Re di quaglie

Re di quaglie

Gallinella terrestre

Regno
Phylum
Classe
Sottoclasse
Infraclasse
Superordine
Ordine
Famiglia
Genere
SPECIE
Crex crex
Dimensione della popolazione
3.6-6.7 Mln
Durata
2-7 years
Peso
145-165
5.1-5.8
goz
g oz 
Lunghezza
27-30
10.6-11.8
cminch
cm inch 
Apertura alare
42-53
16.5-20.9
cminch
cm inch 

Il re di quaglie o gallinella terrestre (Crex crex (Linnaeus, 1758)), unica specie del genere Crex Bechstein, 1803, è un uccello della famiglia dei Rallidi originario dell'Eurasia centrale e occidentale.

Aspetto

Il re di quaglie è un rallide di medie dimensioni: misura 27–30 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di 42–53 cm. I maschi pesano in media 165 g e le femmine 145 g. Il maschio adulto presenta la sommità del capo e tutte le regioni superiori di colore marrone-nero, striate di camoscio o grigio. Le copritrici sono di un caratteristico colore castano, con alcune strisce bianche. La faccia, il collo e il petto sono grigio-blu, a eccezione di una striscia marrone chiaro estesa dalla base del becco fin sopra all'occhio, l'addome è bianco, e i fianchi e il sottocoda sono segnati da strisce bianche e castane. Il forte becco è color carne, l'iride è marrone chiaro, e le zampe e i piedi grigio chiaro. Rispetto al maschio, la femmina presenta regioni superiori dai toni più caldi e una striscia sopraoculare più sottile e meno vistosa. Al di fuori della stagione degli amori, le regioni superiori di entrambi i sessi divengono più scure e quelle inferiori meno grigie. I giovani hanno un aspetto simile a quello degli adulti, ma hanno le regioni superiori di una tonalità più giallastra, mentre il grigio di quelle inferiori è rimpiazzato da un marrone-camoscio. I pulcini sono ricoperti da un piumino nero, come quelli di tutti gli altri Rallidi. Non vengono riconosciute sottospecie e tutte le popolazioni mostrano una grande variazione individuale nella colorazione; man mano che ci si dirige verso i confini orientali dell'areale, gli uccelli assumono gradualmente una colorazione più chiara e grigia. Dopo la nidificazione gli adulti effettuano una muta completa, che termina generalmente agli ultimi di agosto o ai primi di settembre, prima della migrazione verso l'Africa sud-orientale. In Africa, prima del ritorno, gli uccelli sono sottoposti a una muta parziale pre-nidificatoria, che coinvolge soprattutto il piumaggio di testa, corpo e coda. Gli esemplari giovani effettuano una muta delle penne di testa e corpo circa cinque settimane dopo la schiusa.

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Nei terreni di svernamento il re di quaglie condivide l'areale con il rallo africano, ma si differenzia da esso per le dimensioni maggiori, la colorazione più chiara delle regioni superiori, la colorazione tenné delle ali e la diversa colorazione delle regioni inferiori. In volo, ha ali più lunghe e meno arrotondate e battiti d'ala più deboli del re di quaglie africano, e mostra il margine bianco sulla superficie interna dell'ala. Sia nell'areale di nidificazione che in quello di svernamento, è facile distinguerlo dagli altri Rallidi, dal momento che le specie simpatriche sono più piccole, presentano disegni bianchi sulle regioni superiori, hanno una colorazione differente sulle regioni inferiori e il becco più breve. In volo il re di quaglie può ricordare un galliforme, ma il disegno castano sulle ali e le zampe tenute penzoloni lo rendono inconfondibile.

