed imperiale spagnola. Ora che i conigli stanno ricomparendo, anche il numero dei predatori sta di nuovo aumentando.

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Riferimenti

1. Coniglio selvatico europeo articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Oryctolagus_cuniculus
2. Coniglio selvatico europeo sul sito della Lista Rossa IUCN - https://www.iucnredlist.org/species/41291/170619657

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