Gatto della giungla

Gatto della giungla

Gatto delle paludi, Gatto dei canneti

Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Sottordine
Famiglia
Sottofamiglia
Genere
SPECIE
Felis chaus
Dimensione della popolazione
Unknown
Durata
15 years
Massima velocità
32
20
km/hmph
km/h mph 
Peso
2-16
4.4-35.2
kglbs
kg lbs 
Altezza
36
14
cminch
cm inch 
Lunghezza
59-76
23.2-29.9
cminch
cm inch 

Il gatto della giungla (Felis chaus Schreber, 1777), noto anche come gatto delle paludi o gatto dei canneti, è un felino di medie dimensioni originario di Medio Oriente, Asia meridionale e sud-orientale e Cina meridionale. Abita prevalentemente in zone umide come paludi e aree litoranee e rivierasche dalla fitta vegetazione. Classificato come «specie a rischio minimo» (Least Concern) sulla Lista Rossa della IUCN, è minacciato soprattutto dalla distruzione delle zone umide e dalle catture con trappole ed esche avvelenate.

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Il gatto della giungla ha un mantello uniforme color sabbia, bruno-rossastro o grigio, privo di macchie; sono noti anche esemplari melanici e albini. Conduce un'esistenza solitaria, fatta eccezione per la stagione degli amori e per il periodo che la madre trascorre con i piccoli. Gli adulti delimitano i propri territori con spruzzi di urina e secrezioni odorose. Si nutre soprattutto di piccoli mammiferi e uccelli, che cattura avvicinandosi loro di soppiatto per sorprenderli con uno scatto o un balzo; le orecchie lo aiutano a localizzare meglio la posizione della preda. Entrambi i sessi raggiungono la maturità sessuale ad un anno di età; le femmine vanno in estro da gennaio a marzo. Il comportamento riproduttivo è simile a quello del gatto domestico: il maschio insegue la femmina in estro, per poi afferrarla alla nuca o sul collo e montarla. La gestazione dura quasi due mesi. Le nascite hanno luogo tra dicembre e giugno, ma il periodo varia a seconda della località. I piccoli iniziano a catturare le prede da soli verso i sei mesi e lasciano la madre ad otto o nove mesi.

La specie venne descritta per la prima volta da Johann Anton Güldenstädt nel 1776 a partire da un esemplare catturato in una zona umida del Caucaso. Tuttavia fu Johann Christian Daniel von Schreber a dare al gatto della giungla il nome scientifico con cui è conosciuto oggi, e pertanto viene generalmente indicato quest'ultimo come autorità binomiale. Attualmente ne vengono riconosciute tre sottospecie.

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Aspetto

Il gatto della giungla è un felino di medie dimensioni dalle lunghe zampe, rappresentante di maggiori dimensioni del genere Felis. La sua lunghezza testa-corpo si aggira generalmente tra 59 e 76 cm; misura quasi 36 cm di altezza al garrese e pesa tra 2 e 16 kg. Le sue dimensioni diminuiscono man mano che si procede da ovest (Israele) verso est (India); si ritiene che ciò sia dovuto alla maggiore competizione con gli altri piccoli felini, più numerosi nella zona orientale dell'areale; una simile diminuzione di dimensioni si riscontra anche procedendo dalle latitudini settentrionali verso i tropici. Il dimorfismo sessuale non è presente, ma le femmine sono più piccole e snelle dei maschi. La faccia è lunga e stretta, con un muso bianco. Le orecchie, grandi e appuntite, misurano 4,5-8 cm di lunghezza, sono di colore bruno-rossastro e ravvicinate tra loro; esse terminano con un piccolo ciuffo di peli neri, che può raggiungere i 15 mm di lunghezza. Gli occhi hanno l'iride gialla e la pupilla di forma ellittica; intorno all'occhio si possono distinguere alcune linee bianche. Due linee scure, invece, si estendono dagli angoli degli occhi lungo i lati del naso, che è ricoperto da una macchia scura. Dato che il cranio si fa discretamente più largo nella regione dell'arcata zigomatica, la testa appare relativamente rotonda.