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Distribuzione

Geografia

L'areale di nidificazione del re di quaglie si estende dalla Gran Bretagna e dall'Irlanda, attraverso l'Europa, fino alla Siberia centrale. Attualmente scomparso da gran parte del suo areale storico, in passato questo uccello occupava tutte le zone a esso favorevoli tra i 41 e i 62° nord di latitudine. Una popolazione abbastanza numerosa è presente anche in Cina occidentale, ma la specie nidifica solo raramente nelle regioni settentrionali della Spagna e in Turchia. Le vecchie testimonianze secondo le quali la specie nidificherebbe anche in Sudafrica sono errate, e derivano dall'errore di identificazione di alcune uova conservate in una collezione museale, che, sebbene portino la dicitura «re di quaglie», appartengono in realtà al re di quaglie africano.

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Il re di quaglie sverna perlopiù in Africa, in un'area che dalla Repubblica Democratica del Congo e dalle regioni centrali della Tanzania giunge fino al Sudafrica orientale. A nord di quest'area, viene avvistato soprattutto come specie migratrice, ma raramente sverna anche nel Nordafrica e a ovest e a nord della tipica zona di svernamento dell'Africa sud-orientale. La maggior parte della popolazione sudafricana, costituita da circa 2000 esemplari, risiede nel KwaZulu-Natal e in quella che in passato era la Provincia del Transvaal, ma le stime riguardanti le altre regioni africane sono incerte. Nel XIX secolo, quando la specie era molto più numerosa, un gran numero di re di quaglie veniva avvistato nell'Europa occidentale, soprattutto in Gran Bretagna e in Irlanda, tra dicembre e febbraio.

Questo rallo migra verso l'Africa attraverso due rotte principali: una occidentale, attraverso Marocco e Algeria, e una orientale, più importante, attraverso l'Egitto. Di passo, è stato avvistato in quasi tutti i Paesi situati tra l'areale di nidificazione e quello di svernamento, compresa gran parte dell'Africa occidentale e quelle zone dell'Asia meridionale poste tra l'estremità orientale dell'areale di nidificazione e l'Africa. Talvolta esemplari nomadi sono stati segnalati in Sri Lanka, Vietnam, Australia, Seychelles, Bermuda, Canada, Stati Uniti, Groenlandia, Islanda, Fær Øer, Azzorre, Madeira e isole Canarie.

Il re di quaglie è soprattutto una specie di pianura, ma nidifica fino a quote di 1400 m, sulle Alpi, 2700 m, in Cina, e 3000 m, in Russia. Come habitat di nidificazione in Eurasia, la specie prediligeva in passato i prati lungo il corso dei fiumi, con erbe alte e folte, come carici e iris. Ora si incontra generalmente nelle fredde praterie umide impiegate per la produzione di fieno, soprattutto dove viene praticata un'agricoltura di tipo tradizionale, con una raccolta di fieno non troppo eccessiva e un limitato impiego di fertilizzanti. Vive anche nelle zone erbose prive di alberi delle regioni montuose, della taiga, delle regioni costiere o dove queste ultime sono state create dagli incendi. Si può incontrare anche ai margini delle zone umide, ma non si spinge mai nelle paludi vere e proprie, così come nelle aree aperte dove la vegetazione supera i 50 cm di altezza o è troppo fitta da impedire di camminarci attraverso. Le boscaglie o le siepi possono essere utilizzate come luoghi di richiamo. Le distese erbose dove l'erba non viene recisa dagli uomini o dagli animali da pascolo divengono troppo intricate per essere utilizzate per la nidificazione, ma talvolta il re di quaglie nidifica anche in campi di cereali, piselli, colza, trifoglio o patate. Dopo la nidificazione, gli adulti si spostano verso zone dove la vegetazione è più alta, come canneti o distese di iris e ortiche, per effettuare la muta, per poi tornare ai campi di fieno e foraggio per covare una seconda volta. In Cina, la specie nidifica anche nei campi di lino. Sebbene i maschi vengano spesso visti cantare in campi di fieno troppo sfruttati o in distese cerealicole, in tali aree si registra un basso successo riproduttivo, ed è più probabile che la nidificazione avvenga ai margini dei campi o nelle zone vicine lasciate a maggese.