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Il mantello, color sabbia, bruno-rossastro o grigio, è uniforme e privo di macchie; nel subcontinente indiano sono stati segnalati esemplari melanici e albini. Tuttavia, i gatti bianchi osservati lungo la linea costiera della parte meridionale dei Ghati occidentali non avevano gli occhi rossi tipici dei veri esemplari albini. Uno studio del 2014 ha ipotizzato che questa colorazione atipica possa essere il frutto di accoppiamenti tra consanguinei. I piccoli sono ricoperti da strisce e macchie e talvolta gli adulti possono conservare alcuni tratti del disegno originario. I peli dall'estremità scura che ricoprono il corpo conferiscono a questo felino un aspetto brizzolato. Il ventre è generalmente più chiaro del resto del corpo, così come la gola. La pelliccia è più fitta sul dorso che sulle parti inferiori del corpo. Nel corso di un anno vengono effettuate due mute; la pelliccia appare più ruvida e chiara in estate che in inverno. Sulla parte interna delle zampe anteriori sono visibili quattro o cinque anelli scuri, mentre deboli segni indistinti si possono trovare sulla loro parte esterna. La coda, terminante con una punta nera e lunga da 21 a 36 cm, presenta due o tre anelli scuri sull'ultimo terzo della sua lunghezza. Le impronte misurano circa 5 × 6 cm; il felino può coprire 29-32 cm con un unico passo. La cresta della colonna vertebrale è ben delineata. Per via delle lunghe zampe, della corta coda e dei ciuffi sulle orecchie, il gatto della giungla ricorda un po' una piccola lince. Anche altri due piccoli felini, il caracal e il gatto selvatico africano, hanno un mantello uniforme come il gatto della giungla. Il gatto della giungla può essere scambiato anche per un gatto domestico, ma rispetto a quest'ultimo è più grande e snello.

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Distribuzione

Geografia

Il gatto della giungla ha una distribuzione prevalentemente orientale; è presente in Medio Oriente, nel subcontinente indiano, in Asia centrale e sud-orientale, nello Sri Lanka e in Cina meridionale. Specie generalista per quanto riguarda la scelta dell'habitat, abita in luoghi con adeguata disponibilità di acqua e fitta vegetazione, quali paludi, zone umide, aree litoranee e rivierasche, praterie e boscaglie. È comune nelle zone coltivate, quali campi di fagioli e canna da zucchero, di tutto il suo areale e viene spesso avvistato nei pressi degli insediamenti umani. Dal momento che canne ed erbe alte sono componenti fondamentali del suo habitat, esso è noto anche come «gatto dei canneti» o «gatto delle paludi». È in grado di prosperare tranquillamente anche nelle zone dove la vegetazione è più scarsa, ma non è adattato a vivere nei climi freddi ed è raro nelle zone dove le nevicate sono frequenti. Alcune segnalazioni del passato indicano che possa spingersi fino a 2310 m di altitudine sull'Himalaya. Evita le foreste pluviali e le aree boschive.

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In Turchia è stato segnalato nelle zone umide vicino a Manavgat, nella laguna di Akyatan sulla costa meridionale e nei pressi del lago di Eğirdir. Nei Territori palestinesi, durante una serie di sopralluoghi effettuati tra il 2012 e il 2016, la sua presenza è stata segnalata nei governatorati di Nablus, di Ramallah, di Gerico e di Gerusalemme in Cisgiordania.

In Iran abita in una vasta gamma di ambienti, da pianure e terreni agricoli alle montagne, ad altitudini comprese tra 45 e 4178 m, in almeno 23 delle 31 province del paese. In Pakistan è stato immortalato dalle fototrappole nei distretti di Haripur, Dera Ismail Khan, Sialkot e nel Langh Lake Wildlife Sanctuary.

In India è la specie più comune tra i piccoli felini selvatici. In Nepal tra il 2014 e il 2016, è stato segnalato in ambienti alpini ad altitudini di 3000-3300 m nell'area di conservazione dell'Annapurna.

In Malesia è stato segnalato in una foresta altamente frammentata nello stato del Selangor nel 2010.

Tra le numerose mummie di gatti dell'antico Egitto sono stati rinvenuti anche alcuni esemplari di gatto della giungla.

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Gatto della giungla mappa dell'habitat
Gatto della giungla mappa dell'habitat
Gatto della giungla
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Abitudini e stile di vita

Il gatto della giungla è un animale prevalentemente diurno che può andare a caccia in ogni momento della giornata. La sua attività tende comunque a decrescere durante le ore più calde di metà giornata. Riposa in tane, nell'erba alta o tra i cespugli. Spesso, d'inverno, trascorre gran parte del tempo a prendere bagni di sole. È stato stimato che di notte i gatti della giungla possano coprire distanze di 3-6 km, ma questo varia probabilmente a seconda della disponibilità di prede. Il comportamento di questa specie non è stato ancora ben studiato. Di natura solitaria, non si associa mai a conspecifici, tranne che nella stagione degli amori. L'unico tipo di interazione degno di nota è costituito dalla relazione che lega la madre ai piccoli. I territori vengono delimitati con spruzzi di urina e secrezioni odorose; alcuni maschi sono stati visti strofinare le guance su determinati oggetti per marcarli del proprio odore.