Quando sverna in Africa, il re di quaglie occupa praterie e savane aride, ove la vegetazione misura 30–200 cm di altezza, comprese le aree colpite stagionalmente dagli incendi e, più raramente, le distese di carici o i canneti. Si incontra anche in campi incolti e abbandonati, nelle zone di erba incolta degli aeroporti e ai margini dei campi coltivati. In Sudafrica è presente fino ad almeno 1750 m di quota. Sebbene talvolta condivida l'areale con il re di quaglie africano, quest'ultimo predilige generalmente praterie più umide di quelle abitate dal re di quaglie, nonché quelle dove la vegetazione è meno alta. Durante la migrazione, il re di quaglie si può incontrare anche in campi di grano e attorno ai campi da golf.

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Re di quaglie mappa dell'habitat
Re di quaglie mappa dell'habitat
Re di quaglie
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Abitudini e stile di vita

Il re di quaglie è un uccello difficile da avvistare nei suoi siti di nidificazione: generalmente rimane nascosto tra la vegetazione, ma talvolta può spingersi su terreni aperti. Occasionalmente, alcuni esemplari possono divenire molto fiduciosi; per cinque estati consecutive, un esemplare sull'isola scozzese di Tiree si introdusse in una cucina per nutrirsi degli avanzi, e, nel 1999, un altro re di quaglie che svernava su un'altra isola scozzese, Barra, penetrò in un pollaio per beccare il mangime dopo che i polli avevano finito di mangiare. In Africa, ha abitudini più riservate del re di quaglie africano, e, diversamente dal suo simile, viene avvistato solo di rado sul terreno aperto, sebbene occasionalmente vada in cerca di cibo sui sentieri o ai lati delle strade. Il re di quaglie è più attivo all'alba e al crepuscolo, dopo una forte precipitazione o nei periodi di pioggia non troppo intensa. Il suo volo è generalmente debole e frullante, sebbene non quanto quello del rallo africano. Sulle lunghe distanze, come durante una migrazione, è capace di un volo più potente e resistente, durante il quale tiene le zampe sollevate. Cammina alzando molto le zampe, e può correre rapidamente tra l'erba tenendo il corpo, appiattito lateralmente, orizzontale. All'occasione, è anche in grado di nuotare. Quando viene stanato da un cane, può effettuare un breve volo di meno di 50 m, atterrando soprattutto dietro un cespuglio o un boschetto, e poi si rannicchia a terra. Se disturbato in una zona aperta, può correre per una breve distanza, con il corpo abbassato e il collo rivolto in avanti, per poi fermarsi a guardare l'inseguitore. Quando viene catturato può fingersi morto, per poi balzare di nuovo in piedi se scorge una via di uscita.

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Nei terreni di svernamento il re di quaglie è solitario, e ogni esemplare occupa un territorio di 4,2-4,9 ha, sebbene l'esatta estensione totale sia piuttosto dubbia, dal momento che questi uccelli possono spostarsi a seguito di alluvioni o fienagioni o per seguire la crescita delle piante. Durante le migrazioni, si possono costituire stormi costituiti anche da 40 capi, associati talvolta alle quaglie. Le migrazioni avvengono di notte, e nei siti migliori ove gli stormi si riposano durante il giorno si possono radunare varie centinaia di esemplari. La capacità di migrare è innata e non viene appresa dagli adulti; i pulcini allevati da uccelli cresciuti in cattività per dieci generazioni furono in grado di migrare in Africa e di ritornare al punto di partenza proprio come i giovani cresciuti in natura.