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Orsi, coccodrilli, sciacalli dorati, leopardi e serpenti sono i predatori principali del gatto della giungla. Lo sciacallo dorato, in particolare, può diventare uno dei principali competitori di questa specie. Quando si trova in una situazione di minaccia, il gatto della giungla può emettere delle vocalizzazioni prima di lanciarsi all'attacco, producendo suoni simili a piccoli ruggiti - un comportamento infrequente tra gli altri membri del genere Felis. Il suo miagolio, al contrario, è un po' più debole di quello del gatto domestico. Il gatto della giungla può ospitare parassiti come le zecche del genere Haemaphysalis e i trematodi del genere Heterophyes.

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Comportamento stagionale

Dieta e nutrizione

Prevalentemente carnivoro, il gatto della giungla predilige piccoli mammiferi quali gerbilli, lepri e roditori, ma cattura anche uccelli, pesci, rane, insetti e piccoli serpenti. Le sue prede generalmente non superano 1 kg di peso, ma di tanto in tanto questo animale può catturare mammiferi di dimensioni pari a quelle di una giovane gazzella. La dieta del gatto della giungla è piuttosto insolita per un felino, in quanto l'animale è parzialmente onnivoro: specialmente in inverno, non disdegna mangiare un po' di frutta. Nel corso di uno studio condotto nella riserva delle tigri di Sariska è risultato che i roditori costuivano fino al 95% della dieta.

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Il gatto della giungla cattura le sue prede avvicinandosi loro di soppiatto per sorprenderle con uno scatto o un balzo; le orecchie appuntite lo aiutano a localizzarne meglio la posizione. Allo scopo di riuscire nella cattura, mette in atto tecniche di caccia differenti a seconda della preda prescelta. Alcuni esemplari sono stati visti andare alla ricerca di ratti muschiati all'interno delle loro tane. Come il caracal, il gatto della giungla è in grado di effettuare uno o due salti in aria per afferrare gli uccelli in volo. È inoltre un agile arrampicatore. Un esemplare in corsa ha raggiunto una velocità di 32 km/h. È un efficiente nuotatore: può coprire a nuoto tratti di 1,5 km e immergersi sott'acqua per catturare i pesci.

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Entrambi i sessi raggiungono la maturità sessuale ad un anno di età. Le femmine vanno in estro per un periodo di circa cinque giorni, tra gennaio e marzo. Nei maschi la spermatogenesi avviene soprattutto in febbraio e marzo. Nel Turkmenistan meridionale gli accoppiamenti hanno luogo tra gennaio e i primi di febbraio. La stagione degli amori è caratterizzata dai rumorosi combattimenti tra maschi che si disputano il predominio. Il comportamento riproduttivo è simile a quello del gatto domestico: il maschio insegue la femmina in estro, per poi afferrarla alla nuca o sul collo e montarla. Vocalizzazioni e flehmen sono componenti comuni del corteggiamento. Quando la copula ha avuto successo, la femmina lancia un forte grido e mostra avversione verso il partner. La coppia poi si separa.

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La gestazione dura quasi due mesi. Le nascite hanno luogo tra dicembre e giugno, ma il periodo può variare a seconda della località. Prima del parto, la madre prepara un giaciglio di erba nella tana abbandonata da un altro animale, nella cavità di un albero o in un letto di canne. Le cucciolate comprendono da uno a cinque piccoli, generalmente due o tre. Le femmine possono allevare due cucciolate all'anno. Alla nascita i piccoli pesano tra 43 e 55 g e tendono ad essere molto più piccoli in natura che in cattività. Inizialmente ciechi e del tutto inetti, aprono gli occhi dopo 10-13 giorni e vengono svezzati completamente intorno ai tre mesi. I maschi generalmente non partecipano alle cure parentali; tuttavia, in cattività, sembrano mostrarsi molto protettivi nei confronti della prole. I piccoli iniziano a catturare le prede da soli verso i sei mesi e lasciano la madre ad otto o nove mesi. L'aspettativa di vita in cattività è di 15-20 anni ed è probabilmente più alta che in natura.

Tra una generazione e l'altra intercorre in media un periodo di 5,2 anni.

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Popolazione

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Riferimenti

1. Gatto della giungla articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Felis_chaus
2. Gatto della giungla sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/8540/0

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