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Comportamento stagionale
Il richiamo dell'uccello

Dieta e nutrizione

Il re di quaglie è onnivoro, ma si nutre soprattutto di invertebrati, come lombrichi, limacce e chiocciole, ragni, Coleotteri, libellule, cavallette e altri insetti. Nelle aree di nidificazione, divora anche specie nocive come i curculioni del genere Sitona, che danneggiano le coltivazioni di legumi, le tipule e gli Elateridi, che in passato costituivano un vero flagello per le distese erbose. Talvolta cattura anche rane e mammiferi di piccole dimensioni, mentre come sostanze vegetali consuma soprattutto semi di piante erbacee e chicchi di cereali. Nei terreni di svernamento la dieta è pressoché simile, ma comprende anche prede tipiche del luogo, come termiti, blatte e scarabei stercorari. Le prede vengono catturate sul terreno, tra le piante basse e tra i grossi ciuffi d'erba; l'uccello può scavare tra la lettiera di foglie con il becco, o correre all'inseguimento di una preda più attiva. Generalmente va in cerca di prede nel fitto della vegetazione, ma, soprattutto nelle zone di svernamento, può andare a caccia anche sui sentieri erbosi o sulle strade sterrate. Le sostanze indigeribili vengono rigurgitate sotto forma di borre di 1 cm di larghezza. I pulcini si nutrono soprattutto di sostanze animali, e quando sono pienamente sviluppati possono volare con i genitori fino a 6,4 km di distanza dal nido per visitare aree di foraggiamento addizionali. Così come altri Rallidi, il re di quaglie ingerisce piccoli sassolini per facilitare la digestione.

Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Fino al 1995, si credeva che il re di quaglie fosse monogamo, ma i maschi occupano territori dai confini variabili e si accoppiano con due o più femmine, allontanandosi quando la deposizione delle uova è quasi completa. Il territorio dei maschi ricopre un'estensione variabile tra i 3 e i 51 ha, ma in media misura 15,7 ha. Le femmine occupano areali più piccoli, estesi solo per 5,5 ha. Il maschio allontana gli intrusi emettendo il proprio richiamo e assumendo una particolare postura, con le ali abbassate e la testa rivolta in avanti. Di solito basta questo per allontanare l'intruso; se esso non si muove, i due uccelli sollevano la testa e il collo e abbassano le ali fino a toccare il terreno. Poi corrono in circolo emettendo un richiamo gracchiante e lanciandosi l'uno addosso all'altro. Talvolta si può giungere a un combattimento vero e proprio, con gli uccelli che si scagliano addosso colpendosi con il becco e, talvolta, con le zampe. La femmina non prende parte alla difesa del territorio.

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Nel corso del corteggiamento il maschio può porgere cibo alla compagna. Talvolta esegue anche una breve parata, tenendo il collo allungato, la testa rivolta verso il basso, la coda aperta a ventaglio e le ali aperte con le punte che toccano terra. Cerca poi di avvicinarsi alla femmina da dietro, per poi salirle sul dorso e accoppiarsi. Il nido è posto generalmente tra l'erba, talvolta in un luogo sicuro lungo una siepe, nei pressi di un albero o cespuglio isolato, o tra la fitta vegetazione. Dove l'erba non è alta abbastanza per dare inizio alla stagione della nidificazione, il primo nido può essere costruito su un prato o tra la vegetazione palustre, mentre il secondo viene costruito tra l'erba alta. Il secondo nido può anche essere posto a un'altezza maggiore del primo, per approfittare delle erbe che crescono in collina, che si sviluppano dopo. Il nido, ben nascosto nell'erba, viene costruito in una depressione o una cavità del suolo. Esso è fatto di fili d'erba secca e di altre sostanze vegetali intrecciate insieme, e imbottito con ciuffi più fini. In passato si riteneva che la costruzione del nido fosse un compito esclusivo della femmina, ma nel corso di un recente studio effettuato in cattività è sempre stato il maschio a occuparsi di questo.

Il nido misura 12–15 cm di diametro ed è profondo 3–4 cm. La covata è composta da 6-14 uova, generalmente 8-12; esse sono ovali, leggermente lucide e di colore crema o dai toni verdi, blu o grigi, macchiettate di rosso-bruno. Misurano 37×26 mm e pesano circa 13-16 g, dei quali il 7% è costituito dal guscio. Le uova vengono deposte a giorni alterni, ma nel corso della seconda covata possono venir deposte due uova al giorno. Della cova si occupa la sola femmina; la sua tendenza a rimanere immobile quando si sente minacciata, o di attendere l'ultimo momento per spiccare il volo, causa molti decessi durante la fienagione e la mietitura. Le uova si schiudono tutte insieme dopo 19-20 giorni, e i pulcini, precoci, lasciano il nido entro uno o due giorni. Essi vengono nutriti dalla femmina per tre o quattro giorni, ma in seguito si procurano il cibo da soli. I giovani si involano dopo 34-38 giorni. La seconda covata viene deposta circa 42 giorni dopo la prima, ma il periodo di incubazione è più breve, di 16-18 giorni. I piccoli, una volta cresciuti, possono rimanere in compagnia della femmina fino al momento di migrare per l'Africa.

Nei siti indisturbati il successo della nidificazione è elevato, dell'80-90%, ma esso diminuisce alquanto nei prati trattati con fertilizzanti e nei terreni soggetti ad aratura. Il come e il quando viene effettuata la fienagione sono di importanza cruciale; le macchine agricole possono uccidere il 38-95% dei pulcini di un determinato sito: queste perdite riguardano il 50% dei pulcini della prima covata e poco meno del 40% di quelli della seconda. L'influsso del clima sulla sopravvivenza dei piccoli è limitato: dal momento che si sviluppano piuttosto velocemente, in periodi asciutti o caldi, le perdite dovute al clima sono relativamente poche. Diversamente da molte altre specie in cui i pulcini sono precoci, i pulcini vengono nutriti dalla madre fino a quando non raggiungono l'indipendenza, e questo può essere loro di aiuto quando la situazione peggiora. Più che dal tempo, la sopravvivenza dei pulcini è influenzata soprattutto dal numero dei componenti della covata: infatti, il tasso di sopravvivenza diminuisce nelle nidiate troppo numerose. Il tasso di sopravvivenza annuale negli adulti è inferiore al 30%, ma alcuni esemplari possono vivere fino a 5-7 anni.

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Popolazione

Nicchia ecologica

Tra i predatori del re di quaglie nei suoi siti di nidificazione ricordiamo gatti selvatici e domestici, visoni americani (introdotti dall'uomo), furetti selvatici, lontre, volpi rosse e vari uccelli, come poiane e cornacchie grigie. In Lituania, anche il cane procione, introdotto lì dall'uomo, dà la caccia al re di quaglie. Quando, dopo la falciatura, i pulcini rimangono esposti, possono cadere vittima di grossi uccelli, come cicogne bianche, albanelle e altri rapaci, gabbiani e Corvidi. Nei siti indisturbati, i nidi e i nidiacei vengono attaccati di rado, così come dimostra il maggiore successo riproduttivo riscontrato in tali aree. Una volta, durante la migrazione, un esemplare è stato assalito e ucciso da un astore nero.

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Tra i parassiti che attaccano il re di quaglie ricordiamo il largamente diffuso trematode Prosthogonimus ovatus (che vive negli ovidotti degli uccelli), il verme parassita Plagiorchis elegans, le larve delle mosche parassite e le zecche dure dei generi Haemaphysalis e Ixodes.

Durante il programma di reintroduzione del re di quaglie in Inghilterra, nella stagione di nidificazione del 2003, i batteri patogeni del genere Campylobacter causarono enteriti e altri disturbi negli esemplari precedentemente rilasciati in natura. In seguito, vennero effettuate analisi microbiologiche per localizzare gli esemplari infetti e scoprire da dove provenivano i batteri.

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Riferimenti

1. Re di quaglie articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Crex_crex
2. Re di quaglie sul sito della Lista Rossa IUCN - https://www.iucnredlist.org/species/22692543/86147127
3. Xeno-canto canto degli uccelli - https://xeno-canto.org/697912

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